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Al-Qurayshi: alcune riflessioni sulla morte del capo dell’Isis

Al-Qurayshi: alcune riflessioni sulla morte del capo dell’Isis

07 Febbraio 2022 0 Di Corrado Corradi

Ucciso o suicidato il capo dell’Isis al-Qurayshi nel villaggio assaltato da soldati Usa? Possibile che la Turchia non sapesse nulla?

Alcune riflessioni sulla recente eliminazione del capo dell’ISIS al-Qurayshi

Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurayshi, dal 2019 successore di Al Baghdadi a capo dell’ISIS, è stato accoppato oppure si è suicidato (boh?!), portando con sé la famiglia, per non farsi catturare dalle Special Forces statunitensi che avevano intercettato il suo rifugio in Siria, guarda caso, sul confine con la Turchia.

Prima domanda: eliminazione o suicidio? Non penso che riusciremo a saperlo, tuttavia la foto del suo nascondiglio a disposizione dei media fa propendere più per un impatto di un razzo o missile che all’esplosione di una cintura o di un ordigno esplosivo antiuomo come si suppone sia un qualsiasi dispositivo di auto eliminazione in caso di cattura.

Il raid contro il covo del neo capo dell’ISIS è durato circa due ore in cui le US Special Forces non hanno lesinato sul dispiegamento di mezzi, specie elicotteri (da trasporto, attacco e ricognizione/collegamento).

E a questo punto sorge una seconda domanda: ma è mai possibile che questi guerrieri che hanno ispirato tanti film d’azione abbiano dovuto ricorrere a tutti questi uomini e mezzi e per di più ci abbiano messo due ore per far fuori un terrorista straccione con tanto di moglie/i, figli e parenti in casa?

A che gioco gioca il leader turco Erdogan?

Ed ecco la terza domanda: il villaggio di Atmeh, dove è stata condotta l’operazione, è posto proprio sul confine con la Turchia, è mai possibile che siffatto spiegamento di forze, con numerosi elicotteri le cui rotte e i cui raggi di virata per forza di cose si estendevano anche in territorio turco, non abbia allertato i Turchi i quali, in quella provincia (Idlib) se la giocano da padroni non esitando a sconfinare?

Lascio volutamente in sospeso gli interrogativi perché le risposte sono palesemente intrinseche, di sicuro però merita evidenziare il ruolo della Turchia la quale non poteva non essere a conoscenza che un capo dell’ISIS era comodamente installato quasi in casa sua.

Ed è altrettanto evidente che la Turchia non poteva non essere stata avvisata che si sarebbe compiuto un raid che avrebbe coinvolto anche il suo spazio aereo e terrestre.

Ed ecco l’ultimo interrogativo: rammento che la Turchia aveva supportato non poco l’ISIS quando imperversava in Siria durante la fase acuta della guerra civile; e voglio rammentare anche che la Turchia è membro della NATO.

Ergo: a che gioco gioca Erdogan? Siamo sicuri che sia un alleato affidabile?

Per la sua foia espansionistica e per i suoi giochetti sporchi con la parte jihadista dell’Islam, e per la sua disponibilità a far il pesce in barile quando gli conviene, a me sembra di no.

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