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A Roma una class action nazionale dell’edilizia

A Roma una class action nazionale dell’edilizia

16 Maggio 2022 0 Di Francesca Panico

ATC, FACI, Partitalia e Edil Con-sì insieme a Roma in Piazza della Repubblica per una manifestazione contro le ultime decisioni del governo Draghi in merito al Superbonus 110

Superbonus e cessione dei crediti bloccati: l’edilizia protesta

 

Il Superbonus110 da incentivo fiscale a manovra rovinosa per il comparto edile, che decide così di manifestare contro una situazione per loro insostenibile. ATC – Associazione Tecnici e Costruttori della Campania, insieme con FACI, Partitalia e Edil Con-sì, sta mobilitando i propri associati per una class action che avrà luogo mercoledì 18 maggio, dalle ore 10.00 in Piazza della Repubblica a Roma.

 

Prosegue il percorso di alti e bassi, di parole e ripensamenti, di decreti che cambiano giornalmente da due anni a questa parte. In gioco, il futuro di tante imprese e dei loro dipendenti. Le modifiche continue alla normativa, in particolare per quanto concerne la cessione dei crediti, per altro con effetto retroattivo, hanno generato un circolo vizioso che sta portando tecnici e imprese sull’orlo di un precipizio.

 

Anche la SOA per le imprese impegnate con i bonus edilizi

 

Come se non bastasse, si aggiunge un’altra spada di Damocle sul collo delle imprese. Stiamo parlando del recentissimo requisito richiesto per lavori di una certa entità: essere in possesso della SOA, certificazione fino a ieri richiesta solo per la partecipazione a bandi pubblici e che dal 2023 sarà necessaria anche per i lavori relativi ai Bonus casa. Una vera follia che potrebbe spazzare via dal mercato del lavoro tante piccole e medie imprese.

 

La situazione in Campania

 

In Campania gli operatori del settore sono impossibilitati a sostenere tutte le spese degli incentivi, potendo contare solo sulle proprie forze, pur avendo un cassetto fiscale pieno di crediti che ad oggi risultano essere carta straccia.

<<A seguito delle ultime decisioni del governo Draghi – spiega Rossano Ricciardi, presidente ATC – è diventato vitale per noi avviare una mobilitazione e intraprendere iniziative di gruppo incisive, volte a catturare l’attenzione della politica, per sollecitare correttivi che ci consentano quantomeno di completare i lavori iniziati, facendo affidamento sulla normativa così com’era stata concepita prima delle innumerevoli modifiche. Il decreto antifrodi è stata solo una scusa per impantanare i Bonus, tanto da rendere incredibilmente problematico l’incasso e il completamento e dei lavori eseguiti. Il governo ha il dovere di ascoltare le nostre esigenze, pena l’interruzione, entro la fine di maggio, di tutti i cantieri in corso d’opera, con conseguente messa in cassa integrazione degli operai e l’impossibilità per tanti condomini e singole unità abitative di poter ottenere l’agognato incentivo fiscale>>.

 

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