Contenuto Pubblicitario
Ecco IOTA, la criptovaluta del futuro che può competere coi bitcoin

Ecco IOTA, la criptovaluta del futuro che può competere coi bitcoin

22 Giugno 2018 0 Di Mattia Mancin

Buongiorno a tutti e bentornati all’appuntamento settimanale con le criptovalute. Oggi cambiamo decisamente argomento, o meglio criptovaluta. Come ben sappiamo di monete digitali presenti nei vari exchange che ne sono all’incirca un migliaio.

Purtroppo la maggior parte di queste sono nate sulla scia della novità bitcoin e Bitcoin.

Possiedono delle Landing Page molto accattivanti certo, ma se si guarda con attenzione ed in profondità, dando un’occhiata al White Paper (per quelle che lo possiedono) si capisce subito che sono solo oggetto speculativo ed i progetti che ne stanno alla base spesso non hanno molto di concreto.

Non voglio fare di un’erba un fascio, ma su quasi 1000 criptovalute presenti in uno dei siti più accreditati (https://www.worldcoinindex.com/), ben poche sono degne di nota.

Non voglio con questo dire che esiste solo il bitcoin con la sua blockchain, ma quasi.

IOTA, una criptovaluta interessante

Fra tutte le criptovalute su cui mi sono voluto documentare, ce ne è una che, al momento, per tutta una serie di motivi, potrebbe per così dire coesistere con sua maestà bitcoin. Ricordando la canzone del ’91, “Siamo Donne” (di Jo Squillo e Sabrina Salerno), cambiando una parola al testo originale potremo dire: “Oltre al bitcoin c’è di più!!!”.  Ma di chi stiamo parlando?

Stiamo parlando di IOTA. Sembra quasi una parolaccia, ma vi posso garantire che, il progetto che sta dietro a questa cripto è molto importante, se non altro per tutta una serie di grandi partner, imprese e società finanziarie che si stanno approcciando a questa nuova tecnologia.

Per esempio DNB ASA, che è il più grande gruppo di servizi finanziari della Norvegia e uno dei più grandi nella regione nordica in termini di capitalizzazione di mercato, sta ora collaborando con la IOTA Foundation per esplorare lo IOTA Tangle.

Oppure la stessa Fujitsu sta collaborando con IOTA, o anche Bosch, ma ce ne sono molti altri.

Cosa accomuna tutte queste grandi realtà, che primeggiano in diversi settori (tecnologico, finanziario ecc…) alla tecnologia IOTA?

Andiamo per ordine cercando di capire fino a che punto bitcoin e IOTA si assomigliano, dove cominciano a diversificarsi ma soprattutto i motivi per cui sono in grado di coesistere.

Tante potenzialità da sviluppare

Innanzitutto è opportuno dire che IOTA è ancora in fase neonatale, infatti ha solo 3 anni di vita ed è un “token crittografico” rivoluzionario, come sostiene il suo creatore David Sønstebø.

Il nome stesso IOTA, ricorda proprio l’IoT, (con una “A” in più), cioè l’internet delle cose, (Internet of Things) è un neologismo utilizzato in telecomunicazioni, un termine di nuovo conio nato dall’esigenza di dare un nome agli oggetti reali che sono connessi ad internet. Per esempio IoT è un frigorifero che ordina da solo il latte online quando “si accorge” che è finito.

IoT è una casa che accende i riscaldamenti appena ti sente arrivare.

Questi sono esempi di IoT, ovvero di oggetti che, collegati alla rete, permettono di unire mondo reale e virtuale.

Secondo le ultime stime, si prevede infatti che, grazie allo sviluppo dell’IoT, ci saranno oltre 25 miliardi di oggetti connessi nel 2020.

IOTA è nata proprio per questo motivo, per far comunicare tra loro le “cose” che utilizziamo ogni giorno, da sole e al posto nostro, sia per effettuare scambio di dati sia per eseguire pagamenti, soprattutto micro-pagamenti, in modo semplice ed automatico.

IOTA è gestito da una fondazione senza scopo di lucro, la IOTA Foundation, con sede a Berlino, il cui scopo è quello di standardizzare e sviluppare le nuove tecnologie DLT (Distribuited Ledger Tecnology), letteralmente tradotto Libro Mastro Condiviso.

I sistemi di questo tipo, richiedono l’esistenza di una rete peer-to-peer di dispositivi interconnessi in cui ciascuno di essi costituisce un nodo, e di un algoritmo di consenso che permette l’aggiornamento del Libro Mastro, solo se l’operazione ha avuto l’approvazione da un numero sufficiente di nodi. Ciascun nodo è indipendente, possiede tutte le informazioni e ha il potere di validarle; tutte le operazioni, una volta consentite e validate, sono irreversibili.

La blockchain di bitcoin è un DLT, proprio come lo è IOTA, solo che IOTA non possiede una Blockchain, bensì il Tangle basato sui DAG.

Tangle, DAG che cosa sono mi direte voi? Per adesso sappiate solo che IOTA, con soli 3 anni di vita, deve crescere, deve imparare, è come un bambino appena nato che non sa ancora né parlare né camminare, ma che si affaccia alla vita con curiosità e voglia di crescere e di imparare, ma potete starne certi che anche IOTA lo farà e lo capiremo meglio nel corso della prossima puntata assieme quanto velocemente lo potrà fare.

Nel frattempo non esitate ad aprire una discussione, lasciare un commento o a chiedere qualora aveste qualche dubbio in merito a quello che avete letto e, ricordo inoltre che, per partecipare attivamente alle attività di mining del bitcoin, è possibile iscriversi gratuitamente al mio gruppo di miners, a questo link.

Coloro invece che volessero avere una prima consulenza generale e gratuita, possono iscriversi gratuitamente al mio gruppo meetup di Padova al seguente link.

Contenuto Pubblicitario
Banner Istituzionale Italpress 666x82