Contenuto Pubblicitario
Ecco perché il Bitcoin è la più potente moneta del mondo

Ecco perché il Bitcoin è la più potente moneta del mondo

06 Aprile 2018 0 Di Mattia Mancin

Seconda puntata nel viaggio di Italia Notizie24 alla scoperta del Bitcoin, la prima applicazione della blockchain nata nel 2009 e diventata la più potente moneta del mondo.

Eccoci alla seconda puntata sulla scoperta del BitcoinChi avesse perso la prima, può ritrovarla qui. A tutti coloro invece che stanno aspettando la risposta al quesito con cui ci siamo lasciati sette giorni fa, devo chiedere di pazientare ancora un po’, in quanto mi sembra giusto capire qualcosa in più del Bitcoin prima di addentrarci sul perché questa nuova moneta e le Cryptovalute in genere cambieranno indelebilmente il nostro futuro nei prossimi anni.

Bitcoin, la più potente moneta del mondo

Innanzitutto diciamo che è una moneta, quindi con un valore intrinseco, proprio come tutti i tipi di monete che conosciamo. Ci sono però moltissimi aspetti di questa moneta, di questa cryptomoneta come viene chiamata in gergo che la rende diversa e molto più potente di qualsiasi altra moneta al mondo, se non altro perché è stata la prima cryptomoneta in assoluto.

Diamo solo alcuni aggettivi che la contraddistinguono:

  • Digitale
  • Indipendente
  • Anonima
  • Decentralizzata
  • Inarrestabile
  • Globale
  • non Hackerabile
  • Infalsificabile
  • Inalterabile
  • Immodificabile

Per il momento ci fermiamo qui, ma si potrebbe facilmente aumentare la lista con molti altri aggettivi che la contraddistinguono.

Prima di esaminare in dettaglio la natura del Bitcoin, però, ripercorriamo un po’ la storia della sua nascita e della sua progenie.

Bitcoin, la prima applicazione della blockchain

La cosa più importante riguardo al Bitcoin è che è la è la prima applicazione basata sul protocollo blockchain.

Senza entrare troppo in dettaglio su cos’è la blockchain (in internet si trovano molti articoli che la spiegano per bene, per esempio qui) possiamo dire che è una sorta di database distribuito, una specie di “lista” in continua crescita di record, chiamati blocks, che sono collegati tra loro (proprio come una vera e propria “chain”, cioè una catena) e resi sicuri mediante l’uso della crittografia.

Il primo blocco creato il 3 gennaio 2009, detto appunto il Genesis Block (reperibile qui ) è stato creato da Satoshi Nakamoto. Ma chi è costui?

Nessuno lo sa.

Infatti, i 50 Bitcoin presenti nel primo registro pubblico della blockchain sono ancora tutti lì, e sono l’unico modo (qualora qualcuno ne utilizzasse almeno una parte) per poter risalire all’identità di questa persona.

Molte sono le teorie, dalle più accreditate che affermano che non si tratta di una persona singola, ma di uno pseudonimo attribuito ad un pool di persone, con ottime conoscenze informatiche e di programmazione, fino alle più bizzarre, come quella in cui si attribuisce lo sviluppo del protocollo blockchain ad una tecnologia aliena.

Personalmente non so quale teoria sia giusta circa la vera identità di Satoshi Nakamoto, quello che so, o meglio che mi sento di affermare con sicurezza è che, questa tecnologia ha cominciato, sta continuando e continuerà a cambiare in modo irreversibile il mondo come lo conosciamo oggi, molto più di quanto l’ha fatto cambiare “internet” dalla sua comparsa nelle nostre vite.

L’apporto innovativo e tecnologico che sta dietro alla blockchain ha una portata devastante, talmente potente da essere incomprensibile, ve lo spiego con un esempio fantascientifico.

Immaginiamo di poter usufruire dell’automobile De Lorean di “Ritorno al Futuro” e di poter tornare indietro nel tempo di una quarantina d’anni, per esempio fino al 1969, insieme ad un amico, e che siamo entrambi muniti di uno smartphone di ultima generazione, (uno a caso senza fare pubblicità) e di far vedere alla gente del posto (e del tempo) una videochiamata tra voi ed il vostro amico…

Secondo voi, cosa potrebbe succedere se si potesse attuare una cosa del genere?

Probabilmente vi scambierebbero per alieni o illusionisti (molto peggio di David Copperfield che fa sparire la Statua della Libertà), la gente non crederebbe ai propri occhi.

Ecco, conoscere, utilizzare e “padroneggiare” la blockchain oggi ha la stessa “potenza” che avrebbe avuto possedere uno smartphone 40 anni fa!!!

Non a caso i più potenti e ricchi magnati del giorno d’oggi stanno investendo sulla tecnologia blockchain.

Per esempio, la JP Morgan, la più importante banca americana, con oltre 2,35 trilioni di asset, ha un pool di oltre 200 persone che stanno studiando la tecnologia blockchain (simile a quella di Ethereum – altra importante cryptovaluta) per rendere più sicure le transazioni bancarie (qui un articolo che ne parla).

Il bitcoin nasce nel 2009 e non vale nulla, ma poi…

Ma torniamo a bomba. Quando ha visto la luce, agli inizi del 2009, il Bitcoin praticamente non aveva valore, ma già alla fine di quell’anno ha raggiunse la ragguardevole cifra di (si fa per dire) 0,00076 $.

Qui sì che sarebbe stato conveniente acquistarne una manciata di dollari: 100 $ comprati allora sarebbero oggi la miserrima cifra di quasi 132 mila dollari.

A tale proposito ricordiamo la storia pazzesca del norvegese Kristoffer Koch (nella foto), che, proprio nel 2009 investi la bellezza di 150 corone norvegesi (20 euro) per acquistare 5000 Bitcoin per poi dimenticarsene… Se ne ricordò anni dopo, nel 2013 (e la sua fortuna è che si ricordò la password del suo portafoglio elettronico (approfondiremo questi dettagli tra qualche settimana…) trovandosi l’equivalente di oltre 600 mila dollari!

Kristoffer Koch.

Kristoffer Koch

Ma quando si e cominciato a poter usare i Bitcoin per acquistare qualcosa, un valore, un bene?

Vi dico solo che sono stati scambiati con un paio di pizze e ricorreva l’anno 2010, ma i dettagli li vedremo nel corso del prossimo editoriale tra 7 giorni esatti a partire da adesso!

 

Contenuto Pubblicitario
Banner Istituzionale Italpress 666x82