Contenuto Pubblicitario
Clan Martorano-Stefanutti, operazione antimafia a Potenza: arrestati 38 affiliati

Clan Martorano-Stefanutti, operazione antimafia a Potenza: arrestati 38 affiliati

29 Novembre 2021 Off Di Redazione In24

Operazione contro il traffico di droga, la Squadra mobile arresta 38 presunti affiliati al clan Martorano-Stefanutti in diverse regioni.

Basilicata, conclusa operazione antimafia contro il Clan Martorano-Stefanutti

Sono 38 le ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti presunti affiliati al clan Martorano-Stefanutti eseguite questa mattina in Basilicata nel corso di una operazione antimafia condotta dalla Squadra mobile della Polizia di Stato e dalla Dia di Potenza.

Le ordinanze, emesse dal Tribunale di Potenza, riguardano l’accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso, associazione finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti e altri reati, aggravati dal metodo mafioso.

L’operazione è stata coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Potenza che si è avvalsa della collaborazione delle Squadre mobili di 20 capoluoghi d’Italia e dei Reparti prevenzione crimine di Lazio, Campania, Umbria, Abruzzo, Puglia, Sicilia e Calabria, inoltre, cinofili e Reparto volo di Reggio Calabria.

Gli indagati sono stati arrestati tra Potenza e i comuni della provincia: 28 persone sono finite in carcere, 9 agli arresti domiciliari e un divieto di dimora nella provincia di Potenza. Nel corso dell’operazione sono state eseguite anche 7 perquisizioni domiciliari.

Gli investigatori, attraverso intercettazioni telefoniche, pedinamenti, tracciamenti attraverso GPS, documenti e interrogatori di testimoni e collaboratori di giustizia hanno ricostruito un grave quadro indiziario sulla capacità mafiosa del clan, ampiamente riconosciuta dalla ‘ndrangheta calabrese e dai clan mafiosi lucani, siciliani e pugliesi.

Le indagini hanno accertato legami consolidati nel tempo tra gli indagati e i clan dei “Pesce-Bellocco” di Rosarno (Reggio Calabria), quello dei “Grande Aracri” di Cutro di Crotone ed esponenti della mafia siciliana legati ai “Santapaola”.

Il clan gestiva a Potenza videopocker, security nelle discoteche e appalti

Sul territorio gli affiliati avevano imposto il loro metodo mafioso, attraverso gli atti intimidatori che miravano a consolidare il monopolio su specifici settori quali la gestione delle macchinette video-poker e i servizi di vigilanza e sicurezza all’interno delle discoteche.

Inoltre, il sodalizio criminale era riuscito, nel tempo ad inserirsi negli appalti pubblici anche istituzionali e a condizionare il tessuto sociale ed economici della città.

Filo conduttore dell’attività criminale del clan erano le azioni intimidatorie ripetute e la violenza che contraddistingue i sistemi tipicamente mafiosi, come la garanzia di protezione sul territorio e la necessità di assistenza ai detenuti.

Spesso gli affiliati ricorrevano anche all’uso delle armi, in particolare nella gestione di regolamenti di conti interni specialmente legati al traffico e allo spaccio di stupefacenti.

La droga per il clan è stata, negli anni, la fonte più redditizia con cui sosteneva le attività illecite e manteneva le famiglie di esponenti detenuti.

Il Direttore centrale Anticrimine della Polizia di Stato, Francesco Messina a margine della conferenza stampa che si è tenuta dopo l’operazione, ha detto che “E’ importante rappresentare che l’infiltrazione mafiosa nel territorio di Potenza nasce da uno strettissimo rapporto con pericolose cosche di ‘ndrangheta calabrese i cui componenti erano entrati in contatto con i componenti dei clan di Potenza durante i periodi di carcerazione“.

Il ministro Lamorgese: Ennesimo duro colpo alla criminnalità organizzata

In relazione agli arresti e all’operaizone di Potenza, il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha manifestato la propria «soddisfazione per la vasta e articolata operazione compiuta dalla Polizia di Stato, con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza, che ha portato all’esecuzione di diverse misure cautelari a carico di persone ritenute appartenenti al clan “Martorano – Stefanutti”, attivo nella provincia potentina e con estensioni anche sul territorio di Matera, e avente legami con la ‘ndrangheta e con consorterie mafiose siciliane».

«Le complesse indagini, che hanno consentito l’arresto di persone indiziate di gravi reati, quali, tra gli altri, associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti e estorsione, testimoniano l’elevata capacità investigativa della magistratura e delle nostre Forze di polizia e rappresentano l’ennesimo duro colpo inferto dallo Stato alla criminalità organizzata», ha concluso la titolare del Viminale.

Contenuto Pubblicitario
Banner Istituzionale Italpress 666x82