E se passasse da Algeri il filo dei rapporti Usa – Iran?
07 Dicembre 2018
Algeri, passano da qui i rapporti segreti tra Usa e Iran
In questo momento, per seguire i fili delle relazioni tra gli Usa e l’Iran, merita tenere sotto osservazione l’Algeria, lo Stato che, sin dai tempi della crisi del 1979, é sempre stata il trait-d’union tra gli Ayatollah e la Casa bianca.
In questo momento, come è noto, gli Usa guardano l’Iran, diciamo così, un po’ in cagnesco.
E ciò, evidentemente, soprattutto per rendere un favore al ricco alleato Saudita, considerato “persona di casa” da numerosi presidenti americani, almeno da Bill Clinton in poi.
Saudita che è anche acerrimo nemico degli odiati sciiti iraniani, ma un po’ “sputtanato” dopo l’affaire Kasoghgi, che ha messo in serio imbarazzo il più yankee dei presidenti americani.
Gli inviati di Iran, Usa e Arabia si incrociano ad Algeri
Contatti occulti tra gli Ayatollah iraniani e i vari Mr President statunitensi sono stati spesso mediati dal Mae, il Ministero degli Affari esteri algerino.
E in questi ultimissimi giorni ad Algeri è stato notato un curioso via vai di alti rappresentanti dei governi di Usa, Iran e Arabia.
A cominciare dalla visita, molto circospetta e di cui si è saputo poco o nulla, di Abbas Arakji, rappresentante del Ministro degli Esteri iraniano e incaricato degli affari politici.
Arakji è giunto ad Algeri per “una visita di lavoro di due giorni”, come ha riferito l’agenzia di stampa iraniana Mehr News, l’unica che ha riportato la notizia ignorata invece dai media ufficiali algerini.
Visita che è iniziata all’alba di giovedì 28 ottobre, il giorno prima dell’arrivo in Algeria del sottosegretario di Stato agli Affari politici degli Stati Uniti, David Halle.
Nonché alla vigilia dell’arrivo ad Algeri anche di Mohamed Bin Salmān Āl Saʿūd, figlio dell’attuale re dell’Arabia saudita, principe ereditario, vice primo ministro e ministro della Difesa.
Come non pensare, allora, che la visita di Arakji vada inquadrata proprio nell’ottica di favorire incontri di vertice irano-americani, magari alla luce di un possibile allontanamento degli Usa dall’Arabia Saudita?