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Alberghi in ginocchio. In una settimana persi 200 milioni di prenotazioni. Puntare su Turismo interno

Alberghi in ginocchio. In una settimana persi 200 milioni di prenotazioni. Puntare su Turismo interno

28 Febbraio 2020 0 Di Marino Marquardt

L’allarme è di quelli che fanno tremare le vene e i polsi. E rilancia il timore che il Coronavirus alla fine della Fiera possa aver prodotto più danni all’Economia che alla Salute delle persone.

E dopo un pugno di giorni all’insegna del Virus venuto dalla Cina e spuntato da chissà dove, è già ansimante l’Industria del Turismo. l’Industria che rischia di finire in ginocchio nelle prossime settimane. L’ormai vicina Pasqua rappresenterà l’ulteriore banco di prova delle conseguenze che potrebbero ricadere sulle Attività del Settore e sull’Occupazione.

Il Turismo – come è noto – è uno dei Settori economici trainanti del Paese. L’Italia –  rende noto l’Enit – nel 2019 è stata la Nazione più gettonata al mondo con 94 milioni di visitatori stranieri. Secondo stime della Banca d’Italia, il l’Industria del Turismo genera poco più del 5 per cento del Pil nazionale e rappresenta oltre il 6 per cento. degli occupati. Numeri che impongono la massima attenzione al problema.

Detto ciò, dalle incoraggianti stime della Banca d’Italia ai danni prodotti dall’allarme sanitario il passo è stato brevissimo.

In meno di una settimana Alberghi, B&b e Agenzie di Viaggio hanno già visto andare in fumo prenotazioni per 200 milioni di euro, prenotazioni relative al mese di marzo. È il Grido di Dolore di Assoturismo-Confesercenti.

Immaginando lo scenario peggiore, Confturismo stima che “nel prossimo trimestre si arrivi a 22 milioni di presenze in meno con una perdita di spesa di 2,7 miliardi di euro”,

In queste condizioni e con queste previsioni il tracollo sembra essere alle porte.

Cosa fare, allora?

Al momento, per arrestare la frana – nell’attesa che il Paese esca dal tunnel Coronavirus – l’unico ricostituente valido per l’Industria della Cultura e del Tempo Libero potrebbe essere costituito dall’incentivazione del Turismo Interno.

Anche per una forma di Solidarietà Nazionale sarebbe opportuno attraverso lo stimolo derivante da seducenti offerte indirizzare gli Italiani almeno per quest’anno verso i luoghi di vacanza del proprio Paese. Stop per un anno alle mete esotiche che favoriscono il pavoneggiamento presso gli amici di Quanti le raggiungono e Full Immersion nelle Città d’Arte, nei suggestivi Borghi,  nel sole, nel mare, nei ristoranti e nelle discoteche delle Italiche Località Balneari.

Per incentivare il Turismo Interno occorrerebbero – ovviamente – promozioni e sconti su camere e servizi da parte degli Albergatori e agevolazioni fiscali da parte del Governo.

Al momento sembra questa essere l’unica soluzione per contrastare il blocco delle Attività Alberghiere e il Fantasma della conseguente disoccupazione. Tentare – con gli attuali chiari di luna – è doveroso.

Ps. Nota per gli Ortodossi della Lingua Italiana. Nella stagione in cui si tende ad inibire e a limitare l’uso delle Maiuscole, vado controcorrente. E chiarisco: le Maiuscole presenti nel testo non contemplate dal corrente galateo linguistico sono volute, esse rappresentano una licenza grafica dell’Autore e intendono conferire la giusta importanza al ruolo della parola attenzionata dalla maiuscola.

28/02/2020   h.11.10

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