Consip & manette, potrebbe essere l’ultimo atto del Giglio marcio
01 Marzo 2017Con il progredire dell’inchiesta Consip, il Paese potrebbe assistere alla più grossa catastrofe politica dopo Tangentopoli, che rischia di travolgere il Pd.
Consip & manette, ultimo atto del Giglio marcio
Renzi tenebra. Chissà perché mi torna alla mente “Azzurro tenebra”, il romanzo scritto da Giovanni Arpino all’indomani della disastrosa spedizione ai mondiali della nostra Nazionale di calcio nell’allora Germania occidentale. Correva il 1977…
Mi torna alla mente il vecchio titolo forse perché ho modo di intuire che il Paese sarà prossimo spettatore della più grossa catastrofe politica dagli anni di Tangentopoli.
Una catastrofe che rischia di trascinare nel baratro il Pd, ovvero quello che ancora oggi è ritenuto il maggior partito italiano.
E con il partito sono prossimi a finire nell’abisso quanti finora vi hanno avuto mani in pasta.
Renzi tenebra o, allargando il concetto, Giglio magico tenebra. Anzi marcio.
Troppi sospetti, troppi comportamenti border-line da parte di familiari, amici e conoscenti dell’ex premier attorno al caso Consip, acquisti, appalti & miliardi.
Un caso che questa mattina ha portato all’arresto dell’imprenditore-faccendiere napoletano Salvatore Romeo e che nei giorni scorsi aveva portato al coinvolgimento nell’inchiesta di Babbo Tiziano Renzi, del ministro Luca Lotti fedelissimo dell’ex premier, dell’ex finiano Italo Bocchino e di due Alti ufficiali dell’Arma.
Nell’affare avevano tentato di coinvolgere – ma senza successo – anche il governatore della Puglia e uno dei candidati alla segreteria del Pd, Michele Emiliano, oggi presente nell’inchiesta nelle vesti di testimone.
Dignità verso se stesso e rispetto verso il Paese imporrebbero all’ex Capo Scout di fare un passo indietro, di farsi da parte.
E’ un nucleo sociale questo che orbita attorno all’ex premier inquietante. Troppe ombre gravano sul Giglio oggi marcio e ieri magico.
La questione è innanzitutto etica e di stile. Ma dalle parti di Pontassieve non conoscono l’imperativo kantiano “la legge morale dentro di me, il cielo stellato sopra di me”.
Immagino le urla dei garantisti, gli stessi contrari all’allungamento dei tempi di prescrizione. Gli stessi che – pur di fronte a prove di colpevolezza schiaccianti – dietro il paravento della presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio riducono le leggi a carta da cesso.
Al di là del codice penale esiste comunque il codice d’onore. Qualcuno lo spieghi al signor Matteo Renzi e lo convinca a farsi da parte.
Prima che siano gli italiani a provvedervi. E prima che scoppi l’ennesimo scandalo primarie. A Napoli i segnali hanno già raggiunto il livello di guardia…