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Emergenza Coronavirus, il governo riduce le ammende a sanzioni ma alza l’importo

Emergenza Coronavirus, il governo riduce le ammende a sanzioni ma alza l’importo

24 Marzo 2020 0 Di Pietro Nigro

#Coronavirus, il Governo fa dietro front: toglie l’ammenda e introduce una semplice “sanzione” per chi circola in strada senza una valida ragione.

Coronavirus: conferenza stampa online su Coronavirus: Conte illustra il nuovo decreto

Ecco il video della conferenza stampa on line con cui il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha illustrato i contenuti del nuovo Decreto adottato per fronteggiare l’emergenza #Coronavirus19.

Il nuovo decreto legge è stato adottato oggi dal Consiglio dei MInistri numero 58. Nel decreto, le nuove sanzioni amministrative, che sostituiscono l’ammenda penale introdotta nei decreti precedenti.

Ebbene chi circola durante l’emergenza #Coronavirus19 senza una ragione valida e rientrante in quelle previste, rischia ora una multa il cui importo sale da “da 400 a 3000 euro”, ha detto il premier Giuseppe Conte nella conferenza stampa che si è svolta a palazzo Chigi ed è stata trasmessa in line. Non è previsto invece il fermo amministrativo del veicolo. “Non c’è fermo amministrativo per i veicoli, solo le multe – ha poi spiegato Conte – e le sanzioni saranno aumentate di un terzo se la violazione è avvenuta con un autoveicolo”.

Conte: Nuova regolamentazione dei rapporti con il Parlamento

Tra l’altro, il premier Conte ha fatto riferimento anche ad uno dei temi di discussione di questi giorni. Il sospetto che circola da giorni, infatti, è che le iniziative adottate dal Governo in queste settimane siano di fatto avvenute “all’insaputa del Parlamento”. Tra l’altro, si è fatto notare che le limitazioni dei diritti e delle libertà previste dalla Costituzione possono essere introdotte solo attraverso una legge del Parlamento. Il tema è certamente delicato, ed è probabile che sia stato trattato anche nei recenti colloqui intercorsi tra il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il premier Conte.

“Abbiamo deliberato l’adozione di un decreto legge che riordina la disciplina anche dei provvedimenti che stiamo adottando in questa fase emergenziale. Il nostro assetto non prevedeva un’emergenza di questo tipo – ha detto il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa – Con questo decreto legge abbiamo regolamentato più puntualmente e in modo più trasparente i rapporti tra l’attività del governo e del Parlamento. Prevediamo che ogni iniziativa venga trasmessa ai presidenti delle Camere e che io vada a riferire ogni 15 giorni”.

Un altro dei temi trattati da Conte nella conferenza stampa riguarda la possibile proroga delle misure di emergenza fino al 31 luglio.

“Si è creata discussione sul fatto che l’emergenza sarebbe stata prorogata fino al 31 luglio 2020: nulla di vero, assolutamente no. A fine gennaio abbiamo deliberato lo stato di emergenza nazionale, un attimo dopo che l’Oms ha decretato l’emergenza un’epidemia globale. L’emergenza è stata dichiarata fino al 31 luglio. Non significa che le misure restrittive saranno prorogate fino al 31 luglio. Siamo pronti in qualsiasi momento e ci auguriamo prestissimo di allentare la morsa delle misure restrittive e superarle”.

Sciopero dei benzinai, Conte esclude la precettazione, ma annuncia una ordinanza ministeriale

Intanto, incombe lo sciopero deciso dai gestori e proprietari di stazioni di rifornimento dei carburanti, notizia circolata già oggi e che ha provocato l’immediato verificarsi di file di automobilisti per fare scorta di benzina.

A Conte è stato chiesto se il governo ricorrerà alla precettazione nel caso venisse confermato lo sciopero. “Sono convinto che non arriveremo a questo perché ho visto nel mondo sindacale un senso di responsabilità, dobbiamo tutelare la salute dei lavoratori ed è per questo che siamo stati a lavorare anche 18 ore con i sindacati a Chigi. La ministra De Micheli sui carburanti adotterà un’ordinanza in modo da assicurare i rifornimenti nella penisola E’ chiaro che in questo momento dobbiamo presidiare le attività essenziali”.

Infine, nella conferenza stampa è stato esaminato anche il tema dei rapporti con le regioni, perché una giornalista ha chiesto se sarà introdotto un maggiore coordinamento con le regioni, e se queste ultime non potrebbero addirittura rinunciare alle loro competenze in materia di sanità a favore del governo.

A questo proposito Conte ha risposto: “Fin qui abbiamo sempre seguito le indicazioni del comitato tecnico scientifico, abbiamo sempre seguito le loro indicazioni e mai disattese. Continueremo a farlo, al momento non c’è ragione di cambiare la nostra modalità sia di conteggiare i contagiati che di procedere ai test, abbiamo una linea di massimo rigore e massima trasparenza”.

Conte: I cittadini non devono pensare che l’ordine pubblico sia affidato all’esercito

Da ultimo, Conte ha risposto anche a chi chiedeva se si farà ricorso all’Esercito al Sud, dove l’impatto dell’epidemia potrebbe essere maggiore che al nord per la debolezza del sistema sanitario nelle regioni meridionali.

“Ben venga l’aiuto dell’esercito ma i cittadini non devono pensare che la tenuta dell’ordine pubblico sia affidata solo a una militarizzazione dei centri abitati, le forze dell’ordine stanno già agendo in modo molto efficace”, ha detto Conte, confermando che ci sarà comunque un intervento dei militari nei controlli.

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