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Brexit, la regina firma e il Parlamento Ue dà il primo sì

Brexit, la regina firma e il Parlamento Ue dà il primo sì

23 Gennaio 2020 0 Di Pietro Nigro

Royal assent, la firma della Regina Elisabetta, rende legge la Brexit: l’accordo di divorzio dalla Ue è stato approvato oggi anche dal Parlamento europeo.

Brexit, Royal assent della Regina e ok dal Parlamento europeo

Doppia approvazione per la Brexit: oggi è arrivato il Royal assent concesso dalla Regina Elisabetta che ha firmato la legge, mentre il Parlamento europeo ha dato il suo primo “sì” all’accordo con cui la Gran Bretgna esce dall’Unione europea.

La legge per l’uscita dall’Ue preparata dal premier Boris Johnson è stata approvata ieri dal Parlamento britannico e portata oggi alla Regina Elisabetta che in giornata ha posto il suo sigillo al testo. Il messaggio di Buckingham palace con il Royal assent è stato comunicato alla Camera dei Comuni dallo Speaker Nigel Evans è stato accolto con gli applausi anche di parte dei deputati del Partito Laburista.

La legge sulla Brexit, dunque, che permette l’uscita definitiva del Regno Unito dall’Unione europea dal prossimo 31 gennaio, mette la parola fine ad un processo di separazione durato oltre rte anni e mezzo e caratterizzato da un gran numero di colpi di scena, di imprevisti e di crisi di governo.

Ma ora, come ha detto Johnson, è giunto il momento per il Regno Unito di “andare avanti all’unisono” e di “mettersi alle spalle anni di rancori e divisioni”.

Poco dopo l’annuncio del Royal Assent, però, il parlamentare scozzese del National Party Ian Blackford in una dichiarazione ha detto che, a suo avviso, il Regno Unito è entrato in una “crisi costituzionale” perché i parlamenti nazionali di Scozia, Galles e Irlanda del Nord non hanno mai approvato il disegno di legge della Brexit. E dal National Party scozzese  Il National Party ha anche chiesto che in Scozia si tenga un referendum per l’indipendenza, che però Bori Johnson finora ha rifiutato di autorizzare.

Parlamento Ue, oggi il primo sì. Il 29 si vota in plenaria

Intanto, da Bruxelles, arriva il primo sì europeo all’accordo. La commissione Affari costituzionali del Parlamento europeo, presieduta dall’italiano Antonio Tajani, ha approvato questo pomeriggio con 23 voti a favore, 3 contrari e nessuna astensione, la sua raccomandazione alla assemblea plenaria del Parlamento di adottare il testo dell’Accordo di recesso del Regno Unito dall’Unione europea.

“È un momento storico, anche se un momento triste, per noi. Siamo profondamente dispiaciuti di questo risultato”, ha dichiarato il presidente della commissione Tajani dopo il voto.

Termina una battaglia lunga anni per ottenere la Brexit, ma lascia ancora profonde divisioni nel Regno Unito.

Il testo passa ora all’Aula, per la ratifica definitiva in calendario il 29 gennaio, durante la mini sessione plenaria di Bruxelles.

Ma intanto, domani, sono previste altre due firme importanti: l’Accordo sarà ratificato anche dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, e poi approvato formalmente dal Consiglio Ue a maggioranza qualificata il 30 gennaio.

A quel punto, la Brexit sarà definitivamente in vigore e il Regno Unito uscirà dall’Unione il 31 gennaio a mezzanotte, ora dell’Europa centrale (le 23 a Londra).

In realtà, in quel momento, il Regno Unito non uscirà completamente dall’Unione, ma inizierà il periodo di transizione: in pratica, il Londra continuerà ad applicare tutte le norme comunitarie, ma uscirà da tutti gli organi istituzionali dell’Ue, e quindi non parteciperà più alle decisioni che vi saranno prese.

Nel frattempo, Londra e Bruxelles continueranno a negoziare le future relazioni tra Unione e Regno Unito, che non sarà più un “Paese membro” ma diventerà un “Paese terzo”, menrte il periodo di transizione terminerà definitivamente il 31 dicembre 2020.

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