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Fico Eataly World: il parco agroalimentare più grande del mondo

Fico Eataly World: il parco agroalimentare più grande del mondo

24 Ottobre 2018 0 Di Patrizia Russo

A Bologna c’è Fico Eataly World, la “Disneyland del cibo”: un’impresa gigantesca fatta di campi, fabbriche, laboratori e buon cibo.

Fico Eataly World, a Bologna la Disneyland del cibo

Una grande idea, sicuramente, quella di Oscar Farinetti di realizzare Fico Eataly World; ed è per questo che ho voluto visitare questo “parco a tema dedicato all’alimentazione e all’agroalimentare” e rendermi conto di cosa sia in realtà.

Una giornata passata al Fico Eataly World suscita alcune riflessioni: luna park del gusto? vetrina delle eccellenze enogastronomiche italiane? Un riassunto del patrimonio di biodiversità italiano? Un grande centro commerciale evoluto dedicato esclusivamente al cibo? Un centro di formazione didattica?

Vediamole nel dettaglio per farci un’idea di cosa sia davvero Fico, che poi è l’acronimo di Fabbrica Italiana COntadina.

Un riassunto della biodiversità italiana

Indubbiamente è il più grande parco dedicato al tema, con 20 mila metri quadri di biodiversità! Visitandolo infatti, ci si trova in un’immensa fattoria agroalimentare italiana.

Un’occasione unica per conoscere a fondo l’agricoltura e l’allevamento tipico del nostro Paese che merita di essere valorizzato e raccontato.

Due interi ettari dedicati ai campi e alle stalle, destinati a colture dimostrative (vigneti e olivi rappresentativi della biodiversità italiana, una tartufaia, diversi alberi da frutto, piante aromatiche, cereali) e allevamenti a scopo didattico, per rappresentare e far conoscere le principali razze animali autoctone (dal nero di Calabria alla Chianina).

Una vera e propria “arca di Noè” che racchiude tutta la ricchezza del nostro Paese.

Vetrina delle eccellenze enogastronomiche italiane

Al tempio del cibo di Bologna si possono scoprire i prodotti tipici italiani, grazie a 40 aziende e consorzi che raccontano e mostrano le eccellenze della filiera agroalimentare italiana.

L’elenco è veramente lungo, si spazia dalle Dop e Igp come mortadella, parmigiano reggiano, grana padano, prosciutto, aceto balsamico, ai grandi marchi come Granarolo, il caffè Lavazza, il pomodoro Mutti, i confetti di Sulmona, la cantina Fontanafredda.

Le fabbriche presenti altro non sono che luoghi in cui le aziende non solo vendono e somministrano, ma anche producono con impianti veri e propri, ovvero laboratori di produzione dal vivo.

Un luogo, dunque, dove poter ammirare gli artigiani all’opera, scoprire la lavorazione delle materie prime, vedere la creazione di alcuni prodotti tipici italiani.

È quindi possibile osservare come si fanno i tortellini, come viene prodotta la mortadella, la mozzarella o il parmigiano.

orecchiette Fico Eataly World Russo

La produzione delle orecchiette al Fico Eataly World di Bologna (Ph. In24 / Patrizia Russo).

Fico Eataly World, Luna park del gusto

Sembra un paese dei balocchi, un’Italia in miniatura del food. Lungo tutto il percorso sono dislocati 45 luoghi di ristoro, bistrot, ristoranti, chioschi di street food, bar e gelaterie, dove poter scegliere tra aperitivi, sfiziosi panini, un pasto gourmet o una dolce coccola.

Tutte le proposte sono, ovviamente, ricette della cucina italiana con ingredienti freschi e genuini realizzati sul posto dalle fabbriche contadine: come dire, dal campo alla tavola!

C’è veramente l’imbarazzo della scelta: dal fritto napoletano, al panino al lampredotto, dai salumi, al tartufo, alla carne, dalla ristorazione tradizionale e/o regionale, all’immancabile pizza.

Riguardo l’offerta alimentare c’è da evidenziare che, seppur variegata, adatta ai bambini come ai palati più sofisticati, nessun menù, tranne quello proposto dal Parmigiano Reggiano, è pensato per le persone celiache e/o intolleranti al glutine.

Nel ristorante del Parmigiano Reggiano, invece, tutti possono assaporare piatti unici, dall’antipasto al dessert, in cui Parmigiano Reggiano fa da protagonista e il glutine è il grande assente.

risotto Fico Eataly World (Ph. In24 / Patrizia Russo).

Un tipico risotto presentato al Fico Eataly World (Ph. In24 / Patrizia Russo).

Un grande centro commerciale evoluto dedicato esclusivamente al cibo

Fico Eataly World è anche un grande mercato alimentare innovativo. Nei 9 mila metri quadri dedicati è possibile acquistare le eccellenze del Made in Italy, suddivise per tematica e filiera.

Si può andare a caccia degli ingredienti genuini e nostrani per la propria tavola, come acquistare pasta particolare e dolci tipici.

Ma il punto di forza è il coinvolgimento, l’interazione e la partecipazione che il cliente prova camminando tra le corsie di questo grande ipermercato.

Un centro di formazione didattica

Fico Eataly World è anche un luogo che ambisce a formare le coscienze di grandi e piccini, in particolar modo sul cibo, sulla lotta agli spechi e sulla sostenibilità.

