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Ercolano, il Mav racconta la bellezza

Ercolano, il Mav racconta la bellezza

16 Aprile 2021 Off Di Marco Martone

Il MAV, Museo archeologico Virtuale di Ercolano continua attraverso il web e i social il suo impegno per la promozione delle eccellenze archeologiche vesuviane e campane.

Ercolano, il Mav racconta la bellezza

In questa difficile situazione dove la chiusura dei musei  è diventata il contributo sofferto del mondo dell’arte come freno alla diffusione del coronavirus e delle sue varianti, il MAV, il Museo archeologico Virtuale di Ercolano, nella speranza di una prossima riapertura, ha continuato, attraverso il web e i  canali social,  il suo impegno divulgativo per la promozione delle eccellenze archeologiche del territorio vesuviano e campano, mostrando al grande pubblico la fedele ricostruzione, più volte validata scientificamente, della grande bellezza delle città e delle dimore romane alle pendici del Vesuvio e non solo, prima della devastante e tragica eruzione del 79 d.C.

A causa della pandemia da coronavirus il 2021 continuerà ad essere un anno difficile, in quanto non arrivando i vaccini in numero sufficiente per programmare un’effettiva riapertura dei musei e dei flussi turistici che ne conseguono, la mobilità delle persone continuerà ad essere limitata e di conseguenza la fruizione dei beni culturali rimarrà contingentata.

E’ il momento di uno sforzo comune per reinventarsi una nuova strategia di prossimità, capace, mantenendo comunque un’offerta di alta qualità, di attrarre il pubblico del territorio. Un’altra sfida che attende poi tutti i musei italiani, è quella della digitalizzazione, per proporre al grande pubblico tour virtuali alla scoperta dei nostri tesori culturali: una sfida che il MAV, il Museo Archeologico Virtuale di Ercolano porta avanti, come capo fila, da ben 12 anni, avendo come mission la narrazione del passato con gli occhi del futuro.

L’antica Herculaneum è una delle nove città perdute più affascinanti del mondo, una città nobile abitata dai membri della famiglia imperiale, una miniera d’oro per gli archeologi, ancora tutta da scoprire. Di tutta questa bellezza ne è ampia testimonianza la Villa dei Papiri, una delle più grandi e sontuose residenze romane, riportate alla luce dagli scavi di epoca borbonica, tra il 1750 ed il 1764.

La sua ricostruzione virtuale è un grande attrattore del MAV, in quanto la Villa si estende sotto l’attuale centro abitato, a circa trenta metri di profondità, e arriva fino al mare. Oltre alla straordinaria raccolta di opere d’arte, lo scavo della villa ha restituito una ingente biblioteca di papiri con testi greci e latini.

L’esplorazione avvenne attraverso una rete di cunicoli che furono scavati nel duro banco di roccia vulcanica, sotto la direzione dell’ingegnere svizzero Karl Jakob Weber il quale realizzò anche una accuratissima mappa della villa, che ancora oggi è in gran parte sepolta.

Villa dei Papiri fu la residenza estiva di Lucio Calpurnio Pisone, suocero di Giulio Cesare e letterato, che proteggeva poeti e filosofi. Egli fece costruire presso la sua residenza, e per volere del filosofo Filodemo di Gadara, una biblioteca che rappresentò uno dei più importanti luoghi culturali del tempo.

Qui dai primi scavi del 1752 gli archeologi hanno recuperato circa 2000 rotoli di papiro che potrebbero restituirci aspetti ancora sconosciuti dell’antica storia romana. Ma la speranza degli studiosi e dei linguisti greci e latini è che fra i papiri di villa Pisone possa essersi conservata, sotto lo strato di fango, anche l’ultima copia esistente della “Storia di Roma” di Ennio, un’opera di cui se ne conosce solo una parte, e il cui ritrovamento potrebbe contribuire alla riscrittura dell’intera storia di Roma.

È stato possibile recuperare i papiri perché la carbonizzazione dei documenti non avvenne per il calore della lava, ma per un processo di mineralizzazione favorito dal materiale che sommerse Ercolano nel 79 d.C.

Il MAV, situato a poche centinaia di metri dal Parco archeologico di Ercolano,  è il luogo dove, attraverso la tecnologia e la luce, si restituisce la memoria del nostro passato, dando forma all’invisibile, al negato, al mancante: a ciò che non può più essere visto e a ciò che non è ancora visibile, grazie alla magia tecnologica dell’ultima versione  MAV 5.0 – Virtual multiReality, la più avanzata di sempre che, da ottobre 2019, ha rivoluzionato radicalmente il modo di vivere l’esperienza conoscitiva del viaggio virtuale nella vita e nello splendore delle principali aree archeologiche di Pompei, Ercolano, Baia, Stabia e Capri, per meglio comprenderne il passato con gli occhi di un viaggiatore d’altri tempi.
E in attesa della prossima riapertura del Museo con i Tour virtuali è possibile godere della narrazione della grande bellezza dell’arte antica e dell’archeologia tra miti e legende.

Così i visitatori digitali conosceranno l’organizzazione e la vita quotidiana degli antichi romani del Vesuviano e di tutto il golfo di Napoli attraverso la visione delle ricostruzioni dei luoghi in cui si svolgevano le attività del cittadino ercolanese o pompeiano e non solo, lungo l’arco di una giornata, con la possibilità di porre domande e chiedere approfondimenti, seguendo la voce narrante e interagendo con un operatore che supporterà la visita in ogni momento.


Questo articolo è stato pubblicato anche qui: http://www.scrivonapoli.it/ercolano-il-mav-racconta-la-bellezza/

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