
Ambiente: stop al cemento che inquina. Ecco lo studio Usa
21 Gennaio 2025Uno studio dell’Università del Michigan punto il dito contro il sistema di produzione del cemento che scarica CO2 in atmosfera.
Ridurre le emissioni di CO2 nel mondo è la battaglia che più appassiona gli ambientalisti. L’inquinamento atmosferico è la causa principale di morte e di malattie nei paesi industrializzati e ogni nuova scoperta che ne abbassa la pericolosità ottiene il favore di chi si batte per un ambiente più sano.
In Italia i sostenitori di una nuova organizzazione economica e sociale che combatta gli sprechi e tuteli la natura, per fortuna, sono in crescita. In questi giorni si discute di una ricerca arrivata dall’Università del Michigan sull’uso del cemento. Il materiale cementizio è ritenuto tra le cause principali delle emissioni di gas serra. Ha fatto e continua a fare la fortuna dei costruttori – pubblici o privati- in ogni angolo del mondo. Non vanno necessariamente demonizzati, ma se possono dare una mano a costruire un mondo meno inquinato non è inopportuno. Si discute, insomma, di come rendere il cemento innocuo. Di come produrlo in modo diverso. Oggi è ricavato dal carbonato di calcio che nel processo finale rilascia anidride carbonica. Nelle fornaci che lo trattano si possono applicare, invece, celle elettrogeochimiche che hanno il vantaggio di catturare la CO2 dall’aria.
Il sistema spiegato dai ricercatori americani potrebbe abbattere fino all’8% delle emissioni nocive a livello globale. Lo studio americano, è questa una prima valutazione, dovrebbe interessare i costruttori, coinvolgerli, allontanare da loro le critiche più terribili che in Italia si sommano alle accuse sul consumo indiscriminato di suolo. Il cemento usato nei cantieri contiene il 60% dalla scomposizione del calcare e il 40% dal riscaldamento dei forni. C’è una totale incompatibilità con le attività caratterizzanti la transizione verde, e il settore delle costruzioni non ne può restare fuori. All’ateneo americano hanno provato anche a fare un po’ di conti e i numeri sono sbalorditivi: con la nuova tecnologia si risparmierebbero 3 miliardi di CO2 ogni anno.
Ora, capite bene che la sola introduzione di un’innovazione tecnologica farebbe risparmiare soldi e vite umane uccise dall’inquinamento. “Il nostro approccio alla produzione di materiali elettrochimici apre una nuova area nella produzione di cemento e nel riciclaggio dei rifiuti su larga scala”, ha spiegato Jiaqi Li, dell’Università del Michigan e co-autore dello studio. Il passaggio interessante sarebbe un capovolgimento industriale per un industria che ha fatto la fortuna di generazioni di proprietari di cementifici. “Questa strategia può trasformare effettivamente l’industria del cemento da un emettitore di CO2 a promotore su larga scala di tecnologie per l’energia pulita e la gestione del carbonio”, ha aggiunto Wenxin Zhang del California Institute of Technology.
Nella discussione sui pilasti della transizione verde in Europa e in Italia le accuse al carbonato di calcio come agente mortifero, verrebbero meno, senza, tuttavia, indebolire il mercato edilizio. Un mercato che – guarda caso – in Italia si misura tra l’altro con la direttiva sulle case green. Ci volevano i ricercatori americani per spiegare che le prossime costruzioni possono essere realizzate con cemento verde ? Cosa possono fare le aziende ? Adeguare gli impianti di produzione affrontando costi non eccessivi, dice lo studio. Cifre, però, non ne circolano. E la domanda che richiede una risposta è: chi è disposto a cambiare vecchi sistemi di produzione in base a uno studio di un’Università ? Ma forse ci vuole ancora tempo.