Contenuto Pubblicitario
Contributi Ismea, scoperta a Matera la truffa milionaria dei finti “giovani agricoltori”

Contributi Ismea, scoperta a Matera la truffa milionaria dei finti “giovani agricoltori”

26 Gennaio 2021 Off Di Redazione In24

Scoperta a Matera l’associazione a delinquere che otteneva contributi da Ismea creando false nuove imprese di giovani agricoltori. Denunciate 11 persone.

Truffa milionaria all’Ismea scoperta dalla Finanza a Matera

Avevano messo su un bel business, quello delle “nuove imprese” di giovani agricoltori, create sulla carta per chiedere ed ottenere milioni di euro di contributi da Ismea. Ma sono stati scoperti dalla Guardia di Finanza di Matera, che ha anche ricostruito tutti i contorni della complessa truffa perpetrata dai cinque, che sono stati denunciati.

A condurre la complessa indagine, il Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria della Guardia di Finanza di Matera, sotto la direzione e il coordinamento della Procura della Repubblica del capoluogo, che alla fine ha individuato una lunga serie di reati commessi da imprenditori agricoli e non dell’intera provincia.

Al centro della truffa milionaria Ismea, l’Ente pubblico economico che concede agevolazioni finanziarie trentennali per sostenere i nuovi insediamenti in agricoltura di giovani imprenditori che non abbiano superato il 40° anno d’età.

Invece, le indagini delle Fiamme gialle hanno permesso di scoprire le attività illecite di un vera e proprio sodalizio criminale, composto da cinque persone, due delle quali hanno anche materialmente ideato ed organizzato le pratiche truffaldine,

E una sesta pratica, una richiesta di finanziamento del valore di ben 900mila euro, non è stata portata a termine solo per un errore contabile commesso dagli autori della truffa, che hanno dimenticato di allegare alla domanda una “certificazione bancaria attestante il debito residuo del mutuo per il quale era stata accesa ipoteca volontaria”.

Sofisticata la truffa dei falsi acquisti di imprese agricole

Ma ecco il quadro della truffa che è stato scoperto dai finanzieri materani.

La banda, di volta in volta, individuava un agricoltore, che fosse proprietario di un compendio composto da terreni e fabbricati, e gli chiedeva di cedere la proprietà di quei beni, di dubbia commerciabilità, ad un giovane prestanome che veniva indicato come rappresentante legale di una nuova società e che, esclusivamente sulla carta, si proponeva di insediarsi in agricoltura usufruendo dello specifico regime di aiuto.

A quel punto, il venditore e il potenziale acquirente, supportati sempre dallo stesso tecnico agronomo, presentavano congiuntamente ad ISMEA l’apposita domanda nella quale il primo dava la disponibilità alla vendita e il secondo, ad insediarsi in agricoltura.

La domanda veniva anche completata con un progetto agricolo con un gran numero di migliorie, in termini sia fondiari che di produttività, così da rendere credibile la redditività dell’intervento.

A istruttoria completata, grazie anche alla compiacenza di un funzionario infedele che avallava sia una stima non congrua del compendio che la sostenibilità economica del progetto, Ismea acquistava il compendio liquidando il valore stimato al venditore e contestualmente lo rivendeva, con patto di riservato dominio, al giovane che si era proposto di intraprendere l’attività agricola  che aveva poi l’obbligo di restituire il prezzo nei successivi trent’anni.

il giovane imprenditore era ovviamente un prestanome in un affare prettamente finanziario, perché in realtà non si è mai insediato nell’attività agricola, e ovviamente non ha mai iniziato a pagare le rate di ammortamento del mutuo agrario contratto con l’ISMEA, perché a gestire l’impresa erano sempre e solo gli ideatori della truffa.

Il business è proseguito anche perché, dopo aver chiuso la pratica, Ismea non ha mai effettuato verifiche sulla realizzazione del piano di investimento prospettato nella di domanda di aiuto, ma soprattutto non ha mai avviato alcuna azione nei confronti del “prestanome” moroso.

E ciò nonostante la normativa preveda che già dopo appena due rate di mutuo non pagate avrebbe dovuto scattare la risoluzione della compravendita.

Arresti domiciliari per 22 persone, sequestrati beni per 6 milioni di euro

Nel complesso l’indagine ha permesso di scoprire ben cinque operazioni così orchestrate di finanziamenti agevolati non dovuti in pratiche di primo insediamento giovanile ISMEA, per un ammontare complessivo di circa 6 milioni di euro.

Al centro della truffa, il funzionario infedele di ISMEA e un imprenditore agricolo-zootecnico di Montescaglioso: il primo sarebbe, secondo i finanzieri, colui che ha messo a punto i progetti agricoli presentati e che avrebbe anche aggiustato i parametri creati “ad hoc” pper le pratiche che avrebbe poi sostenuto presso ISMEA.

Il secondo sarebbe invece il procacciatore d’affari che si occupava di individuare i soggetti interessati alla vendita dei terreni e gli acquirenti fittizi.

Il tutto con la collaborazione di due tecnici agronomi di fiducia del Funzionario Ismea e di un impiegato della Regione Basilicata deputato a convalidare i valori di stima e l’attendibilità del progetto.

Al termine dell’indagine, la locale Autorità Giudiziaria ha giudicato molto grave il quadro indiziario individuato dalle Fiamme gialle a carico di 22 persone, tra cui anche un libero professionista di Matera resosi parte attiva attraverso la moglie, socia maggioritaria e legale rappresentante di una società creata “ad hoc”, per un acquisto simulato che avrebbe fatto lucrare 280 mila euro.

Il Giudice delle indagini preliminari, sulla base delle richieste avanzate dall’Ufficio Inquirente, e per la gravità delle prove raccolte, ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di 11 persone e il sequestro preventivo di oltre 4,5 milioni di euro agli indagati, nonché il sequestro preventivo dei beni relativi a 5 aziende per un valore di circa 3,7 milioni di euro per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa nei confronti dello Stato, corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, riciclaggio, autoriciclaggio, ricettazione, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atto pubblico, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, favoreggiamento personale, emissione di fatture per operazioni inesistenti.

Contenuto Pubblicitario
Banner Istituzionale Italpress 666x82