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Ambasciata degli Emirati nel mirino, attentato sventato ad Addis Abeba

Ambasciata degli Emirati nel mirino, attentato sventato ad Addis Abeba

08 Febbraio 2021 0 Di Corrado Corradi

Etiopia, la Sicurezza sventa un attentato contro l’Ambasciata degli Emirati Arabi Uniti in Addis Abeba e contro altri obiettivi della capitale.

Cosa c’è dietro lo sventato attentato all’ambasciata degli Emirati Arabi di Addis Abbeba?

In Etiopia, i Servizi di sicurezza hanno recentemente sventato un attentato diretto contro l’Ambasciata degli Emirati Arabi Uniti in Addis Abeba.

Secondo la locale agenzia stampa “ENA, le Forze dell’Ordine avrebbero proceduto all’arresto di una quindicina di persone appartenenti a un non meglio specificato “movimento terroristico straniero” che oltre all’ambasciata degli EAU (considerata l’obiettivo principale), aveva in progetto di attaccare altri obiettivi ubicati nella capitale etiope il che, da un punto di vista meramente tattico, fa presupporre che si trattasse di un’operazione coordinata e ben congegnata.

Il fatto che l’obiettivo primario di questo tentativo di attacco terroristico fosse l’ambasciata degli Emirati Arabi Uniti fa sorgere dei sospetti correlati con il recente cambiamento di alleanze in atto nel mondo arabo-islamico.

E nemmeno la scelta del paese da colpire, l’Etiopia, sembra peregrina, perché si tratta di una nazione che da sempre coltiva ottime relazioni con Israele e dove la popolazione è in larga maggioranza cristiana (pur essendo originariamente considerata “amica” per aver dato rifugio ai primi profughi musulmani che fuggivano dalla persecuzione dei meccani).

Infatti, l’attacco sarebbe stato sventato grazie all’efficiente azione di intelligence del Mossad israeliano che avrebbe messo sul chi vive il servizio etiope.

E guarda caso, Israele, assieme ad Arabia Saudita, EAU e Qatar, fa parte di quella nuova alleanza strategica promossa dall’amministrazione Trump, che ha realizzato un drastico cambio di indirizzo politico in seno al mondo arabo-islamico del Medioriente innescando altresì il tanto agognato processo di rinnovamento dell’Islam che di fatto estromette la ricca e potente setta dei Fratelli Musulmani, madrina dell’integralismo islamico e finanziatrice della da’wa (predicazione plagiante) e del jihad.

Nulla si sa per certo e, probabilmente, nulla si saprà di più, però, come diceva Giulio Andreotti, “a pensar male si fa peccato, ma spesso ci s’azzecca”

Specie quando i sospetti ricadono su una consorteria come la Fratellanza musulmana che in maniera occulta e indiretta sempre ha sostenuto i peggiori predicatori e fornito giustificazioni ai peggiori eccidi contro quelli che considerava infedeli o apostati.

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