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Auto e Moto d’Epoca, Fiera di Padova accende luci e motori

Auto e Moto d’Epoca, Fiera di Padova accende luci e motori

23 Ottobre 2020 0 Di Pietro Nigro

Taglio del nastro per Auto e Moto d’Epoca Fiera di Padova, l’evento più importante del settore: Gli organizzatori: Scommessa vinta.

Auto e Moto d’Epoca, Fiera di Padova al via

La Lamborghini Diablo del 1991 esposta a Auto e moto d'Epoca Fiera di padova 2020.

La Lamborghini Diablo del 1991 esposta a Auto e moto d’Epoca Fiera di padova 2020.

Nonostante la paura e la minacci di lockdown, che avevano gettato nell’incertezza organizzatori e partecipanti, ha preso ilvia regolarmente oggi Auto e Moto d’Epoca Fiera di Padova. E non è poco, per l’evento più importante del settore, che tradizionalmente richiama tutto ma proprio tutto il settore del motorismo storico.

E il più contento non può che essere il patron dell’evento, Mario Carlo Baccaglini: “È stata un’impresa titanica. Nulla era scontato, ma grazie soprattutto agli uomini e donne che hanno lavorato a questo appuntamento, grazie a Fiera di Padova e a tutti gli espositori, al mondo dei ricambi e dei club, siamo riusciti a raccogliere una qualità altissima di prodotto e Padova, ancora una volta, si conferma un appuntamento importante nel mondo dell’auto in Italia e in Europa”, ha detto Baccaglini.

Perché fino alla vigilia il rischio che il più grande garare del motorismo d’epoca italiano rimaesse inesorabilmente chiuso e che saltasse la 37esima edizione di Auto e moto d’Epoca è stato concreto fino alla vigilia, sebbene tutti fossero ben determinati e decisi.

Auto e moto d’epoca è stata una prova di coraggio – ha rimarcato il vicesindaco di Padova Andrea Micalizzi, pure presente all’inaugurazione – Salvare le attività economiche nel rispetto delle normative è possibile. Fiera di Padova deve rimanere centro nevralgico per la città, un suo punto vitale”.

E dunque, ancora una volta nei padiglioni della Fiera di Padova si accendono le luci (e i motori) su un mondo di capolavori del design, della meccanica e dell’ingegneria del passato, che fanno sfoggio di se di fianco a non poche anteprime del futuro, in un programma che vede anche diverse mostre di grande qualità e valore storico documentaristico.

Tanto per citare, L’ordinario diventa straordinario, organizzata insieme ad Aci Storico nel padiglione 3, con dieci modelli unici, tra cui la D46 che Nuvolari guidò senza volante. O la mostra L’uomo che ha sconfitto i giganti: 20 modelli che hanno cambiato la storia dello sport a due ruote provenienti dalla collezione delle Moto dei Miti di Genesio Bevilacqua. E, ancora, la mostra dedicata ai prototipi da leggenda Porsche tra cui la Porsche 917 del 1969 guidata da Steve McQueen durante le ricognizioni per il film ‘Le 24 ore di Le Mans’.

Soddisfatto, ovviamente, anche l’ospite di Auto e moto d’Epoca: “Siamo riusciti a compiere ciò che sembrava impossibile. – ha affermato Antonio Santocono, Presidente della Fiera di PadovaE anche se gli afflussi non saranno quelli di altri anni, anche a causa della difficoltà di molti stranieri di raggiungerci, siamo soddisfatti di essere qui oggi, in un periodo di innegabile difficoltà per tutto il mondo fieristico”.

“Oggi è un sogno che si realizza. – ha aggiunto Fabio Bui, Presidente della Provincia di Padova – Potevamo fermarci e rassegnarci al virus, invece non ci siamo arresi. Non possiamo chiudere tutto, nelle difficoltà dobbiamo riuscire a cogliere opportunità per rilanciare il territorio”.

“Padova si conferma città dell’auto – ha detto Luigino Baldan, Presidente di AC Padova – Abbiamo un magnifico centro congressi che sta per essere completato e abbiamo tanto da dire in merito a micro-mobilità, auto elettrica e guida assistita”.

Auto e moto d’Epoca, il clou: la mostra mercato e i “compleanni” di brand e modelli

Ad Auto e modo d'Epoca Fiera di Padova 2020 anche a Vespa Piaggio 98cc del 1947.

Ad Auto e modo d’Epoca Fiera di Padova 2020 anche a Vespa Piaggio 98cc del 1947.

