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Decreto fiscale salva evasori, la querelle tra Ministri finisce a tarallucci e vino

Decreto fiscale salva evasori, la querelle tra Ministri finisce a tarallucci e vino

20 Ottobre 2018 0 Di Marino Marquardt

Due ore di confronto tra i Ministri al termine del quale il Decreto esce mondato da ogni nefandezza.

La maggioranza si ricompatta. Ma resta il giallo sulla manina…

Decreto fiscale salva evasori, la querelle finisce a tarallucci e vino e Luigi Di Maio va al Circo Massimo a cuore leggero. La Festa Cinquestelle è salva e per brindare il Leader Cinquestelle porta il Provvedimento appena varato a Palazzo Chigi. Due ore di confronto tra i ministri al termine del quale il Decreto esce mondato da ogni nefandezza. Il tutto mentre resta nell’ombra la manina che aveva scatenato il pandemonio tra gli Inquilini di Palazzo Chigi. Il giallo insomma resta in opiedi, anche se il finale della lite tra il vicepremier Di Maio e il pari grado Salvini finisce a tarallucci e vino. Le espressioni soddisfatte del premier Giuseppe Conte e dei suoi vice riescono ad allontanare il ricordo della malefatta.

Morale della favola, vince il M5s. Scompare infatti lo scudo sui capitali esteri e la non punibilità penale. Ma il condono rimane… E il rapporto Deficit.Pil resta al 2,4 per cento checché ne dica il Commissario alla Ue Pierre Moscovici e checché minacci l’Agenzia di Rating Moody’s.

Continua il braccio di ferro con Burattini e Burattinai della Ue

Insomma continua il braccio di ferro con i Burattini e i Burattinai di Bruxelles e con gli amici degli usurai delle Banche d’affari. “Non vogliamo uscire dall’Unione Europea”, rassicurano però all’unisono Salvini e Di Maio. Esclusa anche ogni ipotesi di Patrimoniale. Ci sarà invece lo stralcio delle cartelle di Equitalia. “Un enorme successo”, esulta il Leader della Lega.  “CI sarà il saldo e lo stralcio delle cartelle di Equitalia – chiarisce Conte – che era quello su cui ci eravamo impegnati non solo eliminando sanzioni e interessi ma anche intervenendo sul capitale. Si chiuderà il contenzioso scontando l’ammontare complessivo”.

Salvini intanto coglie anche l’occasione per lanciare un avvertimento alla Francia dell’ormai crepuscolare Emanuel Macron. Motivo del contendere lo scarico di migranti ai nostri confini.  “Non c’è e non ci sarà nessun proposito di uscire dall’Unione europea o dal sistema della moneta unica – ripete – Stiamo bene in un continente, tranne ai confini della Francia. Ma là mando le pattuglie della Polizia e il problema è risolto”, liquida il leader della Lega.

Finisce a tarallucci, vino, tricche tracche e scetavajasse…

20/10/2018   h18.50

 

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