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Aereo Ethiopian, un disastro: 157 morti, anche 8 italiani

Aereo Ethiopian, un disastro: 157 morti, anche 8 italiani

11 Marzo 2019 0 Di Pietro Nigro

Schianto poco dopo il decollo per un volo Ethiopian da Addis Abeba a Nairobi. Morte 157 persone. Tra loro anche 8 italiani.

E’ un disastro di dimensioni tragiche quello accaduto domenica mattina nei cieli tra l’Etiopia e il Kenya: il volo della Ethiopian Et 302/10 partito dall’aeroporto Bole di Addis Abeba alle 8.38 ora locale e atteso all’aeroporto Jkia di Nairobi alle 1030 si è schiantato poco dopo il decollo. Tutte morte le 157 persone a bordo.

Tra loro anche 8 italiani: tre volontari di una onlus, un assessore siciliano e due funzionarie Onu. Le vittime sono Carlo Spini, Gabriella Vinciani, Matteo Ravasio, Paolo Dieci, Sebastiano Tusa, Maria Pilar Buzzetti, Virginia Chimenti e Rosemary Mumbi. Cordoglio  stato espresso dalle massime cariche dello Stato per i connazionali morti. E cordoglio arriva anche dalla Boeing, dopo l’ennesimo incidente ad uno dei suoi aerei. E dagli Usa arriveranno diverse squadre di investigatori e tecnici.

Aereo Ethiopian si schianta, è un disastro

Il tragico bilancio del disastro è di 157 morti: praticamente tutte le persone che erano a bordo del volo Ethiopian Airlines precipitato dopo soli 6 minuti dal decollo da Addis Abbeba. Tra i 149 passeggeri, si contano otto italiani, sette britannici, sette francesi, diciotto canadesi, trentadue kenioti, nove etiopi, otto statunitensi e otto cittadini cinesi.

Di Belgio, Djibouti, Indonesia, Irlanda, Mozambico, Norvegia, Rwanda, Arabia Saudita, Sudan, Somalia, Serbia, Togo, Uganda, Yemen, Nepal e Nigeria hanno perso almeno un cittadino, mentre Spagna, Israele, Marocco e Polonia avevano due passeggeri a bordo. Austria, Russia e Svezia ne avevano tre, India e Slovacchia 4 e Olanda 5.

Il volo ET 302/10 ha lasciato l’aeroporto di Bole ad Addis Abeba alle 8.38 ora locale, prima di perdere il contatto con la torre di controllo pochi minuti dopo le 8.44.

L’aereo, un Boeing 737 800Max con numero di registrazione ET-AVJ, si è schiantato vicino alla città di Bishoftu, 62 chilometri a sud-est della capitale. Come riferito dal ceo della compagnia Tewolde Gebremariam, l’aereo “aveva effettuato una sosta di oltre tre ore a terra dopo essere arrivato dal Sudafrica, è arrivato senza problemi ed è stato fatto ripartire senza problemi”.

Il pilota del Boeing 737 si era accorto che il velivolo aveva un problema ed aveva chiesto ed ottenuto dai controllori di volo dell’aeroporto di Addis Abeba di tornare a terra con un atterraggio di emergenza. “I dati della rete ADS-B di Flightradar24 mostrano che la velocità verticale era instabile dopo il decollo – ha fatto sapere l’organizzazione di rilevamento dei voli con sede in Svezia su Twitter.

Il comandante ed il primo ufficiale dell’aereo della Ethiopian Airlines precipitato oggi erano piloti di grande esperienza, ha poi aggiunto il Ceo, che ha sottolineato come il Boeing 737 Max-8 avesse passato l’ultimo controllo di routine di manutenzione il 4 febbraio scorso.

Tutti morti i passeggeri e i membri dell’equipaggio

Il tragitto del volo Ethiopian Airlines caduto poco dopo la partenza da Addis Abeba.

