I bastardi di Pizzofalcone che bastardi non sono
16 Gennaio 2017C’è attesa per la terza puntata de “I bastardi di Pizzofalcone“, la fiction in onda su Rai uno questa sera alle 21:25 che ha raccolto notevoli e meritati consensi di ascolto per le prime due puntate. “I bastardi di Pizzofalcone” è la nuova serie Rai ambientata a Napoli e tratta dai romanzi di Maurizio De Giovanni (Bastardi di Pizzofalcone, Buio e Gelo). La fiction è diretta da Carlo Carlei, ed interpretata da un meraviglioso Alessandro Gassmann, sempre più bravo e fascinoso che entra perfettamente nelle vesti dell’ Ispettore Loiacono dello sgangherato commissariato di Pizzofalcone.
I bastardi di Pizzofalcone record di ascolti su Rai Uno
Gli altri attori sono tutti bravissimi: da Carolina Crescentini a Massimiliano Gallo, da Tosca dAquino ad Antonio Folletto, e poi: Simona Tabasco Gennaro Silvestro, Gianfelice Imparato, Mariano Rigillo e tutto è assolutamente perfetto. Troppo forse. Perché la trama funziona, la regia è accurata e lo spettatore non può distrarsi fino alla fine della puntata, ma non possiamo non notare che è tutto così pulito e senza sbavature da sembrare completamente irreale. L’ispettore è bello, figo e tormentato come si conviene (Montalbano docet), la PM pure (il tacco dodici sul luogo del delitto per carità non ci spaventa più) e la più bella e figa di tutte è la città di Napoli: uno splendore talmente sfavillante che ti costringe a cercare spasmodicamente almeno una carta per terra o un tombino malmesso. Ma niente, non ne trovi e quando vedi anche i caschi sui motociclisti capisci che è un set, te lo ricordi per forza. Sicuramente queste sono osservazioni da occhio critico e sapere che dietro ad ogni prodotto cinematografico c’è questa o quella film commission non aiuta, ma mi chiedo: la reputazione di una città si ricostruisce davvero con una narrazione così oleografica?
I bastardi di Pizzofalcone e lo splendore di Napoli
Anche le trame sono belle. Ma se capisci da subito chi è l’assassino e ti accorgi immadiatamente che la poliziotta é gay o che il poliziotto “incazzuso” menerà la moglie non puoi non domandarti se sei tu ad aver letto e guardato troppi gialli o se è preciso intento di chi ti propone il film passarti un messaggio tranquillizzante e pacificatore come le confessioni a fine puntata dove tutto si conclude con il vecchio caro “tutto è bene quel che finisce bene”.
Che sia chiaro: la serie è bella, senza alcun dubbio e gli attori meravigliosi (ndr: dovrò fare sparire prima o poi una mia vecchia critica negativa su Alessandro Gassman, ma è pur vero che aveva appena iniziato la sua carriera e da dopo “Caos calmo” non ha più sbagliato nulla) ma solo se non vi aspettate una qualche riflessione che non sia imboccata con il cucchiaino. In ogni caso – per usare le parole dello stesso Gassman nell’intervista rilasciata ai microfoni di SpettacoloMania.it- questa è la storia di una rivalsa e allora prendiamola così. Buona visione.