
Caro bollette: prezzi in salita e Comunità Energetiche ferme
04 Febbraio 2025Le Comunità Energetiche Rinnovabili -CER- vanno alla rilento, ma lo Stato non riesce a spendere i fondi del PNRR. La Sicilia prova a fare da sola.
La Sicilia spinge sulle Comunità Energetiche. In tutta la Regione attualmente sono meno di 20 ma il Dipartimento Energia della Regione con un bando sta per assegnare 62 milioni di euro a 331 Comuni. In base al Piano Operativo Fesr 2021-2027 i Comuni dovranno presentare studi di fattibilità tecnico-economica per la realizzazione di impianti fotovoltaici a servizio della comunità. La notizia arriva nei giorni in cui si apprende che lo Stato non riesce a spendere i soldi che mette sulla carta. Nel PNRR, infatti, ci sono 2,2 miliardi di euro ma a fine 2024 erano stati impegnati meno di 100 milioni. Un paradosso incomprensibile nelle settimane in cui la politica si accapiglia sul caro bollette e sui costi di energia che stressano i bilanci di famiglie e imprese. Il bello è che in base ai regolamenti attuali, il termine per accedere ai fondi del PNRR scade il prossimo 31 marzo. Chissà se il governo stabilirà una proroga e con quali modalità.
Un pó per aggirare questa situazione un pó per far crescere le rinnovabili in Sicilia, la Regione emette un bando prendendo i soldi dai fondi europei 2021-2027. Il bando ha il sostegno di Unioncamere impegnata a utilizzare altri fondi europei. “Unioncamere Sicilia punta sulle Comunità Energetiche Rinnovabili proprio perché la produzione green nell’isola copre solo un terzo del fabbisogno, mentre puntando sul fotovoltaico potremo ridurre la dipendenza dalle costose fonti fossili”, ha spiegato Santa Vaccaro, segretario di Unioncamere Sicilia. Intanto 7 Comuni hanno già completato lo studio di fattibiltà e sono pronti per passare alla fase operativa. Le nuove CER siciliane nasceranno con la partecipazione dei Comuni che devono comunque risultare tra gli aderenti. È una garanzia anche contro raggiri e trucchi solo per accedere ai fondi pubblici.
“Per la Regione è fondamentale la presenza dell’ente pubblico per garantire lo scopo sociale dell’iniziativa, che è principalmente quello di combattere la povertà energetica e rendere salubri le abitazioni dei soggetti più fragili della comunità” ha spiegato Roberto Sannasardo, Energy manager della Regione siciliana. D’altronde da quest’anno il prezzo dell’energia in Sicilia viene calcolato a livello di singola zona. Per cui più rinnovabili ci saranno e meno costerà l’elettricità. “Questo renderà competitivo il nostro territorio e attrarrà imprese che potranno venire qui a produrre abbattendo i costi energetici” aggiunge il manager. Vai solo a capire perché a Roma non ragionano allo stesso modo, pur avendo più di 2 miliardi di euro a disposizione.