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Barella venduto e squadra rifatta. Chiesa tenuto e lacune rimaste. Pro e contro del mercato

Barella venduto e squadra rifatta. Chiesa tenuto e lacune rimaste. Pro e contro del mercato

11 Novembre 2019 Off Di Redazione In24

Il Cagliari con la cessione di Barella ha rifatto la squadra. La Fiorentina ha deciso di tenersi Chiesa, ma la rosa viola evidenzia notevoli lacune

La stagione è lunga. E se a fine stagione il Cagliari sarà davanti alla Fiorentina è ancora molto presto per dirlo. Una cosa tuttavia, fin qui, emerge in modo lampante: i rossoblu hanno venduto il loro top player, Barella, incassando una cifra vicina ai 50 milioni. Con quei soldi Giulini e Carli hanno rifatto la squadra. La Fiorentina, invece, il proprio top player se l’è tenuto. Chiesa, infatti, è rimasto con buona pace del 25 viola e della Juventus che la sua corte l’aveva fatta già da tempo allo stesso classe ’97 della Fiorentina.

LA’, SQUADRA RIFATTA. QUA, LACUNE E se con quei soldi i sardi hanno allestito la creatura che adesso viaggia in zona Champions, con acquisti mirati e congeniali, Rocco Commisso ha avuto da subito piani differenti. ‘Chiesa non sarà il mio Baggio’, disse fin dai primi giorni di presidenza il patron viola. D’altronde Chiesa veniva da un Europeo Under 21 giocato ad altissimi livelli, per quanto il cammino azzurro non fosse stato esaltante. E la sensazione che questa potesse essere la stagione del definitivo salto di qualità era forte. No al corteggiamento della Juventus, più o meno diretto con offerte più o meno ufficiali, soprattutto con la precedente proprietà e dirigenza, e squadra rifatta attraverso i soldi delle altre cessioni. Chiesa, invece, in questo avvio di stagione non sta certo rendendo per quanto ci si attendeva. Ed in più, la rosa della Fiorentina, presenta anche notevoli lacune.

ALTRI COLPI RIMASTI IN CANNA Non è certo un mistero che Pradè abbia provato a prendere Tonali, così come De Paul, Politano e Berardi, non arrivando però mai a soddisfare le richieste di Brescia, Udinese, Inter e Sassuolo con quei 30 milioni messi sul piatto quando per l’uno, quando per l’altro. La sensazione di esser rimasti col colpo in canna c’era già dalle prime ore post chiusura del calciomercato. E le mancanze che questa rosa sta mostrando non sono certo frutto del caso. In mediana soprattutto, luogo nevralgico del Montella pensiero, dove però Badelj aveva nelle idee della squadra mercato viola il ruolo di alternativa. E non di titolare inamovibile causa mancanza di alternative. Certo è che, immaginarsi una Fiorentina come quella di oggi, con 60-70 milioni di euro in più a disposizione da spendere sul mercato, oltre ai 30 rimasti in tasca a fine agosto per i no ricevuti, poteva essere tutt’altra cosa. Ma questo è il passato. Potevano anche arrivare 100 milioni di calciatori inutili, come testimonia l’esempio del Milan che da anni sbaglia completamente gli acquisti. Pro e contro del mercato, che esistono da sempre. Il dubbio se la scelta viola si sia rivelata, o possa rivelarsi, vincente resta forte.

ORA IL CAMBIO DI MARCIA Poco male, fino a Gennaio la rosa questa è e questa rimane. E starà a Montella valorizzarla al meglio per trarne i benefici maggiori. E anche a Chiesa tornare sui livelli che ci si attendeva e ci si attendono da un calciatore che nell’ultimo periodo è apparso ben lontano dall’etichetta di top che lo accompagnava mesi fa.

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