
Agricoltura italiana: bene, ma non troppo
04 Febbraio 2025Nel 2024 record di valore aggiunto rispetto agli altri Paesi europei, ma non si fermano le proteste contro la concorrenza sleale.
Non se ne parla molto, ma l’Italia in Europa in campo agricolo è davanti agli altri Paesi. Ciò può sembrare contraddittorio, viste le proteste di questi giorni in alcune Regioni. Nel 2024 l’agricoltura italiana ha raggiunto il più alto valore aggiunto dell’Ue. Se la media europea è stata dello 0,2%, l’agricoltura italiana è cresciuta del 3,5% con una produzione complessiva altissima. I produttori agricoli, hanno ripreso protestare contro le importazioni e la concorrenza sottocosto, ma sono stati bravi a coltivare più frutta, ortaggi freschi e vino, soprattutto. Nel 2024, il valore aggiunto agricolo è stato di 42,4 miliardi di euro, facendo meglio di Spagna (39,5 miliardi), Francia (35,1 miliardi) e Germania (31,9 miliardi). In termini economici stiamo parlando della differenza tra il valore della produzione e i costi da sostenere per produrre. La filiera è racchiusa nelle attività complessive di un’azienda e quelle agricole italiane sono state più brave delle concorrenti d’Oltralpe. Si è data, comunque, anche la circostanza di una diminuzione di alcuni costi accessori.
Gli agricoltori di casa nostra, tuttavia, non si sono limitati alle cure dei prodotti, hanno pensato anche a risparmiare energia, a ricavare maggiore efficienza dalle strutture, cercando guadagni nell’accoglienza e nell’ospitalità nelle aziende agricole. Messe tutte insieme queste iniziative – ha spiegato Coldiretti- hanno prodotto un incremento del + 5,2%. La Toscana si è distinta tra le Regioni italiane e la conferma è di Letizia Cesani, Presidente di Coldiretti in Toscana. “I nostri agricoltori sono più bravi dei colleghi del vecchio continente a estrarre valore aggiunto dalle produzioni agricole e agroalimentari”. Bravi si, ma in questi giorni sono riprese le proteste perché il settore risente di fenomeni di concorrenza con bassi prezzi e irregolarità diffuse. Il paradosso è che in Maremma tra Toscana e Lazio gli agricoltori da due giorni bloccano le strade e chiedono al governo di dichiarare lo stato di crisi. I buoni numeri del valore aggiunto 2024 macchiati da trattori e macchine agricole.