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Ascoli-Benevento: la traversa salva i ragazzi di Stellone

Ascoli-Benevento: la traversa salva i ragazzi di Stellone

26 Febbraio 2023 1 Di Matteo Cefalo

Ascoli-Benevento 0-0: i giallorossi lasciano le Marche con un punto sofferto fino all’ultimo secondo. Rosso per Improta.

Ascoli-Benevento 0-0: prova stoica dei sanniti al Del Duca; zero gioco, ma c’è l’attenuante dell’inferiorità numerica

Dopo il ritorno al successo nel match di sabato scorso contro il Brescia, il Benevento di Stellone era chiamato a confermarsi oggi alle 16:15 nell’ostica trasferta di Ascoli Piceno. E si può dire che in parte i giallorossi ci siano riusciti. La gara del Del Duca, infatti, ha evidenziato la rivoluzione mentale apportata da Stellone, con i sanniti più decisi e meno blandi rispetto alle ultime uscite con Cannavaro alla guida. Vista come si era messa la partita, inoltre, lo 0-0 in terra marchigiana porta un buon punto alla corte di Vigorito, sebbene le dirette concorrenti abbiano fatto tutte più o meno bene. Quantomeno si dà continuità di risultati dopo i tre punti della giornata precedente.

Ciò che più preoccupa i tifosi giallorossi al termine di quest’Ascoli-Benevento, però, è l’impressionante penuria di trame di gioco imbastite dai sanniti al Del Duca. Tranne per qualche mezza occasione più che altro casuale, infatti, la banda di Stellone non ha mai veramente creato pericoli dalle parti di Leali, confermando un trend negativo che sotto questo senso dura praticamente da inizio stagione. Ma almeno un’attenuante c’è. Vale a dire l’assurda espulsione di Improta decisa dall’arbitro Cosso al 34′ del primo tempo. Espulsione che inevitabilmente ha svoltato la partita in favore dei bianconeri. E quindi c’è un Ascoli-Benevento prima del 34′ e un Ascoli-Benevento dopo il 34′.

Prima del rosso gli uomini di Stellone si sono comportati discretamente. Attenzione: guai a dire che la gara dei beneventani sia stata eccezionale. Anzi. Specie nelle prime battute gli ospiti hanno sofferto le sortite offensive degli avversari, con Mendes a graziare Paleari. Ma almeno il confermato 4-2-3-1 tutto centrocampisti di Stellone ha avuto come risultato una squadra rognosa e ben messa in campo. Squadra che a lungo andare ha inibito le iniziative bianconere e si è presentata in avanti con una bella conclusione di Acampora e con un tentativo di La Gumina.

Ma dopo il rosso a Improta è stata tutta un’altra storia. I giallorossi si sono abbassati troppo. L’Ascoli ha cominciato a spingere con veemenza. Le già rare trame offensive si sono praticamente ridotte allo zero, con i due terminali, La Gumina prima e Simy poi, davvero troppo isolati. Ma almeno i sanniti hanno sfoderato un’altra prova di sofferenza, di lotta palla su palla, sulla scia di quanto di buono fatto vedere da questo punto di vista nella gara col Brescia.

Sempre pronto Paleari. Il quartetto difensivo ha funzionato discretamente, con il solo Foulon davvero scricchiolante sul lato sinistro, ben sostituito da Jureskin. Il passaggio a tre ha forse portato i marchigiani ancor più nell’area giallorossa. Ma ha anche dato sostanza alla retroguardia di Stellone. Fondamentale anche l’ingresso di Letizia, abile ad opporsi alle discese di Falasco e Falzerano. Ottima la prova di nervi anche a centrocampo, con Viviani ancora in fase di rodaggio. Bene anche Acampora, forse sostituito troppo precocemente.

Ma la prestazione che risalta di più è quella di Karic, pratico e onnipresente nel limitare le avanzate avversarie. Come al solito, però, il punto debole del Benevento di quest’anno è l’attacco. Come già detto, La Gumina e Simy hanno prodotto praticamente poco o nulla. Se l’ex Palermo ci ha almeno provato, dando battaglia con Bellusci e Botteghin, il nigeriano si è rivelato inutile, troppo statico e troppo lontano dalle zone calde del campo.

Un Benevento, dunque, che si può definire brutto, ma senz’altro stoico e bellicoso. E, non ce ne voglia il “bel giuoco”, la salvezza passa anche e soprattutto da questo tipo di prestazioni. In più, sperando che quella di El Kaouakibi non sia l’ennesima defezione in vista del match di mercoledì col Sudtirol, si può anche dire che la fortuna sia tornata a girare a favore della Strega, con la traversa colpita da Simic all’ultimo minuto che risuona ancora tra gli antri del Del Duca.

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