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Catania 2030: al Green Expo del Mediterraneo tre giorni di green economy

30 Giugno 2021 0 Di Nunzio Ingiusto

A metà luglio si tiene il Catania 2030: Green Expo del Mediterraneo, in cui si discute anche di strategie e politiche idonee alla transizione verde.

Catania 2030: grandi aziende istituzioni si confrontano sulla transizione verde

L’estate come compagna di viaggio della transizione verde. Aumentano gli annunci e i programmi degli eventi che fino all’autunno in Italia svilupperanno i temi dello sviluppo sostenibile. L’approvazione del Piano di Ripresa e Resilienza da parte della Commissione europea ha dato fiducia alla politica, ma anche alle aziende ed al vasto mondo dell’economia verde. A Catania dal 14 al 16 luglio si svolgerà Catania 2030: Green Expo del Mediterraneo.

l’appuntamento forse più caratterizzante della nuova strada che l’Italia vuole intraprendere. Nel Centro fieristico “Le Ciminiere” attraverso la presenza di grandi aziende, rappresentanti delle istituzioni e dibattiti, capiremo lo stato dell’arte di un disegno strategico ambizioso ma non facile.

Per andare avanti su un nuovo sistema economico.

L’Europa, dicevamo, ha dato via libera al Piano che non comprende evidentemente solo la transizione ecologica. Quello che l’Italia (non da sola) dovrà fare é un solido e forte coordinamento dei progetti caratterizzandoli per la sostenibilità.

Le riforme necessarie di cui il Paese ha bisogno, e che Draghi vuole a tutti i costi, dovranno essere la cornice dentro la quale dovrà realizzarsi un  sistema green.

“L’evento di Catania 2030- dice Salvatore Peci, CEO di Amazing e organizzatore dell‘Expo di lugliograzie alla presenza dei massimi rappresentanti delle Istituzioni, di esperti di livello internazionale e delle aziende maggiormente innovative del settore, riporterà il dibattito politico, economico e scientifico su temi strategici per il futuro delle nostre città”.

Gli agglomerati urbani sono i luoghi dove si concentreranno i maggiori investimenti del PNRR. Le ipotesi di rigenerazione urbana a cui si pensa sono quelle finalizzate all’inclusione sociale con strategia per la mobilità sostenibile, l’economia circolare e la bonifica dei territori su cui insistono discariche abusive.

Un passaggio epocale che cammina insieme a riorganizzazione energetica e digitale, ma reclama infrastrutture e formazione professionale.

L’occasione, come si ripete in queste settimane, per recuperare tempo prezioso perso.

Nella tre giorni di Catania 2030 si passerà dal Villaggio delle Acque Potabili all’agorà delle Startup Innovative, al Villaggio dell’Università e della Ricerca fino all’Edil Green Expo.

Crediamo che la curiosità di assistere a discussioni poco accademiche, viceversa molto concrete, potrà essere soddisfatta da un seminario in particolare.

Uno dei tanti con l’Agenzia per la Coesione Territoriale , il Ministero della Transizione Ecologica, l’ENEA, l’ISPRA e l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale su “Ambiente, energia e territorio: Amministrazioni più forti per politiche più efficaci”.

Si parlerà di esperienze realizzate da alcuni progetti finanziati dal PON Governance per mettere in risalto l’importanza del ruolo delle amministrazioni pubbliche coinvolte. L’idea che tutto possa esser fatto dal centro con schiere di esperti non è ciò che serve. Sarebbe  un pauroso salto all’indietro incompatibile con  l’Italia del futuro.

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