Assistere alla produzione del cioccolato o del latte è molto istruttivo e serve, anche, per riappropriarsi della conoscenza della filiera e del metodo di lavorazione artigianale che ormai molti adulti, ma in particolare i giovani, non conoscono.

Le sei “giostre” educative e interattive raccontano, attraverso spazi multimediali, divertenti e coinvolgenti, un viaggio esclusivo in cui è possibile scoprire le origini dell’uomo.

Ogni percorso costa 2€, mentre con 10€ è possibile visitarle tutte. I sei percorsi raccontano in maniera inusuale e affascinante altrettanti temi: L’uomo e il fuoco; L’uomo e la terra; L’uomo e il mare; L’uomo e il futuro; L’uomo e gli animali; L’uomo: dalla terra alla bottiglia.

Quest’ultima è quella che più ci è piaciuta. Un percorso animato per conoscere quando e come sono nati l’olio, il vino e la birra con un focus sulla produzione nelle diverse regioni italiane e tanti pannelli interattivi dove scoprire curiosità, storia e aneddoti, mettendosi alla prova con divertenti test.

Fico Eataly World Russo

Fico Eataly World (Ph. In24 / Patrizia Russo).

Dall’anima educativa … all’anima commerciale

Il concetto costruttivo di Fico Eataly World si basa sulla ricchezza e sulla biodiversità italiana. L’obiettivo di mostrare la centralità dell’Italia in tema agroalimentare è stato pienamente raggiunto!

Appena si entra, l’effetto WOW è garantito e accompagna per tutta la visita.

La struttura è molto grande, luminosa e percorrendola si ha una sensazione di piacevolezza: piante, fiori, arredamento semplice, funzionale e moderno.

Tutto è curato nei minimi dettagli: la merce esposta, le fabbriche, le zone dedicate alla ristorazione.

È possibile percorrerlo a piedi con l’immancabile carrello della spesa o sulle bici a tre ruote con il comodo cestino create appositamente dalla Bianchi.

Le bici a tre ruote Bianchi Fico Eataly World Russo

Le bici a tre ruote con cestino realizzate dalla Bianchi per Fico Eataly World (Ph. In24 / Patrizia Russo).

L’itinerario può essere libero o guidato dagli ambasciatori della biodiversità italiana.

Molto piacevole il continuum tra l’interno e i campi. Meno interessante la parte esterna, dedicata alle colture, agli alberi da frutto e agli animali da allevamento.

Ho trovato, in particolar modo, la zona allevamento abbastanza triste in quanto gli animali chiusi in piccoli recinti hanno poco spazio a disposizione.

L’ingresso è gratuito come in un grande centro commerciale, ma si paga per tutto ciò che si fa o si acquista: dalle degustazioni, alle giostre, dai corsi per imparare i processi di lavorazione di olio, vino, formaggi, salumi, pasta fino ai laboratori per adulti e bambini.

Solo a titolo di esempio, per una degustazione guidata di cinque birre artigianali si spendono 25 euro, mentre per imparare a fare il gelato ce ne vogliono 55.

Vengono, continuamente, organizzate iniziative: mostre, cooking-show, laboratori e presentazioni di libri.

Un gigantesco pianoforte nero a coda è al centro di una delle varie piazze ed è lì per ospitare concerti, come pure un auditorium, un teatro e un cinema per un susseguirsi giornaliero di eventi.

Fico, dicevamo, è l’acronimo di Fabbrica Italiana COntadina, ma c’è davvero poco di “contadino”, nel senso più retorico del termine.

Qui non si trova il piccolo produttore che porta le cose del proprio orto. Si tratta quasi sempre di prodotti industriali di alta qualità; la maggioranza molto famosi e, a dire il vero, poco di nicchia e solo alcuni, invece, più ricercati.

Solo per fare qualche esempio: gelato Carpigiani, pollo Amadori, dolci Balocco, tartufo Urbani, cioccolato Venchi.

Lascia, comunque, la sensazione di stare in un luogo dove, per te, sono state selezionate le migliori realtà agroalimentari del made in Italy.

I prezzi, in generale sono medio-alti, ma in buona parte dei casi il cibo che viene servito e/o che è possibile acquistare è di buona qualità.

A Bologna, quindi, non si va solo per mangiare, come capita di fare spesso in molte fiere gastronomiche anche di buon livello, non si va solo a comprare come accade in un “normale supermercato”, non si va solo a fare un giro per passare la domenica come spesso succede da Ikea.

Si va per degustare, scoprire diversi sapori (per esempio è possibile trovare molte delle birre artigianali italiane in un unico posto), comprare e imparare divertendosi.

Si ha quindi la possibilità di vivere una personale “food experience” da raccontare quando si torna a casa.

In conclusione, il consiglio è dunque quello di andarci, per farsi una propria idea, di questa Disneyworld del cibo (per dirla alla Farinetti)!

Info utili

L’ingresso del Parco si trova a 20 minuti di autobus dalla stazione, a circa 50 minuti dall’aeroporto G. Marconi di Bologna con le navette BLQ e FICObus, a 20 minuti dal centro di Bologna.

Oppure facilmente raggiungibile dall’uscita “Bologna Fiera” sull’autostrada A14 per chi proviene da Firenze, Milano e Ancona o Bologna Arcoveggio per chi proviene da Padova.

I parcheggi prevedono due ore di gratuità e, per le ore di sosta successive, una tariffa oraria di 1,50 euro l’ora.

È aperto dal lunedì alla domenica dalle 10.00 alle 23.00, il sabato fino alle 00.00.

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