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Estate 2020: Isole Eolie, perfette per il distanziamento delle vacanze post Covid

Estate 2020: Isole Eolie, perfette per il distanziamento delle vacanze post Covid

28 Agosto 2020 0 Di Patrizia Russo

Eolie, sette isole, sette luoghi magici al centro del Mediterraneo: fortunatamente poco prede del turismo di massa e perfette per il distanziamento delle vacanze post Covid.

Eolie: piccolo, grande mondo

Per chi ama viaggiare e va sempre alla ricerca di mete esotiche e lontane, se c’è una conseguenza positiva del Covid è di aver scelto, per questa estate 2020, il nostro Paese. Tra le tante mete che il Mediterraneo offre, una suggestiva sono le Isole Eolie: voglia di mare, colori, scorci infiniti, riempirsi gli occhi di bellezza e la mente di serenità.

Sette isole, sette luoghi magici, difficile scegliere la preferita, come stilare una classifica in ordine di bellezza. Sebbene tutte abbiano in comune una natura rigogliosa e splendidi paesaggi naturali, ognuna ha il suo fascino e la sua particolarità. C’è quella più affascinante, quella più mondana, quella più vivace, quella più selvaggia, l’esplosiva, la misteriosa e quella più estrema. Fortunatamente poco prede del turismo di massa sono perfette: il distanziamento è quasi naturale.

Scogli immensi che si tuffano nel blu, calette frastagliate, il verde della vegetazione e i variopinti colori dei fiori, la spiaggia nera e il rosso dei lapilli della Sciara del Fuoco, il bianco delle case, i vicoli ricchi di fascino e tradizione, l’odore di zolfo delle sorgenti di acqua calda e poi i profumi e i sapori di una cucina autentica.

Ogni isola ha un’energia tutta sua, che non proviene solo dal mare, e che ricorda come può essere complicata la vita in certi luoghi, ma dalla calorosa ospitalità dei suoi abitanti. Si visitano piano piano, una ad una, per assaporarle in ogni sfumatura.

Volendo trascorrere un soggiorno a queste latitudini c’è davvero l’imbarazzo della scelta. E se è difficile scegliere da quale iniziare, ecco un racconto per presentarvele tutte.

Lipari, la più turistica

Non occorre fare chissà quanti chilometri per andare alla scoperta di mete insolite, spesso i luoghi più affascinanti sono proprio vicino casa.

Un comodo aliscafo da Milazzo porta velocemente a Lipari, la più grande dell’arcipelago. Lo sbarco nel porto di Marina Lunga offre subito un ritratto di semplicità e genuinità. Ma la vera essenza dell’isola si respira a Marina Corta.

Le attività da fare sono veramente tante e le più variegate. Da una giornata in spiaggia a Canneto, al noleggio di una barca per immergersi nelle acque cristalline e fare il bagno in anfratti e grotte, al giro in bicicletta o motorino per ammirarla dall’alto. Imperdibile è la visita al Museo Archeologico Eoliano L. Bernabò Brea con la bellissima passeggiata al Castello che domina l’intera isola e la Cattedrale di San Bartolomeo caratterizzata da una facciata di stile barocco e una sontuosa scalinata che riporta al centro abitato.

Lipari, Cattedrale di San Bartolomeo (Ph. P.Russo/IN24).

Una bella passeggiata porta al Belvedere Quattrocchi, tra i siti panoramici più belli delle Eolie, da cui è possibile scorgere in prospettiva i profili delle altre isole. Una installazione ci ricorda che secondo la mitologia classica le Isole Eolie erano la dimora di Eolo, Dio dei venti, che egli teneva racchiusi in una grotta. Anche Ulisse, durante il viaggio di ritorno in patria narrato da Omero nell’Odissea, ebbe modo di approdare alle Isole Eolie incontrandovi Eolo (da cui prendono il nome).

Un buon albergo dove alloggiare è l’Hotel Villa Meligunis a Marina Corta, un porticciolo molto vivace soprattutto la sera e da dove partono le escursioni giornaliere per le altre isole. Molto affascinante è la seicentesca Chiesa di San Giuseppe, situata strategicamente a ridosso del mare, aperta fino a tarda sera.

Passeggiando nella grande e movimentata piazza ricordatevi di alzare lo sguardo per ammirare il Castello di Lipari, resterete stupiti dalla sua imponente struttura a strapiombo sul mare. La cena è alla Trattoria del Vicolo con un tonno in crosta di frutta secca e con cipolle in agrodolce accompagnato da un vino bianco di Sicilia, magari un Inzolia, per terminare con un delicato semifreddo e una grappa di Malvasia per assaporare tutta l’atmosfera delle notti eoliane.