Anche quest’anno, il cuore del salone sarà il mercato delle auto, che tra dealer specializzati e privati riesce a coprire tutto il mondo della storia e della cultura dei motori. Una carrellata di modelli in esposizione dove storia, cultura, innovazione ed ingegno si fondono. Ricambi e automobilia. Vecchie targhe, libretti del secolo scorso, cruscotti, volanti, contachilometri, spinterogeni, bulloni, cerchi e insegne: un padiglione intero dedicato ai ricambisti con un’infinità di oggetti da scoprire, acquistare o anche solo ammirare. E la passione continua tra i tanti club storici presenti, da sempre uno dei motori del Salone.

Si celebrano, infine, molti anniversari: i 110 anni di Alfa Romeo e gli 85 del marchio Jaguar; i 60 di Lancia Flavia e i 50 di Range Rover, solo per citarne alcuni.

“In questa situazione d’emergenza – ha concluso Alberto Scuro, Presidente ASI – mi ha colpito il senso di responsabilità con cui gli appassionati hanno partecipato, determinati a voler mantenere vivo questo mondo di passione. Siamo stati capaci di portare alcuni modelli straordinari come quelli della collezione Morbidelli”.

Ad Auto & Moto d’Epoca Fiera di Padova – tra l’altro – viene presentato al pubblico il Concorso di Eleganza “Città di Trieste”, in programma nei giorni 11,12,13 giugno 2021, il Concorso di Eleganza Città di Trieste voluto e organizzato dall’Automobil Club D’Italia, da A.A.V.S e da ACI Storico. L’evento, dedicato a “Settant’anni di storia dell’auto – 1910 – 1980” riprende io percorso iniziato dall’indimenticabile Vittorio Klun con i Concorsi di Eleganza del Castello di Miramare.

Porche, mai a Padova tanti modelli prestigiosi

Porsche Ruote da Sogno a Auto e moto d'Epoca Fiera di padova 2020.

Porsche Ruote da Sogno a Auto e moto d’Epoca Fiera di padova 2020.

Una particolare batteria di riflettori, a Auto e Moto d’Epoca Fiera di Padova edizione 2020 saranno accesi sulla Porsche, protagonista di una mostra imperdibile organizzata giusto 50 anni dopo lo storico trionfo a Le Mans, quando la vettura tedesca ha conquistato i primi 3 posti con due 917 e una 908, oltre ad aggiudicarsi la coppa Gran Turismo, l’indice di resa energetica e l’indice di performance della rinomata gara francese.

  • Dalla The CLARO Collection di Claudio Roddaro ad Auto e Moto d’Epoca vedremo riuniti sei modelli con un passato sportivo ai massimi livelli. Ecco i modelli in mostra.
  • la Porsche 908 Long Tail, del 1968, che fu pilotata da Ludovico Scarfiotti e Gerhard Mitter alla 1000 Km di Monza del 1968;
  • la Porsche 550 A Spyder del 1958 che permise alla casa la prima vittoria assoluta in una gara internazionale, la Targa Florio 1956, pilotata da Umberto Maglioli e di cui a Padova è esposta la vettura pilotata dal Conte Carel Godin de Beaufort nel 1958 alla 10 ore Notturna di Messina e alla 1000 km del Nürburgring;
  • la Porsche 917 del 1969, la prima ad essere modificata in versione K per poi diventare un’auto test del team Gulf e di cui si può ammirare l’esemplare pilotato da Vic Elford e Richard Attwood alla 24 ore di Le Mans 1969 in versione coda lunga e che Steve McQueen guidò durante le ricognizioni per il film Le 24 Ore di Le Mans;
  • la Porsche 907 Long Tail del 1967, la prima Porsche a raggiungere i 300km/h, e la prima con guida a destra, rappresentata a Padova dalla vettura che ha corso nel 1967 la 1000 km di Brands Hatch, pilotata da Hans Herrmann & Jochen Neerpasch, poi nel 1969 pilotata da Karl Von Wendt e Willi Kauhsen alla 1000 km di Monza, 1000 km di Spa;
  • la Porsche 906 Carrera 6 del 1966, vincitrice di classe alla 24 ore di Daytona 1966 con Hans Herrmann e Herbert Linge.

L’Ordinario diventa Straordinario, la mostra con le auto di Nuvolari, Raruffi e Lurani

L’altro grtande evento nell’evento di Auto e Moto d’Epoca è poi L’Ordinario diventa Straordinario, la retrospettiva organizzata da Intermeeting e Aci Storico con dieci modelli che raccontano l’Italia dell’immediato Dopoguerra.

