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Facebook vuol nascondere 1,5 miliardi di utenti alla nuova legge dell’Ue

Facebook vuol nascondere 1,5 miliardi di utenti alla nuova legge dell’Ue

20 Aprile 2018 0 Di Pietro Nigro

Manca poco all’arrivo della nuova norma europea sui dati personali (Gdpr). E Facebook prepara la contromossa: far sparire 1,9 miliardi di utenti dai radar Ue e portarli negli Usa. 

Facebook vuol sottrarre 1,5 miliardi di utenti alla protezione delle nuove leggi Ue

Le nuove norme europee sull’utilizzo dei dati personali (Gdpr) che entreranno in vigore il prossimo 25 maggio, sono troppo stringenti. e prevedono multe salate per l’eventuale raccolta o uso dei dati personali senza il consenso degli interessati. Per questo, allo stato maggiore di Facebook, a San Francisco, che però starebbe preparando una semplice quanto subdola contro misura. Un espediente per far “sparire” almeno 1,5 miliardi di utenti, in modo da sottrarli all’ombrello protettivo della nuova normativa europea.

I tecnici di Zuckerberg, infatti, hanno calcolato che la nuova normativa riguarderebbe pressoché tutti gli utenti che risiedono al di fuori di Canada e Stati Uniti. Nel Nord America, infatti, Facebook ha “solo” 239 milioni d utenti. Tutti gli altri, circa 2 miliardi, i quali, che lo sappiano o meno, hanno sottoscritto un accordo di utilizzo con la sede irlandese del social.

Ebbene, stando a quanto ha rivelato l’agenzia di stampa Reuters, Facebook vuole cambiare quei termini di servizio, o meglio vuole mantenerli solo per quelli effettivamente residenti in Europa, oltre 370 milioni, mentre vorrebbe modificare i “terms of use” per quegli utenti che risiedono in Africa, Asia, Australia e Sud America. Cioè, almeno un miliardo e mezzo, circa il 70 per cento.

E ciò per la semplice constatazione che, una volta entrata in vigore la nuova normativa, si rischiano multe salatissime, fino al 4 per cento del fatturato. Che nel caso di Facebook, già finita nel mirino delle autorità europee e non per aver ceduto l’utilizzo dei suoi dati alla società inglese Oxford Analytica, sarebbero cifre stratosferiche.

Ufficialmente, Facebook intende rispettare lo spirito della nuova normativa europea. In una dichiarazione ufficiale data alla Reuters la società ha minimizzato la portata di queste modifiche dei termini di utilizzo.

“Applichiamo le stesse protezioni sulla privacy ovunque, indipendentemente dal fatto che il tuo accordo sia con Facebook Inc o Facebook Ireland“, afferma infatti la società-

E lo stesso Marc Zuckerberg ha dichiarato nei giorni scorsi che intende addirittura applicare a tutti gli utenti del mondo le severe normative sulla privacy introdotte dalle autorità europee.

Ma intanto, con le modifiche delle condizioni di utilizzo che sono state già preparate ed entreranno in vigore il prossimo mese, gli utenti non europei non potranno rivolgersi, ad esempio, al responsabile della protezione dei dati in Irlanda né tanto meno potranno adire i tribunali irlandesi, ma dovranno avvalersi della normativa americana, molto ma molo più blanda.

Tanto per fare un esempio, la cronologia di navigazione, cioè i dati sulle pagine visitate in precedenza, è compresa nei dati personali – e quindi protetta – secondo la normativa europea, e non invece per quella americana.

E a quanto sembra, anche Linkedin sta per fare lo stesso. Infatti, il social network professionale che appartiene alla Microsoft, a maggio introdurrà un nuovo “contratto di utilizzo” per gli utenti non europei, che verranno spostati dalla filiale irlandese alla casa madre americana.

Ufficialmente, ciò avverrà solo per introdurre una “semplificazione” nella sede di stipula del contratto di utilizzo. E non è da escludere che anche gli altri social facciano lo stesso. Per questo dovremo leggere attentamente ogni messaggio che ci arriverà nelle prossime settimane dal gestore dei nostri profili social.

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