E dopo una deliziosa cena è bello passeggiare e perdersi per le stradine pittoresche che si snodano intorno a Marina Corta tra botteghe artigiane, ristoranti, bar e negozi di souvenir. Una sosta doverosa è all’atelier di Loredana Salzano Alice attonita. La sua gallery/shop è una vera e propria fucina creativa dove realizza e vende ceramiche artistiche, pitture informali, piccole sculture e gioielli.

E se la passeggiata ha fatto venire un certo languorino non c’è cosa più bella che terminare la serata assaporando un cannolo alla pasticceria D’Ambra seduti, non ai tavoli frequentati da giovani turisti, ma sul parapetto, in pace, davanti al mare.

Salina: un angolo di paradiso immerso nella natura

Da Lipari partono gite di un giorno per le altre isole. Una prima visita la merita Salina. Famosa per essere stata la scenografia di alcune scene del film “Il Postino” di Massimo Troisi, ha spiagge meravigliose come Rinella e la baia di Pollara.

 

Scorcio di Salina (Ph. P.Russo / IN24).

Scorcio di Salina (Ph. P.Russo / IN24).

E dopo una mattinata di tuffi e snorkeling e l’emozione di avvistare due delfini niente di meglio che sistemarsi in un tavolo vista mare gustando lo squisito pane cunzato di Alfredo nel borgo di Lingua (un villaggio di pescatori sulla cui spiaggia di ciottoli si affaccia un mare trasparente) e terminare il pasto con una delle sue squisite granite. Passeggiando per le stradine del borgo si respira una particolare atmosfera. Costeggiandola in barca e fermandosi nelle sue acque color smerlando per un ultimo bagno non si può non notare che il suo dolce profilo è contornato da piante di capperi, famosi ed esportati in tutto il mondo e da vigneti terrazzati, che respirando il mare e il sole, ogni anno rendono uve pregiate per la produzione dell’ottima Malvasia eoliana. La cena, di rientro a Lipari, ha il sapore delle busiate con crema di pistacchio e vongole sorseggiando un bicchiere di Grillo presso la terrazza romantica del ristorante la Chimera.

Vulcano, Stromboli e Panarea: tre isole da non perdere

La Compagnia di navigazione Popolo giallo da Lipari organizza minicrociere su Vulcano, Panarea e Stromboli.

Vulcano è la più meridionale delle isole dell’arcipelago, i cui paesaggi magici ed evanescenti evocano miti e leggende. All’arrivo si è investiti da un forte odore di zolfo che inizialmente sembra insopportabile, poi piano piano ci si fa l’abitudine. Dopo i doverosi bagni alla spiaggia nera di Porto di Ponente dall’incredibile colore grazie all’origine vulcanica dell’isola e nella baia dell’Asinello per uno snorkeling indimenticabile in un mare caldo color cobalto è obbligo una passeggiata tra la natura che esplode alle falde del vulcano in cui prevale il verde dei fichi d’india. Per chi ha più tempo a disposizione è consigliato un trekking, non troppo impegnativo, sulla sommità della montagna.

Termina questo primo approccio con le isole Eolie con la visita di Panarea e Stromboli, le isole più ad est dell’arcipelago. Spesso si visitano insieme, in giornata, e non potrebbero essere più diverse. La prima glamour, la seconda ha tutto il fascino e la potenza di un vulcano attivo.

Panarea accoglie i suoi visitatori nel suo fascinoso porticciolo con diversi bar/gelaterie, bei negozi e una gioielleria. Dal porto si percorre una stradina che conduce verso la montagna e si arriva nel centro. L’abitato è molto ordinato con le sue bianche casette attorniate da giardini ben curati, oliveti secolari, buganvillee e l’ibisco dai colori intensi che contrastano con il verde di palme e fichi d’india.

Scorcio di Panarea (Ph. P.Russo/IN24).

Scorcio di Panarea (Ph. P.Russo/IN24).

In lontananza il mare, ogni scorcio è fantastico! Percorrendo la strada panoramica, quasi alla sommità, si trova la chiesa di San Pietro (patrono dell’isola) che offre una bellissima veduta: sullo sfondo, la sagoma inconfondibile dell’isola di Stromboli circondata dal profumo intenso del mare. È ora di merenda e la scelta cade nell’affondare i denti nella pasta soffice di una brioche colma di gelato da Carola.

Di nuovo a bordo per raggiungere Stromboli. Un’isola dai diversi volti, tutti da scoprire. La sua forma quasi geometrica con il cono del vulcano dalla punta arrotondata, che sembra emergere dalle acque cristalline, è un luogo speciale di bellezza paesaggistica. Il turismo non è quasi mai caotico e la vita scorre con ritmi lenti tipici dei luoghi incontaminati. Vista dal mare ha due volti, quello scolpito dalle colate laviche che hanno creato la Sciara del Fuoco e il centro abitato con le sue casette a forma cubica che dominano imponenti precipizi rocciosi orlati di agavi, fichi d’india, ginestre e oliveti.