Tragico il bilancio del disastro: 157 vittime, i 149 passeggeri e i componenti dell’equipaggio. Tra loro, il comandante Yared Mulugeta, nato in Etiopia ma di cittadinanza keniota, che aveva anzianità professionale e conduceva lo stesso aereo dal novembre del 2007. Morto con lui anche il secondo pilota, Ahmednur Mohamednur. A morire nello schianto anche Joana Toole, una giovane donna inglese che lavorava alla Fao, che venerdì scorso ha festeggiato il suo compleanno a Roma, dove viveva dall’agosto scorso, e che si recava in Kenya per motivi professionali.

Tra le vittime straniere residenti a Roma, anche due dipendenti del World Food Program, un ingegnere e un 54enne serbo, Djordje Vdovic, Regional Logistics Officer del World Food Program.

Morto anche l’amministratore delegato del gruppo alberghiero Tamarind. Jonathan Seex.

Il Kenya è stato il paese più colpito dall’incidente aereo con 32 kenioti confermati morti. Tra quelli identificati c’è il pilota dell’aereo, Yared Muguleta, un keniano di origini etiopi.

A bordo dell’aereo, anche i delegati dell’Assemblea dell’Onu per l’Ambiente che si aprirà domani a Nairobi.

Cordoglio di Mattarella per le vittime italiane

Tra le vittime, anche 8 persone italiane, la cui presenza a bordo del volo Ethiopian Airlines ET302 è stata confermata dal Ministero degli Esteri italiano, che ha attivato l’Unità di Crisi e che “rimane in stretto contatto con le famiglie per continuare a prestare loro ogni possibile assistenza“.

Nel corso della giornata tutte le autorità hanno manifestato cordoglio per le vittime, a cominciare dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

La tragedia aerea in Etiopia, che ha visto 157 vittime e fra esse 8 connazionali, mi addolora profondamente. Il Paese guarda con riconoscenza al loro impegno professionale e di vita, speso sul terreno della cultura e dell’archeologia, della cooperazione, di organizzazioni internazionali a servizio dello sviluppo umano – queste le parole del presidente Mattarella – Nel rendere omaggio alla loro memoria rivolgo sentimenti di partecipazione e cordoglio ai familiari delle vittime e alle istituzioni che hanno visto il loro impegno”.

Anche il premier Giuseppe Conte ha espresso la partecipazione del Governo al dolore delle vittime. “Oggi è un giorno di dolore. Nell’aereo della Ethiopian Airlines precipitato dopo il decollo da Addis Abeba vi erano anche nostri connazionali. Ci stringiamo tutti ai familiari delle vittime rivolgendo loro i nostri partecipi, commossi pensieri“, ha scritto su Twitter.

Indagini, gli Usa inviano una squadra. Dito puntato su Boeing

Gli Stati Uniti hanno annunciato l’invio di una squadra per indagare sulle cause che hanno provocato il disastro aereo. Secondo quanto annunciato da Washington, verranno inviati quattro investigatori del National Transportation Safety Board e della Federal Aviation Administration per lavorare “insieme alle autorità dell’aviazione civile dell’Etiopia per indagare sulle cause dell’incidente“.

Intanto, la Boeing, produttrice del velivolo che si è schiantato in Etiopia, finisce nel mirino, perché l’Ethiopian è il secondo 737 Max8 schiantatosi in pochi mesi dopo quello caduto a ottobre in Thailandia. Anzi, proprio a seguito di quell’incidente, la Boeing aveva diramato un avviso relativo a un problema relativo ai sensori dell’angolo di attacco.

Un problema che secondo le autorità americane si può verificare in certi casi, per esempio quando il pilota automatico è disinserito, e consiste in errori di lettura dei dati.

A quanto sembra, questo errore di lettura provoca un abbassamento eccessivo del muso dell’aereo per una errata stima dell’inclinazione necessaria a guadagnare quota.

Dalla società arriva un pronto messaggio di cordoglio. “La Boeing è profondamente rattristata nell’apprendere della morte dei passeggeri e dell’equipaggio dell’Ethiopian Airlines Flight 302 – si legge in una dichiarazione della società – Presentiamo le più sentite condoglianze alle famiglie e ai cari dei passeggeri e dei membri dell’equipaggio e siamo pronti a sostenere la squadra della Ethiopian Airlines. Una squadra tecnica della Boeing è pronta a provvedere assistenza tecnica dietro richiesta e sotto la direzione della U.S. National Transportation Safety Board“.

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