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Elezioni in Marocco, due parole due sul voto dello scorso 8 settembre

Elezioni in Marocco, due parole due sul voto dello scorso 8 settembre

14 Settembre 2021 0 Di Pietro Nigro

Le ultime elezioni segnano una svolta epocale: il partito PJD al governo da anni e la sua scia retorica islamista è stato stra-battuto perdendo 108 seggi su 120.

Elezioni in Marocco, due parole due sul voto dello scorso 8 settembre

Le elezioni che si sono svolte in Marocco l’8 settembre scorso hanno sortito un risultato rivoluzionario e noi in Italia non ce ne siamo nemmeno accorti, forse perché diamo per scontato che il Marocco sia così diverso dagli altri Paesi del mondo arabo islamico che ci abbiamo fatto l’abitudine a considerarlo «uno dei nostri».

Ma non ce ne siamo accorti anche perché la stampa (quella più «conformista», quella avvezza a preferire le repubbliche, specie se socialistizzanti, piuttosto che i regni) non ne ha proprio parlato.

Per la prima volta nel mondo arabo-islamico, un movimento islamista, il PJD (Parti Justice et Developpement) al governo da una decina d’anni, é stato stra-battuto in una tenzone elettorale perdendo la bellezza di 108 seggi sui precedenti 120.

Direi di più: il PJD e la sua scia di retorica islamista é stato sconfessato dal popolo marocchino in un momento in cui, a causa di un riavvicinamento con Israele, la solfa antisionista, arabizzante, islamista, era invece suscettibile di riaccendere il revanscismo arabo-islamico.

A spanne: il PJD é stato il frutto dell’onda lunga della primavera araba. E’ andato al governo sfruttando un momento di malcontento politico e sociale ed era riuscito a scucire un secondo mandato elettorale sia perché la fregola dell’arabismo e del revanscismo islamico non era sbollita del tutto, sia perché l’accorta politica portata avanti dal Sovrano (il quale si riserva di dare indicazioni sui ministri «strategici») é riuscita a ridurre gli effetti dei danni del malgoverno.

La disfatta (non trovo termine più adeguato) elettorale di quel partito é tanto più cocente inquanto la partecipazione della popolazione marocchina alle urne ha subito un forte incremento rispetto alle precedenti elezioni… la sensazione che la gente si era rotta le scatole di ministri e dirigenti capaci solo di citare Allah (troppo spesso e a sproposito) era palpabile….

Cito un esempio : durante una conferenza stampa in cui il ministro della sanità doveva relazionare sulla situazione covid si é lasciato sfuggire un «bi ism illah (grazie a Dio) i contagi sono in aumento».

Il risultato delle urne marocchine é storico ed é bene evidenziare quel risultato e proporlo come esempio agli altri paesi del Maghreb e della costa sud del mediterraneo: un partito islamista legato alla Fratellanza musulmana, che come gli altri partiti islamisti strizza l’occhio al radicalismo e che quando riesce ad accedere al governo, storia contemporanea docet, é orientato a non sloggiare, in Marocco invece é stato democraticamente sloggiato…

Questo fatto non può non aver ricadute in primis sulla traballante Tunisia e sarebbe sprecato se non si riuscisse a farlo diventare un esempio per il Maghreb e più in generale per il mondo arabo-islamico.

E’ sorprendente che la maggior parte dei media italiani, non abbia dato la giusta enfasi a questo fatto che evidenzia una buona dose di maturità politica da parte di una nazione appartenente ad un mondo, quello arabo-islamico, che con la democrazia non é mai andato molto d’accordo.

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