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Carabinieri: Salvatore Luongo nuovo Comandante Generale

Carabinieri: Salvatore Luongo nuovo Comandante Generale

12 Novembre 2024 0 Di Nunzio Ingiusto

Il nuovo Comandante dell’Arma è napoletano ed ha alle spalle una prestigiosa carriera operativa e di dirigente del Ministero della Difesa. La sua città natale banco di prova per l’ordine pubblico.

 

Il Consiglio dei Ministri ha dato via libera alla nomina di Salvatore Luongo a Comandante Generale dell’Arma dei carabinieri. Il 14 novembre prenderà il posto di Teo Luzi che lascia l’incarico per limiti di età. Luogo è nato a Napoli nel 1962, è l’attuale vicecomandante dell’Arma ed ha il grado di Generale di Corpo d’armata. La sua nomina è stata proposta dal ministro della Difesa Guido Crosetto di cui Luongo è stato capo dell’ufficio legislativo.C’erano altri candidati ma alla fine ha prevalso Luongo “ che saprà confermarsi quale presidio di legalità, garantendo la propria vocazione di prossimità ai cittadini ” ha detto Crosetto. “La sua esperienza e la sua competenza gli consentiranno di guidare al meglio i nostri carabinieri” ha scritto la premier Giorgia Meloni. Messaggi di congratulazioni arrivano da istituzioni e forze politiche.

Chi è Salvatore Luongo

Il nuovo Comandate ha iniziato la carriera nella sua città, frequentando la prestigiosa Scuola Militare “Nunziatella” per poi entrare all’Accademia Militare di Modena. In carriera ha ricoperto ruoli operativi e dirigenziali presso i ministeri.  È stato Comandante delle Compagnie carabinieri di Taurianova, Roma Casilina e Roma Trastevere. Ha ricevuto tre encomi solenni, due encomi semplici ed è stato insignito di varie onorificenze. L’Arma dei carabinieri come presidio di legalità con un Comandante che continuerà e rafforzerà il legame con il territorio e con le dinamiche sociali, è quello che si legge nei messaggi di auguri. Il paese è attraversato da molte inquietudini e da difficoltà economiche e ambientali che occupano la cronaca. La nomina di Luongo arriva in un momento delicatissimo per l’ordine pubblico della sua città natale. Può rappresentare un test di comando ?  Due giorni fa il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha presieduto il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica dopo che in due settimane tre giovanissimi sono rimasti uccisi in città.

Un segnale anche per Napoli

Napoli è sgomenta per l’aumento della microcriminalità e per la diffusione di armi tra giovani e giovanissimi. Piantedosi ha annunciato l’arrivo di più poliziotti e carabinieri. Ma l’emergenza ha radici sociali e culturali che devono entrare nell’agenda delle istituzioni. Non ci si può nascondere più dietro le antiche angosce che per anni hanno accompagnato i napoletani. Ci sono stati momenti in cui la città ha saputo reagire trovando le energie migliori per farlo. Non a caso da  tre anni la città è in testa al turismo italiano. La repressione è parte di una risposta più articolata che la città e l’hinterland, tuttavia, attendono. Armi, coltelli e altri strumenti di morte circolano con troppa libertà nei luoghi frequentati dai ragazzi. Chi tira le fila di un mercato fiorente dove con pochi soldi si può acquistare una pistola ? Di quali dati aggiornati dispongono le forze dell’ordine ?

La radice del disagio sociale, sulla quale pure i carabinieri sono impegnati in uno sforzo progressivo, è in primo piano. “Ci vogliono più risorse in strada soprattutto di notte perché aiutano a presidiare il territorio e sono un deterrente rispetto a un fenomeno che non può essere gestito solo con la repressione” ha detto il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. Si dice, ci vuole il concorso di tutti, mentre le persone manifestano paura e ansia. Rilette oggi le considerazioni del sindaco Manfredi sembrano fatte apposta per il nuovo Comandante generale dei carabinieri. Arrivano da una città in preda alla paura che anni fa gli ha aperto le porte di una brillante carriera. Buon lavoro, Comandante Luongo.

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