
E’ Zezi come fenomeno. Stasera nuovo evento per i 50 anni
29 Aprile 2025Appuntamento alle ore18.00 a Pomigliano d’Arco per la presentazione un numero speciale della rivista “Infiniti Mondi”.
La loro storia è intrecciata con la trasformazione di un territorio vasto dove il rapporto uomo – ambiente si è modificato in nome di un’industrializzazione a lungo sognata, arrivata con tutto il carico di contraddizioni e bisogni. Il gruppo operaio E’ Zezi, osservatori partecipi e cantori di due mondi discordanti – l’agricolo e l’industriale – al compimento dei 50 anni di attività sono diventati essi stessi “il prodotto” da osservare. Da studiare. Vengono raccontati e descritti come il risultato culturale autentico di realtà scombussolate dalla modernità. Ė il destino di chi lascia un segno in ambiti permanenti ed efficaci. Loro all’inizio non immaginavano una storia così lunga, applauditi per le strade di paese solo come epigoni di carnevalate ridanciane, che pure ne esaltavano qualità espressive. La maturità è arrivata presto, però, all’ombra di tempi e metodi della grande fabbrica (l’AlfaSud per antonomasia) delle battaglie per il lavoro o di tragedie (12 morti alla Flobert’s di Sant’Anastasia) che hanno temprato il carattere e la voglia di mescolare allegria, tristezza, lotta, leggerezza, sberleffo, ballo. Mescola di successo. La musica e la teatralità sono stati i sentieri percorsi lungo 50 anni sempre da nomadi difensori dei deboli. Tournée in Italia e nel mondo con tammurriate, ballate e ritmi popolari adattati a fenomeni sociali e antropologici descrittivi della trasformazione dell’entroterra napoletano.
La rivista periodica “Infiniti Mondi”, dell’ex deputato Gianfranco Nappi, ha dedicato ai Zezi un numero speciale che viene presentato stasera a Pomigliano d’Arco in un incontro pubblico. Il riconoscimento di un lavoro tessuto tenendo insieme due fili straordinari: la battaglia per la libertà e le tradizioni popolari come collante storico. Non a caso a E’ Zezi si sono interessati musicologi, sociologi (Roberto DeSimone e la Nuova Compagnia di Canto Popolare in primis) peraltro sedotti dal viso e dall’armonia del genio artistico di Marcello Colasurdo. La sua faccia (elogio all’autore) maschera mirabile delle gioie e dei dolori del popolo è sulla locandina della serata in Via dei Romani 42 a Pomigliano d’Arco. Alla serata partecipa l’altro demone de E’ Zezi, Angelo De Falco, il fondatore del Gruppo. Non ci oscura un’amicizia personale con De Falco, ma gli va riconosciuta l’intelligenza, la costanza e il carattere, non certamente mite, per aver saputo alimentare la “cronaca” viva di cambiamenti epocali controversi, talvolta immorali. Mezzo secolo da inventato talent scout non gli pesano, soprattutto quando ripassa l’elenco di artisti e musicisti che nei decenni hanno fatto parte della band. Sono centinaia, alcuni arrivati a solitari successi musicali e teatrali. Quei nomi sono la testimonianza di un’inclinazione istintiva e attrattiva verso sonorità e cadenze proposte in forma espansiva e partecipata. Vuoi davanti a una fabbrica in crisi, su un palco per la pace nel mondo, a un corteo contro le guerra, a un festival folk. Marcello, prematuramente scomparso, è stato l’immagine bifronte di una vicenda profondamente umana. L’appuntamento di stasera è tra la Festa della Liberazione e la Festa del Lavoro come intimamente E’ Zezi vivono la loro vita artistica. A raccontarli ci saranno Roberto Oratino, Michele Caiazzo, Gianfranco Nappi, Angelo De Falco e i Zezi stessi. Un appuntamento non futile sullo sfondo di una storia imprevedibile negli anni ’70 delle trasformazioni e di conflitti sociali mai completamente spenti.