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Cani Covid per fiutare il virus più rapidamente di un tampone

Cani Covid per fiutare il virus più rapidamente di un tampone

30 Maggio 2021 0 Di Camilla Alcini

Quattro zampe e un naso rintracciano velocemente il virus Covid: ecco i promettenti risultati di un esperimento a Londra.

Cani Covid per fiutare il virus più rapidamente di un tampone

Nel corso della pandemia di coronavirus una delle problematiche maggiori è stata trovare il modo di rintracciare i contagiati. I test non sono immediati ed hanno un margine di errore, mentre i sintomi sono spesso assenti o fuorvianti. Il bisogno urgente di un modo sempre più rapido ed efficace per individuare possibili contagiati da Covid-19 è aumentato di mese in mese. I risultati di uno studio condotto una settimana fa a Londra sono dunque un ulteriore passo verso il tanto atteso ritorno alla normalità, che i programmi di vaccinazione stanno rendendo possibile. I protagonisti non sono tamponi ne strumenti tecnologici, bensì i nostri amici a quattro zampe.

Il  naso umano è dotato di 5mila recettori sensoriali che ci permettono di riconoscere gli odori. Questo numero è solo il 2% dei 300mila recettori collocati sul naso di un cane, che un terzo del loro cervello è dedicato a decifrare.

Grazie a queste incredibili doti, il naso canino è uno strumento prodigioso e sofisticato. La dottoressa Claire Guest ne ha sempre riconosciuto il valore per rintracciare le malattie, ma forse non immaginava che un giorno i nasi canini avrebbero aiutato a combattere una pandemia.

Tracciamento in meno di un secondo con un’accuratezza del 94 per cento

Eppure i dati indicano questa possibilità. Lo studio della Guest condotto su sei cani ha dimostrato che possono individuare la presenza di Covid-19 sui vestiti di persone infette con una sensibilità del 94.3%: su 100 contagiati, ne identificherebbero correttamente 94.

A confronto, un tampone rapido ha un margine di accuratezza che varia dal 58 al 77%, mentre il PCR arriva a 97.2%.

Inoltre, il detector canino richiede molto meno tempo, per la precisione sotto al secondo. Incredibilmente, anche gli asintomatici e le persone con una bassa carica virale possono essere tracciate, conferma il collega Professor James Logan.

Che sia attraverso la coda scodinzolante, un abbaio, o l’immobilità improvvisa, ogni cane comunica in qualche modo di aver riconosciuto l’odore.

Nello studio sono stati usati vestiti e mascherine donati dalla sanità inglese che appartenevano a pazienti infetti o meno.

Per addestrare un cane ci vogliono circa 10 settimane. Certamente un tempo lungo, ma che ci fornisce di un’incredibile risorsa. Basta pensare all’utilità nel contesto aeroportuale, in stazione o nei grandi eventi.

Anche in Francia uno studio simile condotto tra marzo e aprile dall’ospedale Paris Neckher-Crochin aveva confermato una accuratezza del 97 per cento.

Il primato tuttavia è della Finlandia, che già a settembre 2020 aveva organizzato un simile esperimento in collaborazione con l’Università di Helsinki. Allora, Anna Hielm-Björkman aveva dichiarato una sensibilità vicina al 100%, sottolineando la validità di questo metodo di tracciamento per luoghi affollati.

Non ci resta che liberare il guinzaglio e fare spazio ai cani.

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