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Autonomia differenziata: si allarga il fronte del No

Autonomia differenziata: si allarga il fronte del No

25 Ottobre 2024 0 Di Nunzio Ingiusto

Il referendum abrogativo come difesa dello Stato democratico. Lunedi a Roma appuntamento per nuove iniziative rispetto alle pronunce della Corte Costituzionale.

 

Oltre il 1.300.000 firme raccolte contro l’autonomia differenziata. L’Italia del No al progetto del governo si ritrova a Roma. È un momento complicato per la politica italiana, ma la sensibilità per uno Stato unitario minacciato da iniziative di schieramento non decresce.

Domenica 27 ottobre nella sala Millepiani, in Via Odero 13, si tiene il convegno-assemblea dei Comitati per il Ritiro di ogni Autonomia Differenziata e del Tavolo NOAD. L’incontro inizierà alle 10.00 e proseguirà fino al pomeriggio, data la necessità di formazione-informazione sui nuovi scenari che potrebbero aprirsi dopo le pronunce della Corte Costituzionale.

L’attenzione è concentrata sul 12 novembre, sui ricorsi delle Regioni contro la legge 86/24. L’opposizione al progetto del governo abbraccia un ampio schieramento sempre più preoccupato degli effetti che la legge esplicherà nelle Regioni. Le materie interessate sono la sostanza dello Stato italiano come è disegnato  nella Costituzione. L’ultimo appello a bloccare la divisione dell’Italia è arrivato dalle Associazioni Cristiane dei Lavoratori Acli per fermare questo progetto di autonomismo esasperato e divisivo che rischia di creare un regionalismo competitivo e frammentario”. Scuola, sanità, energia, tasse, diritti differenziati  da Nord a Sud con le Regioni meno attrezzate a sostenere il peso di squilibri pesantissimi.

Le firme raccolte nelle settimane passate restano al centro del confronto tra tutte le forze favorevoli al referendum abrogativo per scardinare il primo passaggio del progetto del governo. Lunedì nella sala Millepiani i lavori saranno aperti dal prof. Giovanni Maria Flick, ex presidente della Corte Costituzionale e ora presidente del Comitato referendario. Dopo Flick parleranno i proff. Azzariti, Liberati, Ronchetti, Spirito, che spazieranno dai temi dell’ammissibilità del quesito abrogativo, alle questioni poste dalle Regioni; all’eccedenza costituzionale della raccolta firme; al federalismo fiscale e al PNRR.
Alla giornata contribuiranno con i loro interventi esponenti delle forze politiche di opposizione che partecipano al Comitato referendario. Già annunciati gli interventi degli On.li Colucci – M5S, Giorgis – PD, Ruocco  Avs, Acerbo, PRC. Sarà poi il momento di esponenti di CGIL e UIL che hanno coordinato la raccolta delle firme e garantitoil successo dell’iniziativa. Presenti anche rappresentanti di: Anpi, Rete dei Numeri Pari, Giuristi democratici e associazioni studentesche, Fondazione Centro iniziativa giuridica, Cobas, USB.

Il giorno 27 a Roma “è un appuntamento importante- dice il comunicato di convocazione- per dare avvio a una nuova fase della lotta, che pone al centro l’impegno straordinario di quanti/e nell’estate più calda di sempre e in soli due mesi, hanno consentito di segnalare una volontà precisa: l’abrogazione – senza se e senza ma – della legge Calderoli e l’interruzione del progetto di secessione dei ricchi, lo SpaccaItalia voluto dal governo Meloni”.  Le domande-  solo apparentemente nella battaglia dell’opposizione- sull’efficacia della legge Calderoli in realtà attraversano in maniera sotterranea anche il centrodestra. Quanta tattica c’è nel gioco delle parti su argomenti come lo sviluppo economico, le disuguaglianze, le nove povertà, in fondo sul concetto stesso di Nazione che la premier usa continuamente ? E l’Europa che non conosce nessuno Stato come è stato immaginato dalla Lega ?

“Viviamo una mutazione genetica della democrazia, giorno dopo giorno”, dice Rosy Bindi . “Attraverso leggi che snaturano la nostra Costituzione, stiamo assistendo alla distruzione di quel tessuto democratico che i nostri padri costituenti hanno costruito”. Il referendum è lo strumento di difesa, ma agli italiani serve (ri)costruire il senso di comunità democratica. E l’autonomia differenziata va in direzione opposta.

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