Le abitazioni si concentrano attorno alle due chiese e sono costituite da stradine strette nella quale circolano solo le tipiche Apecar. Attraverso una ripida salita abbellita da coloratissime buganvillee, fiori di cappero e negozietti tipici, si giunge a piazza San Vincenzo che prende il nome dall’omonima chiesa. Affacciandosi dalla piazza si ha una vista mozzafiato sul porto dove il blu intenso del cielo e del mare diventano tutt’uno.

La natura selvaggia dell’isola e la forte presenza del Vulcano con i suoi fenomeni naturali e le sue attività sono la vera attrazione. Al tramonto si torna sull’imbarcazione per assistere ad un magnifico tramonto su Strombolicchio (un isolotto a strapiombo su un mare blu profondo sulla cima del quale si erge un faro alimentato a energia solare); e se la serata è fortunata allo spettacolo dello Stromboli in attività. La scena è ineguagliabile: tante barche in mezzo ad un mare ormai nero, tutti in rigoroso silenzio aspettando che IdduLui (come viene definito in modo familiare) offra il suo saluto.

Di notevole interesse è, inoltre, l’escursione sul Vulcano, per la quale è consigliabile affidarsi ad una guida specializzata. Questa escursione è di forte impatto suggestivo soprattutto se fatta di notte.

Filicudi e Alicudi quando l’essenziale diventa superfluo

Il continente appare tanto lontano da questa manciata di isole siciliane e lo sembra ancora di più non appena si lascia la vivace Lipari per approdare a Filicudi. È la penultima delle “sette sorelle” di origine vulcanica. Sicuramente da annotare nella lista delle mete che vale la pena visitare. Selvaggia, forse la meno pubblicizzata delle Eolie insieme alla sorella Alicudi, ha un turismo calmo e pacato. È l’isola per chi ama il mare, le passeggiate e i silenzi profondi. Un ottimo posto dove stare è il Phenicusa in località Porto. L’hotel domina il porticciolo e dalla stanza 218 si può vedere il mare senza nemmeno alzarsi dal letto.

L’isola offre ai suoi visitatori tantissime opportunità di svago, molto diverse fra loro. Prima tra tutte un giro in barca per immergersi in piccole e appartate calette, raggiungere scorci suggestivi e per fare un bagno nelle calde acque limpide, che assumono tonalità cangianti che vanno dal blu, all’azzurro al verde, in particolare vicino al faraglione La Canna ed alla Grotta del Bue Marino. L’insenatura del faro è probabilmente uno dei posti più belli per fare snorkeling.

Percorrere le antiche mulattiere di pietra che congiungono i diversi centri abitati sono un’esperienza alla quale è difficile sottrarsi. Tra un’esplosione di fiori e colori si raggiunge Val di Chiesa, un antico insediamento, dove sorge una delle due chiese dell’isola. La camminata è abbastanza impegnativa ma la vista e il paesaggio ripagano gli forzi fatti. Altra attività interessante è arrivare al villaggio preistorico (prima età del bronzo) di Capo Graziano. La popolazione indigena scelse di arroccarsi sul promontorio che garantiva una difesa naturale alle incursioni piratesche. Oggi si possono ammirare i resti di alcune capanne, oltre ad uno splendido panorama. Per gli esploratori più impavidi ci sono diversi trekking nelle zone più impervie dell’isola, per scoprire l’essenza più vera e immergersi in una natura incontaminata tra capperi, fichi e fichi d’india.

Se, invece, la parola d’ordine è relax è piacevole concedersi una giornata al Lido in località Pecorini dove si trova una spiaggia attrezzata e un piccolo ristorante. Per vivere una bella emozione imperdibile è una facile passeggiata per arrivare al Belvedere, da dove è possibile ammirare tramonti indimenticabili per i colori cangianti tra il blu intenso, il rosso, l’arancione ed il rosa e per gli scorci paesaggistici dallo scoglio della Canna, all’isola di Alicudi all’orizzonte.

Filicudi, tramonto dal Belvedere (Ph. P.Russo/IN24).

Filicudi, tramonto dal Belvedere (Ph. P.Russo/IN24).

La sera è magica nell’incantevole porticciolo di Pecorini Mare, borgo di pescatori molto caratteristico, cui coloratissime barche fanno da cornice. Un angolo di incontaminata bellezza. Pochi locali, ma quelli giusti, su cui spiccano l’ottimo ristorante La Sirena e il Saloon un punto di ritrovo per un aperitivo informale coccolati dallo sciabordare delle onde, un clima amichevole e una birra ghiacciata.

