Comunicazione digitale, missione toscana in Irak
10 Novembre 2016Nel Kurdistan iracheno un gruppo di giovani toscani accompagnato da “Arci Toscana” e dall’Ong “Un ponte per…”, si confronteranno con i giovani iracheni sulle tematiche di comunicazione digitale.
Comunicazione digitale tra Irak e Toscana
Una settimana di workshop sulla comunicazione digitale è l’occasione per gettare un ponte tra Irak e Toscana, e far incontrare giovani italiani e iracheni per elaborare campagne comunicative comuni, scambiandosi esperienze e competenze: è questo l’obiettivo della missione nel Kurdistan iracheno di un gruppo di 16 giovani toscani, che andranno nella città di Sulaymaniyah, capoluogo dell’omonimo governatorato, fino al 12 novembre 2016.
La delegazione toscana è protagonista del progetto europeo “Youth Spring Across Ethnicities”, gestito da Arci Toscana e da “Un ponte per…”, in partenariato con il Comune di Pisa, l’Unione dei Comuni della Valdera e la Tavola della Pace e della Cooperazione della Valdera.
Ad oggi il progetto ha permesso la creazione di 4 Centri di aggregazione giovanile in altrettante località del Kurdistan iracheno, aperti a ragazze e ragazzi appartenenti alle diverse comunità e minoranze che compongono il complesso mosaico culturale e religioso iracheno.
Sostenere una società civile attiva, in larga parte composta da giovani e giovanissimi, che cercano di costruire dal basso un’alternativa all’odio e al conflitto praticando quotidianamente convivenza e cooperazione, promuovendo diritti e dialogo: questo l’obiettivo della missione, che va ad aggiungersi alle numerose iniziative organizzate nei Centri giovanili da quando sono stati inaugurati.
Per una settimana i giovani italiani, curdi e iracheni si confronteranno sulle tecniche di comunicazione digitale per elaborare campagne di sensibilizzazione comuni, discutendo anche di associazionismo, partecipazione, volontariato, identità, costruzione di ponti che vadano oltre i luoghi comuni.
Gli organizzatori ci tengono a sottolineare che per i giovani toscani oltre che partecipare alle attività di scambio e formazione, è un’occasione per conoscere da vicino la drammatica realtà degli sfollati interni iracheni, toccando con mano l’emergenza umanitaria che l’area sta vivendo in seguito alla battaglia per la liberazione di Mosul.
Un’esperienza che faciliterà una visione sulla contemporaneità diversa e creerà relazioni che andranno oltre qualsiasi confine.