
In Europa nuove regole per il clima. Chi le rispetterà ?
20 Aprile 2023Vero o falso ? Purtroppo non è un gioco: la difesa dell’ambiente è una questione molto seria. Apprendere che il Parlamento europeo due giorni fa ha approvato nuove leggi sulla lotta ai cambiamenti climatici suscita la domanda se si faccia sul serio o piuttosto non si mettano in campo norme che pochi o nessuno rispetterà. E’ vero che i governi le rispetteranno o è falso ? “Pronti per il 55% entro il 2030″ è la strategia per ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030. Al traguardo mancano poco più di 7 anni, durante i quali i Paesi dell’Unione dovranno correre se vorranno salvare l’ambiente, la fauna, la flora, l’acqua, i territori a rischio. Le muove leggi riguardano in particolare il sistema delle quote di scambio delle emissioni di CO2 (ETS) delle industrie. In pratica – ricordiamo- se inquini ti rivolgi ai Paesi che non lo fanno. Ti compri le quote verdi in eccesso e così rientri nei parametri antinquinamento. Ancora, è stato rivisto il sistema delle quote di carbonio alle frontiere (CBAM) a partire dal 2026. Vale a dire, il trasferimento in Europa dei beni prodotti fuori dall’Ue senza rispettare i vincoli di emissione. Infine, la creazione sempre dal 2026, di un Fondo sociale contro la povertà energetica per le famiglie meno abbienti e le piccole imprese.
La Commissione ha approvato anche altre leggi, ma queste sono le più incisive e ora dovranno passare tutte per il Consiglio europeo. Ridurre di più della metà i fattori inquinanti nei prossimi anni, richiede una grande quantità di denaro che i governi in questo momento sono poco propensi ad investire. I soldi sulle rinnovabili, dice l’Agenzia Internazionale per l’ambiente, sono ancora troppo pochi. Per contro, le aziende che devono rivedere da cima a fondo le proprie organizzazioni di lavoro e produzione di beni, fanno fatica a ristrutturasi senza sostegni pubblici. Non a caso poche settimane fa Confindustria italiana ha presentato a Bruxelles un piano per la transizione energetica che ha bisogno di aiuti pubblici.
Il percorso tratteggiato con le nuove norme dentro l’Ue è sicuramente di buon auspicio. Non è, però, fuori luogo nutrire dubbi sulla capacità dei governi di andare tutti insieme in un’unica direzione. Al fondo ci vuole più unità e spirito europeista, come non si stanca di dire il Presidente Sergio Mattarella. La realtà, purtroppo, ci vede discutere ogni giorno di sovranismo e identità nazionale( non solo in Italia) che esprimono il sentimento opposto all’unità europea. Il Ministro Gennaro Sangiuliano ha teorizzato che Dante Alighieri è stato il fondatore del pensiero di destra in Italia. Destra uguale a sovranismo ? Anche su questioni cruciali come la sopravvivenza del pianeta ? Ricordiamo il Sommo poeta non certo come partigiano del sovranismo, ma per il detto “chi è cagione del suo mal pianga se stesso”.