Tra i frequentatori si instaura un rapporto di complicità; qui ogni persona è un personaggio e si creano entusiasmanti chiacchierate anche senza conoscersi. A Filicudi i turisti sono quelli giusti. Ne pochi, ne troppi. Giovani e meno giovani.

Un turismo Boho Chic che ha l’immagine un po’ degli artisti, un po’ degli intellettuali, sicuramente dei sognatori e dei viaggiatori che non amano lasciarsi classificare all’interno di schemi precostituiti e scelgono mete ricercate e dal fascino potente per le proprie vacanze. Su quest’isola anche l’illuminazione è superflua, è sufficiente un cielo vanitoso che mostra le sue stelle di un chiarore incredibile per indicare il cammino delle romantiche notti estive.

Per spostarsi, visto che a piedi le distanze sono proibitive, è necessario fare ricorso ai maxi-taxi che scorrazzano i turisti da una parte all’altra dell’isola. Beppe, uno degli autisti, dopo aver vissuto a Milano e Ferrara è tornato a Filicudi per rimanerci; affermando con orgoglio che il suo posto è su questa isola!! E aggiunge che non c’è altro luogo migliore dove vivere. Come dargli torto!

Eccoci arrivati al termine del tour tra le isole Eolie per visitare quella più estrema, quella più aspra: Alicudi. Un veloce aliscafo consente, da Filicudi, una visita in giornata. Appena sbarcati si comprende come, per il paesaggio intatto e lo scenario particolare, sia uno di quei luoghi in cui il tempo sembra essersi fermato.

Appare davvero uno scoglio buttato in mezzo al mare. Quello che si vede non appena si mette piede sull’isola è quello che c’è. Prendere o lasciare.

Oltre alle colorate imbarcazioni adagiate sulla spiaggia, qualche locale (l’arrivo e la partenza dei traghetti è un piacevole passatempo per i curiosi che intendono verificare chi sta per arrivare sulla loro terra), la terza immagine che si ha sono i muli.

E se si guarda verso la sommità, oltre ad un sole accecante, quello che si vede sono cespugli, fichi d’india, una natura selvaggia e scomposta e poche casette bianche inerpicate sui fianchi della montagna. È priva di strade, quindi di macchine, e si percorre solo a piedi lungo ripide mulattiere.

Sono presenti pochi villeggianti, ma per il turista che vi sbarca è un’occasione imperdibile per conoscere un’isola che conserva ancora in maniera intatta il suo fascino naturale. Non esistono pub, banche e bancomat, ma c’è l’ufficio postale più piccolo d’Italia. Un bar, un piccolo ristorantino dall’atmosfera unica, un negozio. Fine delle attrazioni turistiche.

Scorcio dell'isola di Alicudi (Ph. P.Russo/IN24).

Scorcio dell’isola di Alicudi (Ph. P.Russo/IN24).

Un buon pranzo di può avere da Silvio. Un pescatore che ospita i turisti nella sua terrazza vista mare (bagghiu) e offre il pescato del giorno (quello vero!) cucinato dalla signora Gabriella. Oltre al cibo e al buon vino il pranzo con Silvio è l’occasione per ascoltare i racconti e gli aneddoti dei pescatori e per scoprire il fascino e le antiche storie di questa solitaria isola.

Dopo pranzo è obbligo perdersi nella bellezza della natura e riscoprire l’essenziale della vita. Salendo e scendendo gli infiniti gradoni delle mulattiere, sotto un sole inclemente, si potranno ammirare i terrazzamenti delle zone coltivate, le semplici case eoliane dai colori sbiaditi, i molti ruderi e un paesaggio montano e verdeggiante a picco sul mare più blu.

A fianco del molo, nell’unica piazzetta, all’ombra di due giganteschi alberi, nell’attesa dell’aliscafo che riporti a Filicudi è piacevole parlare con Sabrina una ragazza che abita in questa isola, ma che sogna di andarsene per trovare un lavoro “da qualche parte”. Nel frattempo svolge l’attività di volontariato presso Filicudi Wildlife Conservation a Filicudi.

Questa associazione fa parte della rete TartaNet Eolie per il recupero e il soccorso e la conservazione delle tartarughe marine e dei cetacei. Proprio in questi giorni il pronto soccorso tartarughe marine Filicudi ha recuperato e salvato due tartarughe Caretta caretta.

L’ultima immagine di questo tour eoliano, tornando verso Milazzo, è la bellissima e perfetta sagoma di Filicudi al tramonto, che ricorda tre piramidi in scala, con il suono del mare come colonna sonora e il fascino del Mediterraneo come cornice.

Tartaruga Caretta caretta appena soccorsa (Ph. P.Russo/IN24).

Tartaruga Caretta caretta appena soccorsa (Ph. P.Russo/IN24).

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