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C’è un Caravaggio oltre la tela nella mostra immersiva in corso a Milano

23 Novembre 2018 0 Di Redazione In24

E’ un artista inaspettato e quasi altro quello proposto dalla mostra immersiva multimediale Caravaggio oltre la tela, in corso a Milano al Museo della Permanente.

Milano, in mostra il Caravaggio oltre la tela

E’ un artista diverso, quasi altro e inedito quello proposto da Caravaggio Oltre la tela, la spettacolare mostra immersiva che si tiene fino al 27 gennaio 2019 alla Museo della Permanente di Milano.

La mostra propone infatti una nuova esperienza multimediale di altissima tecnologia e spettacolarità, che permette di percorrere l’intera vicenda umana ed artistica del grande artista.

Il tutto in 45 minuti e con l’ausilio di 16 video proiettori, filmati originali e speciali cuffie binaurali.

La mostra, ideata da MondoMostre Skira e prodotta da NSPRD per Experience Exhibitions con la consulenza scientifica di Rossella Vodret e il Patrocinio del Ministero dei Beni culturali, rappresenta anche il naturale continuum della grande mostra Dentro Caravaggio che si è tenuta a Palazzo Reale da ottobre 2017 a febbraio 2018.

Ed offre diversi spunti interessanti.

In mostra le opere “invisibili” di Caravaggio

Innanzitutto, la scoperta di opere invisibili al pubblico, perché custodite in luoghi privati come il Gabinetto Alchemico nel Casino dell’Aurora a Palazzo Odescalchi, oppure inamovibili dalla sede che li ospita come la Cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi, la Cappella Cerasi in Santa Maria del Popolo e la Cattedrale di Malta, troppo fragili per viaggiare come i quadri del Louvre e del Kunsthistorisches Museum, distrutte come il Ritratto di Filide Melandroni, o infine rifiutate perché fuori dal contesto in cui erano state pensate come la Deposizione, la Morte della Vergine, e la Madonna dei Palafrenieri.

Nel percorso della mostra, dunque, ci sono ben 50 opere di Caravaggio, di cui solo 9 già viste nella mostra di Palazzo Reale.

Tutte fotografate ad altissima definizione per catturare ogni dettaglio, ogni pennellata, ogni intuizione creativa.

E non solo per presentare le opere, ma per inserirle ricostruendo il contesto nel quale Caravaggio le aveva pensate: la Morte della Vergine del Louvre che Caravaggio dipinse per l’altare della chiesa di Santa Maria della Scala o la Deposizione dei Musei Vaticani commissionata però per Santa Maria in Vallicella.

Il racconto dell’uomo insieme a quello dell’artista

La mostra intende poi andare oltre le opere e raccontare l’uomo Caravggio, insieme ai luoghi che lo hanno ospitato nella sua vita (Caravaggio, Milano, Roma, Napoli, Malta, la Sicilia), ai successi e agli eccessi (l’assassinio di Ranuccio Tommasoni), le tragedie (la peste che decima la famiglia), gli amici potenti (il Cardinal Giustiniani, il Cardinal del Monte), la vocazione al precipizio (il vizio del gioco, le prostitute, i postriboli, l’alcool).

Per questo racconto sono stati ritrovati e filmati i luoghi dell’anima di Caravaggio: la campagna di Caravaggio in Lombardia, lo studio d’artista di una Milano flagellata dalla peste, la Roma dei vicoli di Piazza Navona, del Palazzo nobiliare dove viene accolto dal suo mecenate Cardinal Del Monte, dei postriboli che frequentava, fino alla fuga verso Napoli, sempre protetto dai Marchesi Colonna e al viaggio a Malta, poi alla nuova fuga in Sicilia dove lascia tracce indelebili di capolavori per ritornare a Napoli, diretto a Roma, dove non arriverà mai.

Quadri: genesi, pentimenti e tecnica dell’artista

La mostra cerca inoltre di entrare dentro le opere per comprendere e illustrare la genesi creativa dei suoi capolavori fondamentali e spesso poco visibili, i pentimenti, che nel Martirio di San Matteo della Cappella Contarelli arrivano a fargli dipingere un secondo quadro sopra al primo.

E ovviamente anche la tecnica di un artista che letteralmente dipingeva la luce su preparazioni scure, che andava oltre le convenzioni dell’epoca, imponendo una propria visione realistica.

Tecnologie avanzatissime per una nuova scoperta del grande artista

Il progetto è nato nel 2009 alla Soprintendenza Speciale per il Polo Museale di Roma, per sfruttare le ultime e più avanzate tecnologie disponibili per analizzare nel dettaglio le 22 opere di Caravaggio presenti a Roma.

Successivamente, grazie alla mostra di Palazzo Reale, si sono aggiunte altre 36 le opere di cui sappiamo quasi tutto, coprendo oltre i due terzi della produzione di Caravaggio, un lavoro che viene portato avanti anche negli archivi storici e ha permesso di capire sempre meglio la tecnica, la vita, la poesia di un grande artista.

La mostra, dunque, oltre a presentare opere eccezionali con riproduzioni in altissima definizione, sfrutta al massimo le più sofisticate tecnologie per una divulgazione scientifica di ultima generazione.

Il progetto è stato ideato e prodotto da NSPRD, società di recente costituzione che ha come obbiettivo la divulgazione culturale attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie e la creazione di format innovativi, coinvolgenti ed emozionanti per un pubblico sempre più esigente.

Il progetto, realizzato per Experience Exhibitions, è stato diretto dalla regista Martina Margaux Cozzi, mentre il 3D mapping e Cgi è stato curato da Dirty Monitor e la scenografia da Stefano Pirovano.

La realizzazione di Caravaggio Oltre la tela ha visto al lavoro oltre 50 professionisti di 5 nazionalità diverse, provenienti da campi estremamente differenti. Curatori, registi, architetti, scenografi, sceneggiatori, attori, musicisti, performers, effettisti, maghi del 3D mapping, cineasti, che si sono contaminati l’un l’altro dando vita ad un progetto di narrative experience.

Per realizzarla, oltre a macchine più tradizionali che ricordano il teatro quali quella del fumo, degli odori e stroboscopi, anche tantissimo lavoro e tantissima tecnologia d’avanguardia.

360 ore di girato, 3 mila ore di post produzione, 4 tecnologie innovative utilizzate (l’audio binaurale che permette di percepire i suoni a dinamica naturale, il mapping che gioca con la superficie degli oggetti alterandone la percezione con proiezioni tridimensionali, le immagini tridimensionali di qualità cinematografica realizzate su Pc (tecnica nota come Computer Generated Imagery o Cgi) e video realizzati con strumentazioni Ultra High Speed, in grado di cogliere nitidamente movimenti molto veloci.

Molteplici poi i supporti tecnologici impiegati tra cui 16 video proiettori laser di ultima generazione e una macchina da presa Phantom V640 con sensore da 4 megapixel al secondo per le riprese in studio, che consente una velocità di fotogramma a piena risoluzione di oltre 2700 fotogrammi al secondo.

Il risultato è un racconto spettacolare, una lezione avvincente di storia dell’arte, e un nuovo modo di accostarsi a una icona della storia dell’arte mondiale.

 

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