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Comunità energetiche: opportunità da non perdere per gli enti locali

Comunità energetiche: opportunità da non perdere per gli enti locali

14 Giugno 2021 0 Di Nunzio Ingiusto

Sono ancora pochi gli interventi normativi per favorire le aggregazioni energetiche. Ora si muovono Marche, Emilia Romagna, Calabria, Lombardia.

Comunità energetiche, avanti piano e in ordine sparso

Il Mise, Ministero dello Sviluppo economico.

Un cambiamento dal basso perché le famiglie sono quelle che consumano e pagano le bollette. Le comunità energetiche sono poco diffuse in Italia, nonostante le iniziative delle associazioni ambientaliste e le opinioni dei politici. Le aziende stanno provando, a loro volta, ad incentivarle.

Quello che di cui ancora c’è forte bisogno, però, è un sistema ordinato di norme ed agevolazioni che spinga le famiglie a farsi comunità. Gli enti locali sono i più adatti a favorire queste aggregazioni che generano benefici di sistema, ma muovono i primi passi.

La Regione Marche ha appena approvato una proposta di legge per sostenere produzione e consumo di energia da fonti rinnovabili. Un tassello importante  verso  disposizioni contenute in diverse direttive europee, solo parzialmente recepite dalla legislazione nazionale e da alcune regioni, come commenta l’Anci.

Il punto sostanziale sta nella capacità di “diventare soggetti attivi trasformandosi in prosumer”.

Per comunità energetica rinnovabile (Cer), infatti, si intende “un soggetto giuridico autonomo, costituito senza fini di lucro e in modo aperto e volontario da persone fisiche, condomini, Comuni, Pmi o titolari di attività commerciali situati in aree limitrofe e che decidono di realizzare impianti per la produzione e la condivisione di energia da rinnovabili”.

Queste indicazioni contenute nel provvedimento marchigiano dovranno essere calate nel territorio dove i partiti vogliono darsi da fare.

Il presidente della commissione regionale Governo del Territorio, Andrea Maria Antonini, primo firmatario della proposta di legge ed esponente della Lega di Salvini, Intende chiaramente capitalizzare la propria iniziativa sfruttando un tema in crescita di consensi.

Fuori dalle Marche si stanno muovendo anche Veneto, Emilia Romagna e Calabria. Che poi la Lega mostri attenzione per i temi dell’energia e dell’ambiente può configurarsi come l’opportunità di avvicinarsi a grandi temi di prospettiva.

Gruppi di autoconsumo, opportunità per privati ed enti locali

I gruppi di autoconsumo, comunque, dovranno essere formati da almeno due soggetti ubicati in un medesimo edificio o condominio.

“Produrranno energia per il proprio consumo, eventualmente accumulandola o vendendola, purché non costituisca attività commerciale o professionale principale” , ha spiegato Antonini.

Ma quanta energia gestiranno? La quota destinata all’autoconsumo non potrà essere inferiore al 40 per cento di quella prodotta e l’attività, su base triennale, dovrà essere documentata ogni anno da un bilancio energetico.

E i sindaci? Non nascondono di voler essere informati di più e meglio. Hanno la buona occasione per ridisegnare i sistemi di energie rinnovabili nei Comuni. luni.

A questo scopo l’Anci Lombardia organizza per il 16 giugno prossimo una giornata di studio con esperti e rappresentanti dell’Autorità per l’Energia e il Gestore Servizi Energetici per spingere gli enti locali a farsi parte attiva di un’opzione inserita peraltro anche nel PNRR governativo.

Il sito https://www.risorsecomuni.it/it/i-comuni-e-le-comunit-energetiche-sfida-per-un-futuro-sostenibile fornisce ogni chiarimento.

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