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Acqua al Sud: il governo si affida al PNRR

Acqua al Sud: il governo si affida al PNRR

14 Marzo 2022 0 Di Nunzio Ingiusto

Quattro Regioni del Sud si aggiudicano i primi stanziamenti. L’ottimismo dei Ministri Mara Carfagna ed Enrico  Giovannini.

Sono Basilicata, Campania, Puglia e Sicilia le prime Regioni a beneficiare dei fondi europei per riorganizzare le reti idriche. Prendono 313 milioni di euro che saranno integrati con altri 169 milioni nelle prossime settimane. Era ora che per le Regioni del Sud partisse un piano straordinario per riparare perdite e garantire acqua a milioni di famiglie. Le risorse sono state assegnate sulla base di un bando pubblicato a novembre 2021 e dovranno essere spese in poco tempo. In più la Commissione di valutazione del Ministero delle Infrastrutture, insieme all’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera), ha definito la graduatoria  di altri progetti ammessi a finanziamenti. I progetti selezionati rispondono alle caratteristiche tecniche e costruttive indicate dal governo nel PNRR. Le reti idriche e il miglioramento della distribuzione sono al centro di alcune misure del Piano di resilienza. “L’acqua è una delle priorità che ho posto nella gestione del React-Eu, il programma di solidarietà e coesione varato sull’onda della pandemia: adesso cominciamo a vedere i frutti del lavoro avviato un anno fa” dice il Ministro Mara Carfagna. Il suo Ministero e quello di Enrico Giovannini hanno strutturato interventi per il Mezzogiorno per 1,38 miliardi di euro.

2,7 MILIARDI DA SPENDERE

Una nota dettagliata dei due dicasteri spiega che a valere sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ci sono 900 milioni e sul programma React Eu 482 milioni. “ Tali risorse si aggiungono agli altri stanziamenti del Pnrr e a quelli definiti con la Legge di Bilancio (400 milioni) e all’anticipazione del Fondi Sviluppo e Coesione 2021-2027 (442 milioni)”. Il piano pluriennale del governo ha allocato complessivamente 2,7 miliardi di euro. “Si tratta di un pacchetto di interventi per rendere più efficiente la gestione della risorsa idrica, superare il problema storico delle perdite nelle reti di distribuzione e quindi ridurre la dispersione dell’acqua, risorsa sempre più scarsa, a partire dai territori che ne hanno maggiore necessità”, commenta a sua volta il Ministro Giovannini. Se la burocrazia non ci mette lo zampino entro quattro anni al massimo il Sud dovrebbe vedere migliorata la situazione almeno per il 50 %. Nel 2021 è partita la riforma per rafforzare la governance per gli investimenti in queste infrastrutture, ed è un buon segno.  In città come Enna, Palermo e Napoli entro il 2023- secondo la scadenza fissata dal React- centinaia di chilometri di acquedotti-colabrodo non dovrebbero avere più perdite o acqua a singhiozzo. Avremo evitato “ un disastro che si ripete ogni estate” aggiunge il Ministro Carfagna che, ricordiamo,  ha ottenuto la destinazione del 40% della spesa per il Mezzogiorno. Il Ministero per le Infrastrutture sembra proprio un buon alleato.

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