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Artissima, a Torino febbre alta per la fiera di arte contemporanea di oggi

Artissima, a Torino febbre alta per la fiera di arte contemporanea di oggi

01 Novembre 2024 0 Di Massimo Davì

Aprono oggi agli appassionati e ai curiosi le porte di Artissima, la fiera di arte contemporanea all’Oval del Lingotto Fiere di Torino. 189 gallerie di 34 Paesi aperte al pubblico fino al 3 novembre.

Artissima, a Torino febbre alta per la fiera di arte contemporanea di oggi

Torino: c’è attesa per Artissima, la fiera di arte contemporanea che ha mobilitato tutta la città e sta facendo nascere installazioni e mostre come funghi.

La fiera infatti apre i battenti a curiosi ed appassionati allo spazio Oval del Lingotto Fiere con apertura al pubblico nei giorni 1 e 2 novembre dalle 12 alle 20 e il 3 novembre dalle 11 alle 19.

Questa edizione vuole rafforzare sempre di più il legame con la città, i cittadini e le istituzioni. Queste ultime sono collettivamente coinvolte con collaborazioni e progetti di ogni sorta. Secondo il direttore Luigi Fassi, questi progetti e collaborazioni potrebbero essere la più importante art-week italiana.

«Ritengo che questa sia un’utopia concreta: è un sogno ad occhi aperti che ha proiettato le intenzioni in avanti trasformandole in realtà» dice il direttore.

Il collezionista tipo di Artisima, infatti, è quello degli “over 50”. Il lavoro per avvicinarsi ad un target più giovane è però continuo e sempre all’ ordine del giorno.

«Cerchiamo di investire il più possibile sulle nuove generazioni – prosegue Fassi – partiamo dall’infanzia, con i workshop di Artissima Junior, poi proseguiamo proponendo gallerie giovani, che il più delle volte portano artisti giovani».

Esempio lampante è la sezione “Present Future”, galleria dedicata agli artisti emergenti, che presenta ai curatori nati negli anni ’90, che a loro volta hanno selezionato galleristi della loro stessa età che espongono artisti loro coetanei.

Nella sezione“New Entries”, invece, figurano le gallerie di artisti con meno di cinque anni di attività, popolate spesso e volentieri da giovanissimi che si sono appena affacciati su questo complesso panorama.

Oltre alla Main Section, la sezione principale della Fiera, ci sono poi la “Monologue/Dialogue” e “Art Spaces & Editions”, nonché “Back to the Future” e “Disegni” – che insieme a “Present Future” sono ospitate anche sulla piattaforma digitale Artissima Voice Over.

Dunque, la carovana dell’arte è arrivata a Torino e ha una faccia fresca capace di entusiasmare i collezionisti navigati ma anche quelli meno esperti, e addirittura chi invece vuole solo avventurarsi in un labirinto di opere e bellezza.

Artissima, 189 gallerie e 34 Paesi rappresentati

Artissima24, l'opera People Colore GP 026 della Galleria Umberto di Marino (photo Artissima).

Artissima24, l’opera People Colore GP 026 della Galleria Umberto di Marino (photo Artissima).

L’organizzazione di Artissima è curata da Artissima srl, società della Fondazione Torino Musei, costituita nel 2008 per gestire i rapporti artistici e commerciali della fiera. Il marchio di Artissima appartiene a Città di Torino, Regione Piemonte e Città Metropolitana di Torino.

La trentunesima edizione di Artissima viene realizzata attraverso il sostegno dei tre Enti proprietari del marchio, congiuntamente a Fondazione CRT per il tramite di Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, a Fondazione Compagnia di San Paolo e a Camera di commercio di Torino.

Con 189 gallerie e 34 Paesi rappresentati, la fiera e i suoi colori animeranno l’Oval per tutto il fine settimana. Tra gli stand, incuriosisce quello della galleria Laveronica di Modica, davanti a cui giacciono manciate di bigliettini rosa spiegazzati.

«La forza di difesa israeliana continua la sua guerra contro i terroristi e non ha ancora utilizzato la sua piena potenza. Tu, che vivi a Beirut, approfitta della tregua e mettiti in salvo» dicono.

Si tratta dell’opera The Crocodile Who Ate The Sun dell’artista libanese Rabih Mroué, che ricorda l’estate del 1982 e i volantini sganciati su Beirut dall’esercito israeliano. Su un’altra parete, immagini di violenza e morte ritratte come se fossero scene teatrali interpretate da attori.

«Abbiamo scelto di portare ad Artissima queste opere perché siamo molto turbati da ciò che sta succedendo in Palestina – spiega il gallerista Corrado Gugliotta. – Cerchiamo di usare il nostro lavoro per provare a reagire come possiamo».

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