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Domani Assemblea Pd. E’ il giorno di Zingaretti. Renzi non ci sarà, mangerà pop corn

Domani Assemblea Pd. E’ il giorno di Zingaretti. Renzi non ci sarà, mangerà pop corn

16 Marzo 2019 0 Di Marino Marquardt

Domani all’Ergife Lui non ci sarà. Sarà impedito a presenziare alla “Festa di Nicola Zingaretti” da “questioni familiari”. E’ la stessa giustificazione, la stessa scusa che una volta indulgenti genitori scrivevano ai professori dei propri figli che non avevano svolto i compiti a casa o che erano risultati assenti a scuola.

Saranno eletti Segretario, Presidente, Tesoriere e i candidati a cariche interne

Una piccineria degna del personaggio. Non sa perdere, Matteo Renzi. E domani, per non darlo a vedere, si terrà ben lontano dall’Assemblea Nazionale del Pd che nel noto albergo romano eleggerà il nuovo Segretario, il nuovo Presidente del Partito, il Tesoriere e quanti ricopriranno altre cariche interne.

Il suo forfait l’ex Capo Scout di Rignano sull’Arno lo aveva preannunciato due giorni fa mentre era ospite di Lilli Gruber. Trascorrerà la domenica gustando i pop corn di cui è ghiotto…

Detto ciò, domani sarà soprattutto la giornata di Nicola Zingaretti. Ma non soltanto. Saranno infatti tante le questioni che i delegati dovranno affrontare.

I numeri dell’Assemblea

L’Assemblea è composta dalle mille persone elette alle primarie in proporzione ai risultati delle tre mozioni che si sono contrapposte a cui si aggiungono i componenti di diritto come gli ex Segretari (se iscritti ancora al Pd), i Segretari dei partiti fondatori (se iscritti al Pd), gli ex Premier, gli ex Ministri, i titolari di cariche istituzionali e di quelle interne al Partito, i Segretari regionali, i 300 delegati regionali, i 100 delegati dai gruppi parlamentari (60 per la Camera dei deputati, 30 per il Senato e 10 per l’Europarlamento), quelli delle mozioni non ammesse alle primarie. Un’assise di circa 1500 persone che avrà il compito di eleggereanche i Vicesegretari e i Vicepresidenti,  i membri della Direzione nazionale e della Commissione di garanzia.

Il primo voto, dopo l’investitura di Zingaretti Segretario, sarà per eleggere il Presidente del partito. Un voto a scrutinio segreto, per cui serve la maggioranza assoluta dei voti. Paolo Gentiloni appare il maggior favorito. Subito dopo l’Assemblea eleggerà il Tesoriere a maggioranza assoluta su proposta del Segretario. E successivamente, sempre su proposta del Segretario l’Assemblea procederà all’elezione di uno o due Vicesegretari.

Bisognerà anche approvare la lista dei 120 nomi destinati alla Direzione

Ma non è tutto, perché sarà sempre compito dei delegati approvare la lista di 120 nomi destinati alla Direzione suddivisi in maniera proporzionale rispetto ai risultati delle primarie del 3 marzo. Oltre ai 120 fanno parte della Direzione una serie di membri di diritto come il Segretario, il Presidente, i Vicesegretari, il Tesoriere, i Capigruppo, i titolari di cariche istituzionali. A questi si possono aggiungere anche altri 20 personalità, con diritto di voto, del mondo della cultura, del lavoro, dell’associazionismo, delle imprese indicate dal segretario. Non sarà, invece, la giornata della Segreteria che verrà indicata da Zingaretti in una riunione della Direzione convocata con specifico odg.

Sarà interessante seguire le mosse dei renziani molti dei quali già pronti a salire sul carro del nuovo Leader.

Ma il piatto politicamente forte arriverà quando Zingaretti traccerà la linea che intende seguire, e la strada che prenderà il suo Pd. Orientamenti peraltro già abbondantemente noti…

16/03/2019     h.11.45

 

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