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Europa League: Milan non oltre il pari, Roma vincente!

Europa League: Milan non oltre il pari, Roma vincente!

11 Marzo 2021 0 Di Fabio Carolla

Europa League: Milan convince, ma non va oltre il pari all’Old Trafford, 1-1 contro il Manchester. Tripleggia la Roma contro lo Shakhtar.

Europa League: Milan pareggia contro il Manhcester

Tanti ricordi nel giovedì di Europa League: Milan affronta il Manchester United, all’Old Trafford. La giornata del sorteggio aveva regalato ai tifosi di tutto il mondo grandi attese, colmate dalla memoria di vecchie glorie. Due club stellari che nel 2007 diedero vita ad uno dei match più belli della storia del calcio – in quella partita spiccò la prestazione di Kakà, fra gli altri, autore di una doppietta.

Oggi, però, gli interpreti sono ben diversi e le due squadre non godono della stessa forma del passato. Nel 2007 bastava dare uno sguardo alle formazioni per capire la portata del match: Cristiano Ronaldo, Rooney e Van Der Saar affrontavano Kakà, Pirlo, Gattuso, Inzaghi, Dida – solo alcuni tra i nomi più importanti.

I tempi corrono e le cose cambiano: i cicli – sopratutto nel calcio – girano, lasciando in bocca il sapore amaro del ricordo. Le formazioni che si fronteggiano oggi non sono altisonanti quanto quelle del passato: non per questo, però, le emozioni mancano.

Difatti, la sfida regala tutti i presupposti giusti per essere una di quelle da tenere incollati gli spettatori al divano, con i tifosi sospesi nell’ansia. Pioli promette grande calcio, anche se manca di alcuni pezzi chiave del suo roster. Davanti a Donnarumma, Dalot, Tomori, Kjaer e Calabria cercano di resistere ai colpi di Martial, Bruno Fernandes e GreenwoodMeite e Kessié condividono un posto in mediana, alle spalle di Krunic, Diaz e Saelemaekers, a supporto di Rafael Leao.

La partita si accende sin dai primi minuti di gara: chi attacca per primo è il Manchester United che con Martial tira al volo verso Donnarumma. Il talento di Castellammare di Stabia è sicuro nel deviare sopra la traversa.

Al 10imo però è il Milan ad avere la prima grande occasione, sfruttata benissimo da Kessié: il suo tiro di controbalzo dal limite dell’area si insacca alle spalle di Henderson. Il gol, però, è viziato da un tocco di mano dell’ivoriano ed il vantaggio è prontamente annullato da una revisione al Var.

I rossoneri non hanno la minima voglia di fermarsi e continuano ad attaccare, portandosi numerosi in area offensiva: al 25esimo è addirittura Krunic – mediano di centrocampo – a concludere a rete in area di rigore. Il tiro, smorzato, è di facile presa per l’estremo difensore inglese.

Le occasioni, però, si sprecano da una parte e dall’altra. Il primo tempo del Manchester United è sicuramente macchiato dall’erroraccio di Maguire che – sugli sviluppi di un calcio d’angolo – colpisce il palo a gol già-fatto: il difensore si dispera – a ragion veduta – ma il pallone finisce sul fondo.

È nel secondo tempo che la partita si sblocca e le emozioni si fanno più concrete. Al 49esimo, bastano 5 minuti a Diallo – subentrato a Martial – per incidere sulla partita: l’ivoriano colpisce di testa sullo splendido assist di Bruno Fernandes. Il pallonetto scavalca Donnarumma: è 1-0 per il Manchester.

Il resto del secondo tempo si può tradurre in una semplice frase: c’è solo Milan. E difatti, i rossoneri attaccano senza sosta, consci che un gol li porterebbe sulla strada giusta per affrontare il ritorno di San Siro tranquillamente. Dopo i tentativi di Kessié e Krunic, c’è solo James che spaventa un po’ la difesa di Pioli: il suo sinistro, però, va a lato.

Al 92esimo, finalmente, la svolta per i rossoneri: il calcio d’angolo battuto da Krunic – sempre lui, prestazione incredibile – incontra la testa di Kjaer che impatta perfettamente. Il pallone, in realtà, è anche di facile presa per Henderson, che però pasticcia e si scaraventa la sfera in rete: all’ultimo respiro, il Milan pareggia 1-1.

Ottimi risultati in Europa League: Milan sicuramente molto convincente, per quanto il pareggio sia stato agguantato in extremis. L’avversario difronte però non era sicuramente di facile portata: Pioli supera a pieni voti il test d’inglese, in attesa della verifica decisiva del ritorno. E chissà che non finisca come 14 anni fa…

Roma fa tripletta, battuto lo Shakhtar Donetsk

Alle 20:45 il secondo incontro di serata delle italiane. Dopo il pari del Milan all’Old Trafford, la Roma è impegnata all’Olimpico contro gli ucraini dello Shakhtar Donetsk.

Fonseca affronta la sua ex squadra e promette una partita a viso aperto, consci delle capacità del proprio avversario, certo, ma anche – e sopratutto – del divario tecnico a favore dei giallorossi.

Alla partita, la Lupa si presenta con una formazione di quelle dalle grandi sfide: Mkhitaryan è provato falso nueve, supportato da Pedro e Pellegrini. Sulle fasce Spinazzola e Karsdorp danno una mano al centrocampo composto da Villar e Diawara. La difesa è la solita: Kumbulla, Cristante, Mancini. A porta, Pau Lopez prova ad abbassare la saracinesca.

La partita inizia benissimo per i giallorossi che hanno il pallino del gioco in mano: non vanno mai in difficoltà e mantengono il possesso palla necessario – mai sterile – per provare ad impensierire gli ucraini.

Al 22esimo arriva il gol romano: Pedro avanza, mentre Pellegrini si infila benissimo tra le righe. Lo spagnolo nota l’inserimento del proprio compagno, servendolo con i tempi giusti sulla corsa: fuorigioco evitato e Pellegrini a tu-per-tu con il portiere. Il trequartista scarta il portiere Trubin e appoggia a porta vuota.

Continua poi la Roma ad attaccare, grazie anche alle leggerezze – per usare un eufemismo – difensive degli ucraini. Trubin allontana al 30esimo, ma in modo molto approssimativo. Il pallone arriva tra i piedi di Mkhitaryan che tenta il pallonetto dalla lunga distanza: il pallone non scende a sufficienza e si spegne sul fondo. È l’ultima azione dell’armeno che poi è costretto ad uscire per un infortunio.

Finalmente al 72esimo arriva il raddoppio romano: El Shaarawy dribbla due difensori ucraini e da solo contro Trubin non sbaglia il tocco sotto. Dopo 4 minuti arriva anche il definitivo gol di Mancini che chiude le speranze – almeno per la partita di andata – dello Shakhtar Donetsk: Cristante allunga di testa il pallone su un calcio d’angolo, dove arriva Mancini che conclude a porta.

Il risultato finale di 3-0 non lascia scampo ad interpretazioni: la Roma, in Europa League, è – almeno fino ad ora – una bellissima macchina schiacciasassi che non bada a nazionalità e gioco. I ragazzi di Fonseca sono capaci di imporre gioco sul palcoscenico europeo. E il dubbio aleggia tra i tifosi: ha la Roma i presupposti giusti per vincere l’Europa League?

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