Camorra, preso in Spagna il latitante del clan Mazzarella

Gli mancava la moglie e Gennaro Esposito ha commesso l’errore che ha permesso ai carabinieri di rintracciarlo: era ricercato dal 2020.

Preso in Spagna il latitante del clan camorristico dei Mazzarella

Potrebbe essere stato un banale errore quello commesso da un latitante napoletano, Gennaro Esposito, ritenuto elemento di spicco del clan di camorra dei Mazzarella preso in Spagna la scorsa notte.

L’uomo arrestato dai carabinieri del Comando Provinciale di Napoli era un noto latitante, irreperibile dal luglio del 2020 e destinatario di due provvedimenti emessi dall’Autorità giudiziaria partenopea perché ritenuto gravemente responsabile di estorsione aggravata dalle finalità mafiose e associazione a delinquere di stampo mafioso.

L’uomo si rifugiava a Barcellona, dove il FAS Team spagnolo, attivato dal Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia italiano e su precise indicazioni dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli, lo ha sorpreso insieme alla compagna.

E potrebbe essere proprio lei la causa, involontaria, dell’arresto, perché gli investigatori che lo cercavano, sin dal novembre scorso avevano avviato una complessa ed articolata indagine, e tra l’altro avevano messo sotto sorveglianza anche la donna.

Così, quando la donna è partita alla volta di Barcellona, è apparso chiaro che il ricercato poteva essere nascosto nella città iberica e sono state prontamente avviate le procedure per mettere in allerta i colleghi spagnoli.

Il 34enne è ora in carcere in attesa del provvedimento di estradizione verso l’Italia.

Complimenti all’Arma dei Carabinieri sono stati espressi dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese. La titolare del Viminale ha espresso la propria soddisfazione per La professionalità delle nostre Forze di Polizia e la proficua collaborazione investigativa internazionale che stanno consentendo di infliggere ripetuti colpi alla criminalità organizzata, ponendo fine alla latitanza all’estero di pericolosi appartenenti a sodalizi criminali».