Si tratta di gioielli custoditi nei principali musei dell’auto italiani, dal Mauto di Torino al Nicolis di Verona. Davanti agli occhi dei visitatori verrà esposta una selezione di marchi e modelli dell’Italia postbellica che faranno rivivere quel periodo.

Ogni auto racconta una storia diversa come quella di Giovannino Lurani, giovane ingegnere, che nel 1934 chiede all’amico Ulisse Guzzi il suo bicilindrico da mezzo litro. Nasce così il Nibbio I nel 1935 che batte più di 10 record internazionali. Nel 1955 Lurani torna da Guzzi per una seconda avventura: questa volta è il momento del Nibbio II, motore monocilindrico a camme in testa da 350 cavalli, carrozzeria Ghia e telaio formula 3 Volpini. Il Nibbio II continuerà a correre fino ai primissimi anni ’60 quando ritornerà a Lurani e, da lui, al Museo dell’Automobile di Torino.

O come quella della Colli di Milano, un’azienda nata nel 1932, specializzata nella lavorazione dell’alluminio, che collaborò con l’Aeronautica Militare e nell’immediato dopoguerra costruì uno speciale veicolo a metà strada fra l’automobile e l’aereo, dotato di ali che si ripiegavano verso l’alto durante la marcia su strada; nel 1948 l’Aer 1, un prototipo a tre posti, riuscì a compiere alcuni voli di prova. Il progetto non ebbe un seguito industriale, ma la Colli continuò a costruire carrozzerie speciali fino al 1973, collaborando dagli anni Cinquanta in poi con l’Alfa Romeo, per la quale vestì sia telai da corsa (la 6C 3000CM e la Disco Volante) sia telai di serie (sue le carrozzerie per le versioni “station wagon” della Giulietta e della Giulia). Il modello esposto a Padova – la Fiat 500 Spider Sport del 1949, proveniente dal Museo Nicolis di Verona – ha una cilindrata di 750cc e un peso di 520 kg.

In mostra a Paadova, ci sono dunque il Nibbio II e il Bisiluro TARF 1 di Piero Taruffi (una vera e propria macchina da record con due telai separati in tubi d’acciaio e rivestimenti “a goccia” con l’abitacolo per il pilota a sinistra e in quello di destra il gruppo motore-cambio di origine motociclistica e il serbatoio di carburante), la Fiat 500 Spider Sport del 1949 dalla Collezione del Museo Nicolis di Verona (pezzo unico reaizzato dalla Colli di Milano con una cilindrata di 750cc e un peso di 520 kg) la Fiat “1100 E” del 1950 Vistotal esemplare unico sempre dalla collezione Museo Nicolis di Verona, realizzato dalla Carrozzeria Castagna di Milano con il particolare parabrezza senza montanti che permette una visibilità totale della strada, la Cisitalia D46 del 1946, la vettura che fu guidata da Tazio Nuvolari alla Coppa Brezzi con il volante staccato e le mani poste direttamente sulle staffe dello sterzo; l’auto sperimentale Dal Buono del 1939, unica, nata dalla mente di un inventore visionario che depositò il brevetto all’Università di Parigi, con ruote che si inclinano in curva, era in grado di cambiare il baricentro e frenare in curva in assoluta sicurezza.

Sempre in questa incredibile mostra ci saranno anche la Osca Telaio 1146 del 1954, uscta dall’officina che i fratelli maserati aprirono dopo aver venduto il loro brand e intestata alla Celebre Scuderia San Giorgio Autocorse che il pilota Luc Descollages guidò alla Mille Miglia, la Zanussi “1100 Sport” del 1949, sempre dal Museo Nicolis, forse un esemplare unico costruito alla fine degli anni Quaranta da Fioravante Zanussi; la Lancia Aprilia Sport Paganelli Siluro da Corsa 1948, la vettura che portò l’industria italiana un passo avanti nel design automobilistico superando la classica forma a scatola derivante dalla carrozza qui in una versione del napoletano Sabatino Paganelli con un motore duemila derivato Lancia, ma radicalmente modificato; la 750 Sport Internazionale realizzata dall’officina di Vittorio Stanguellini per correre alla 24 ore di Le Mans del 1958, con motore Stanguellini e telaio italiano na costruita a Parigi in soli tre mesi e mezzo in base ad un accordo amichevole tra Stanguellini e la Société d’Etudes Françaises Automobiles.

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