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Conflitto russo-ucraino: si rischia la catastrofe, si intravede la via diplomatica

Conflitto russo-ucraino: si rischia la catastrofe, si intravede la via diplomatica

11 Ottobre 2022 0 Di Corrado Corradi

Conflitto russo-ucraino, una guerra per interposta persona per saggiare le reazioni di Putin. Ma ora si intravede una via diplomatica.

Conflitto russo-ucraino: si rischia la catastrofe, si intravede la via diplomatica

C’é un libro, che s’intitola «La vera guerra», scritto da Richard Nixon (per i più giovani, il 37° Presidente USA) che può essere utile a capire quel che sta succedendo tra Russia e NATO, ossia tra l’America (obamiana a trazione Dem) guidata da un Presidente alquanto incerto che risponde al nome di Joe Biden, e la Russia di un presidente molto solido che risponde al nome di Vladimir Putin.

Un vero e proprio confronto militare per interposta persona.

Un confronto che pian piano ci sta coinvolgendo direttamente ma in cui non abbiamo voce in capitolo in quanto, come vergato dal Manzoni, per la UE: «l’altrui voglia era legge per lui/ il suo fato un segreto d’altrui/la sua parte servire e tacer», In cui:

  • L’altrui voglia é la strategia dell’America a trazione dem la quale non sopporta che la Russia possa diventare un partner (non solo commerciale) dell’Europa e vuole appiattire la Russia sull’oriente asiatico, cosa che la Russia di Putin aborrisce.
  • Il suo fato é stabilito nei centri di potere che orbitano (a volte navigano su lussuosi yacht) tra la City londinese e Washington, e noto solo ad alcuni, solo alcuni, alti papaveroni dell’UE ammessi in quei consessi e che sono tenuti al guinzaglio dall’altrui voglia.
  • La sua parte… beh, ormai, dopo quella boutade di Draghi che più idiota non si può, per cui siamo stati chiamati a scegliere tra la temperatura dei climatizzatori e la libertà, non ci sono dubbi che siamo chiamati a «obbedir e tacere» e che l’Italia non ha voce in capitolo in quel consesso.

Per saggiare le reazioni di Putin si rischia un conflitto nucleare

Questo confronto, iniziato nel 2014 ed esploso il 24 febbraio scorso, giocoforza non poteva avvenire in maniera diretta, perché saremmo già stati grattugiati da attacchi e contrattacchi nucleari che prima di colpire Washington e la City avrebbero colpito l’Europa dell’Est, dove é ammassata la maggior parte delle basi NATO (le quali, abbondano anche da noi in Italia).

Ebbene chi é stato strumentalmente usato per questo giochetto sporco di forzare la mano alla Russia per vedere (nemeno troppo di nascosto) l’effetto che fa? Il territorio ukraino e il suo presidente guitto, Volodmir Zelensky.

In quel libro di Nixon viene spiegato che l’Unione Sovietica usava saggiare con la baionetta fin dove si poteva spingere l’allora Armata Rossa e appena sentiva che la baionetta cozzava contro del duro, si fermava e la ritraeva un poco…

Ebbene, mi sembra che la questione stia avvenendo a parti inverse: la NATO (usando Zelensky) ha saggiato fin dove poteva arrivare senza farsi male e adesso che Putin ha parlato chiaro dicendo che lui non ha remore a scartavetrare l’Occidente qualora l’Occidente si mettesse in testa di scartavetrare la Russia, ecco che Biden (il front-man di una lobby che fa capo all’immarcescibile Obama) viene svegliato dai suoi pisolini e dopo aver salutato un altro fantasma, comincia a dare segni di ravvedimento e tira progressivamente il freno a mano.

Si intravede uno spiraglio diplomatico, ma l’Ue appare fuori gioco

Ottimo, dico io, si comincia ad intravedere uno spiraglio in questa corsa al massacro, forse si darà spazio ad un’azione diplomatica.

Purtroppo però, chi dovrebbe condurre l’azione diplomatica si chiama UE, ossia Unione Europea, la quale ha già fornito le peggiori prove di se stessa sia nel gestire la crisi sul fronte interno all’Unione, sia come strategie per affrontarla sul piano internazionale…

E non mi sembra che nel suo seno alligni gente del calibro di un La Pira (già sindaco di Firenze che ha avuto voce in capitolo nella crisi di Suez), meno ancora della perizia diplomatica di un Andreotti e nemmeno dell’astuta e briccona visione di un Kissinger.

E, anche se il francese Macron si é distinto nello sgomitare per tentare una mediazione… non ha la caratura per risolvere questa crisi che ha portato il mondo sull’orlo di una guerra atomica.

L’Ue é quindi fuori gioco, o come direbbe un noto comico di Zelig: s’é svampata… come suo solito d’altronde.

Speriamo che Putin si prenda un caffè con Biden, ma che qualcuno zittisca Zelensky

Dopo l’ultimo discorso di Putin e la frenata di Biden, sembra che adesso il boccino sia proprio in mano russa (anche se il mainstream fa orecchie da mercante): speriamo quindi che Putin colga l’occasione per mettere il piede sul freno per accostare in un’aea di sosta dove prendere un caffé assieme a Biden (tanto l’UE, come abbiamo visto, é solo spettatrice delle proprie disgrazie).

Ma il problema peggiore é che lo Zelensky sembra sfuggito al controllo dei suoi mentori (la lobby dem americana e il suo ispiratore, l’ex presidente Obama, già premio Nobel per la pace nonché esperto nella risoluzone di problemi con impiego dei droni) e sta pericolosamente giocando al rialzo.

Per cui, chi ha condotto da dietro le quinte questo pericoloso gioco al massacro metta zitto Zelensky oppure faccia qualsiasi cosa per inertizzarlo.

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