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DL Sostegni bis: approvata la misura da 40 miliardi per la ripresa economica

DL Sostegni bis: approvata la misura da 40 miliardi per la ripresa economica

21 Maggio 2021 0 Di Tommaso Corno

Fra le misure del nuovo DL “Sostegni bis” anche un blocco dei licenziamenti fino ad agosto. Draghi: “attendiamo un balzo dell’economia”.

Approvato il DL Sostegni bis: 4 miliardi per i lavoratori e supporto a 300mila nuove partite Iva

È stato approvato nella seduta di ieri del Consiglio dei Ministri il Decreto Imprese, Lavoro, Sanità e Giovani, meglio noto come “Sostegni bis”, che mira ad estendere e rafforzare le misure di supporto ad aziende e lavoratori introdotte finora dal governo presieduto da Mario Draghi. Si tratta di un pacchetto dal valore complessivo di 40 miliardi di Euro che, in aggiunta agli obbiettivi sopracitati, volge lo sguardo al futuro investendo anche su giovani e ricerca.

 

Le contingenze del Paese in questo momento di transizione fra recesso e crescita, tuttavia, sono rilevanti soprattutto nel breve periodo. Fra restrizioni e chiusure più o meno temporanee, i lavoratori e le imprese sono stati i primi a percepire l’impatto economico della pandemia. In contrasto a questa situazione, il Governo ha incluso nel decreto una misura da 4 miliardi per supportare i lavoratori colpiti più duramente dagli effetti del propagarsi del Coronavirus.

A godere degli aiuti saranno anche i lavoratori autonomi, e grazie ai tempi dilazionati nei quali avranno luogo le misure messe in atto dal decreto la platea di beneficiari sarà significativamente più ampia di quella vista finora. In conferenza stampa, il premier ha stimato infatti che le misure raggiungeranno 370 mila nuove partite Iva. Si tratta di una misura innovativa, che per la prima volta tiene conto dell’utile generato in aggiunta al reddito. Una scelta che avrà effetti positivi sull’equa erogazione dei sostegni economici, ma per la quale “ci vorrà più tempo”, ha spiegato Draghi.

 

Per chi attingerà alla cassa Covid entro fine giugno, inoltre, il decreto prevede un’estensione del blocco dei licenziamenti fino al 28 agosto. A questa misura si aggiunge anche l’incentivo a tenere i propri dipendenti per chi attingerà alla cassa ordinaria a partire da luglio: le aziende che non effettueranno licenziamenti non saranno tenute a pagarne le addizionali.

 

Con il nuovo decreto pronti 100 milioni per le aziende; nuovi sostegni anche per il turismo

A queste misure di tutela nei confronti dei lavoratori si aggiungono quelle di supporto alle aziende. Ben 100 milioni messi sul tavolo come sostegni per le attività che sono state chiuse per almeno quattro mesi nel corso del 2021, in modo tale da consentirne la riapertura con la graduale rimozione delle restrizioni.

 

A gioire in particolar modo è il settore turistico, che vede i fondi ad esso dedicati raddoppiare grazie a questo decreto: dopo il miliardo e 700 milioni del DL Sostegni, si sale a tre miliardi e mezzo dedicati alla ripresa del settore. Di questi, 150 milioni serviranno a rifinanziare il bonus alberghi, oltre a potenziare il Fondo per il turismo. Nonostante ciò, ha spiegato il premier in conferenza stampa, il miglior sostegno per gli operatori del settore saranno le riaperture e la riduzione delle restrizioni. L’arrivo dei voli “Covid-free”, insieme al green pass ed alla progressione della campagna vaccinale, rappresenteranno un forte stimolo per il turismo italiano, soprattutto grazie all’arrivo di viaggiatori dall’estero.

 

Per la crescita il decreto Sostegni bis punta su scienza e giovani

Fra i suoi settantasette articoli, il “Sostegni bis” contiene anche misure volte a generare uno stimolo economico per la ripresa e lo sviluppo del Paese nel lungo periodo. Fra queste, ad attirare un’attenzione particolare è l’istituzione del Fondo Italiano per la Scienza, che avrà un budget di 50 milioni nel 2021, e successivamente di 150 milioni annui a partire dal 2022. L’obbiettivo è quello di attirare il talento estero in Italia, oltre a riportare in patria gli italiani che lavorano e studiano fuori dal Paese, dando inizio ad un processo di crescita in produttività e competitività.

 

Si tratta del primo fondo nella storia del Paese mirato a finanziare la ricerca di base, ed il Governo ha deciso di renderlo “un investimento significativo” fra le varie misure di sostegno all’economia. L’effetto è doppio: da una parte il fondo servirà ad incentivare i giovani (e meno giovani, ha evidenziato Draghi) a lavorare nel campo della ricerca in Italia, e dall’altra sarà funzionale  rendere l’Italia un nuovo hub di innovazione, colmando il divario che negli anni si è andato a formare con gli altri paesi OCSE.

 

I sostegni ai giovani arrivano anche sotto forma di supporti per comprare casa, cancellando le imposte di registro e mutuo. In particolare, per chi si trova nelle fasce di reddito più basse, lo Stato agirà da garante per l’80% dei mutui degli under 36. La speranza del Governo è quella di aiutare i giovani ad acquisire indipendenza e costruirsi un futuro stabile.

Non è stata ancora considerata, invece, la proposta di Enrico Letta: tassare i più abbienti per finanziare l’investimento giovani. “Non è il momento di prendere i soldi ai cittadini, ma di darli”, questa la risposta di Draghi alla proposta, confermando dunque la linea del Governo nel promuovere la ripresa del Paese: dare prima di chiedere, tenendo lo sguardo rivolto alle generazioni ed all’economia del futuro.

 

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