Contenuto Pubblicitario
Chi inganna chi: perché l’Enel è multata per 5 milioni di euro

Chi inganna chi: perché l’Enel è multata per 5 milioni di euro

18 Novembre 2022 1 Di Nunzio Ingiusto

Pesante sanzione dell’Antitrust all’ Enel e ai suoi partner per pratiche commerciali scorrette. La Società si difende con un ricorso al Tar ma il tema delle telefonate moleste resta aperto.

Chi inganna chi: perché l’Enel è multata per 5 milioni di euro

Possibile che una Società come Enel, ricca di storia e tanto impegnata nella transizione energetica del Paese, prenda in giro i propri clienti? Secondo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust), si.

Tramite agenzie e sub agenzie di promozione di servizi energetici, la società si sarebbe resa responsabile di migliaia di inganni commerciali.

Il trucco stava in un messaggio telefonico preregistrato “diffuso da una sedicente segreteria telefonica di Enel e da operatori di call center sulla data di cessazione del mercato tutelato”.

In base a queste pratiche segnalate da consumatori ed associazioni, l’Autorità presieduta da Roberto Rustichelli ha stabilito sanzioni per oltre 5 milioni di euro ad Enel ed alle società partner.

Nel dettaglio:

  • a Enel Energia 3.5 milioni di euro,
  • a Conseed e Seed 1 milione,
  • a Zetagroup 280.000 euro,
  • a New Working, Run e Sofir,100 mila euro ciascuna.

 

Il Presidente dell’Antitrust Roberto Rustichelli.

In realtà all’Enel sanno bene che il regime di maggior tutela del prezzo per i clienti finali scade il 10 gennaio 2024. Ma quelle società spiegavano che la scadenza era imminente e bisognava fare un nuovo contratto. Possibile che l’Enel non controllasse i messaggi preregistrati? Ancora una volta si, dice l’Antitrust .

“L’informazione ingannevole aveva lo scopo di indurre i consumatori a sottoscrivere un contratto sul mercato libero dell’energia con Enel”.

Un nuovo contratto con condizioni diverse e poi le telefonate insistenti e ripetute. L’Enel viene sanzionata per la mancanza di un efficace sistema di controllo sulle modalità con cui le agenzie partner, le subagenzie acquisivano nuovi contratti sul mercato libero. Ci sarebbe stata, quindi, piena consapevolezza delle condotte scorrette, violando anche il Codice del Consumo.

Enel ha annunciato ricorso al Tar spiegando che l’Antitrust non ha preso in considerazione i provvedimenti adottati verso le agenzie. Che sarebbero state anche denunciate all’Autorità Giudiziaria. In altre parole, la Società dice di essere stata ingannata essa stessa e di aver preso provvedimenti. Sin qui i fatti.

Ma il punto che tocca la trasparenza e la fiducia verso una nostra grande azienda e i suoi metodi commerciali, è che i cittadini non si sentono mai tranquilli quando si parla di energia, di prezzi, contratti, tariffe e sconti.

Prendiamo per buona la circostanza che Enel stessa sia stata danneggiata da queste condotte. Ma non ricordiamo di aver letto o ascoltato nessun messaggio specifico della società riguardo a queste telefonate moleste e truffaldine.

Prima, o nello stesso meomento in cui hanno denunciato all’Autorità giudiziaria il fattaccio telefonico (ma anche fisico, perché abbiamo avuto diretta occasione di essere disturbati a casa), perché a nessuno è venuto in mente di avvisare i clienti con (contro) telefonate rassicuranti, avvisi a mezzo stampa (quelli generici contro le truffe non bastano), tv e altro?

Manteniamo la fiducia nei prossimi passaggi giudiziari o extra, che possono condurre addirittura l’Antitrust a rivedere le sanzioni. Ma siamo dispiaciuti dal fatto che una grande impresa energetica, spesso accreditata come orgoglio nazionale, guidata da manager collaudati, affidi la propria rete commerciale a società disoneste o ritenute tali da Autorità di garanzia. Soprattutto quando il caro bollette è il pensiero assillante di milioni di italiani.

Contenuto Pubblicitario
Banner Istituzionale Italpress 666x82