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Brunello di Montalcino, 8 milioni di bottiglie. E nel futuro c’è il Pnrr

Brunello di Montalcino, 8 milioni di bottiglie. E nel futuro c’è il Pnrr

08 Settembre 2021 0 Di ItaliaNotizie24

Presentato lo studio di Bpm e Consorzio Brunello sull’andamento del settore e sulle prospettive dopo Covid 19.

Il Pnrr, opportunità per la rivoluzione verde del vino italiano

Il Recovery fund può essere una opportunità da cogliere e può incidere positivamente anche sul settore vitivinicolo italiano. Dal Pnrr infatti possono arrivare risorse utili per riparare i danni socio economici della pandemia e portare la “rivoluzione verde” nelle bottiglie di vino italiano.

Sono queste le conclusioni dell’analisi economica del settore vitivinicolo italiano presentate ieri da Banco BPM e Consorzio del Vino Brunello di Montalcino.

L’analisi della congiuntura è stata presentata ieri nel convegno ospitato ieri, martedì 7 settembre, a Montalcino, presso il Complesso Monumentale di Sant’Agostino – Museo Tempio del Brunello, e intitolato “Il distretto del Brunello. Andamento, opportunità e sostenibilità alla luce del PNRR”.

Scopo dell’evento principalmente di comprendere lo scenario economico in cui si muovono gli operatori economici del settore viti-vinicolo dopo la recente crisi pandemica.

Nonchè per comprendere come le possibilità offerte dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) potranno incidere sul comparto del vino in generale e sulla produzione del celebre Brunello, in particolare.

Ebbene, come è stato sottolineato durante il convegno, il Pnrr ha lo scopo di “riparare” i danni economici e sociali della crisi pandemica, contribuire ad affrontare le debolezze strutturali dell’economia italiana e attuare la transizione ecologica e la rivoluzione verde.

E nel Pnrr un capitolo specifico riguarda l’agricoltura, con macro-obiettivi che puntano a:

  • ritrovare la competitività del sistema alimentare,
  • puntare alla produzione energetica da fonti rinnovabili e a una riduzione delle emissioni
  • aumentare la sostenibilità dei processi produttivi e aumentare la capacità di adattamento ai cambiamenti climatici
  • prevenire il dissesto idrogeologico.

Brunello di Montalcino, il covid non è entrato in cantina

In generale, il Brunello ha retto abbastanza bene alla crisi della pandemia.

Il mercato del vino a livello mondiale evidenzia segnali positivi per i valori scambiati, mentre i consumi sono in rallentamento, il che indica anche una maturità del mercato” – ha spiegato Michele Zanotto, del settore Studi e Ricerche di Banco BPM. – “In questo quadro l’Italia propone una varietà di vini tale da presidiare tutte le fasce e ha dimostrato di sapere cogliere le opportunità che derivano dalla variazione dei gusti dei clienti”.

Il mercato domestico presenta, però, secondo Zanotto, alcuni segnali di debolezza:

  • elevata frammentazione degli operatori,
  • consumi pro-capite in calo,
  • riduzione dei consumatori abitudinari
  • e soprattutto una struttura anagrafica sbilanciata verso gli over 50, la fascia d’età che consuma più vino.

Il vino italiano, nel frattempo, risulta sempre più venduto all’estero.

Ciò ha permesso al settore di avere performance crescenti negli anni.

L’analisi dei bilanci che vanno dal 2006 al 2019 rivela una capacità del distretto di affrontare con successo le stagioni più difficili, con una presenza decisiva sui mercati internazionali (con l’export che si attesta attorno al 65%).

Lo dimostrano in particolare la crescita del valore aggiunto salita dal 39% al 42%, l’incremento del patrimonio netto dal 37% al 63% e la riduzione dei debiti finanziari dal 45% al 23,4%.

Performance, quelle delle aziende produttrici di Brunello, che spiccano anche nel confronto medio delle imprese italiane del vino.

Sulle stesse voci di bilancio, secondo l’analisi di Banco BPM, il valore aggiunto a livello nazionale registra valori dimezzati (meno del 19%), mentre il patrimonio netto delle aziende tricolori sfiora il 41%, con i debiti finanziari a oltre il 32%.

Tutto ciò ha comportato negli anni un progressivo miglioramento reddituale e finanziario che ha reso il Brunello più solido, liquido e meno rischioso rispetto sia al settore in generale sia nei confronti dei vini che appartengono alle diverse fasce della piramide qualitativa del vino italiano.

La chiave di lettura è la capacità delle imprese di mantenere alto nel tempo il Valore Aggiunto” – conclude Zanotto – “grazie a investimenti, al rafforzamento patrimoniale e alla riduzione dell’indebitamento che hanno permesso alle imprese del Brunello di rimanere nell’eccellenza anche degli indici finanziari”.

Secondo il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci, “il lavoro presentato oggi da Banco BPM è molto utile perché ci permette di misurare in maniera analitica lo stato di salute delle nostre imprese e di un vigneto montalcinese che, è bene ricordarlo, ha visto incrementare il proprio valore di oltre il 4.000% negli ultimi 50 anni“.

La reazione all’emergenza Covid da parte delle imprese di Montalcino – ha aggiunto Bindocci – è evidenziata anche dal +12% di contrassegni di Stato distribuiti nel 2020 e soprattutto dal +51% di fascette richieste dai produttori di Brunello nei primi 8 mesi di quest’anno per l’immissione del prodotto sul mercato.

In totale – ha concluso – “il numero di contrassegni già distribuiti dalla fine dello scorso anno a oggi per l’annata 2016 ha raggiunto l’equivalente di quasi 8 milioni di bottiglie, con il ‘rischio’ di terminare le scorte dell’annata già entro il prossimo novembre, quando presenteremo la sua Riserva in occasione di Benvenuto Brunello”.

Banco Bpm, un sostegno da 2,7 miliardi di euro

Per le imprese del settore risulta sempre più importante anche il ruolo del sistema creditizio italiano.

“Banco BPM è il terzo gruppo bancario italiano ma è anche banca del territorio. Dall’inizio della pandemia Banco BPM ha erogato in Toscana e Umbria oltre 2,7 miliardi di euro ad oltre 15.000 imprese, con una rilevante crescita delle quote di mercato. Significativa in questo senso la crescita nel mercato agricolo e nel settore vitivinicolo in particolare” – ha spiegato al convegno Adelmo Lelli, responsabile Direzione territoriale tirrenica di Banco BPM. – “Tali settori sono estremamente dinamici e in crescita e intendiamo investire su di essi. Per favorire il loro sviluppo offriamo un finanziamento innovativo come l’Inventory Loan”.

Nel distretto del Brunello, in pratica, questa tipologia di finanziamento valorizza al meglio il prodotto presente nelle cantine (sia sfuso sia in bottiglia) per almeno cinque anni (e sei per le riserve) prima della messa in commercio, senza lo spossessamento del vino.

Il Pnrr – conclude Lelli – rappresenta un’occasione che vogliamo cavalcare e siamo pronti ad ascoltare le proposte e le esigenze del territorio, a maggior ragione se si tratta di un’eccellenza mondiale come il Brunello. Al nostro interno abbiamo tutte le professionalità per essere un partner affidabile e di valore, che può supportare le imprese del comprensorio come dimostrano i rapporti consolidati già esistenti con tante importanti realtà”.

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