Flotilla:l’intervento di Mattarella e quel (debole) no dei volontari
26 Settembre 2025La sensibilità del Capo dello Stato per la missione umanitaria esposta a rischi. La risposta negativa dell’organizzazione non lascia sereni. Pd e governo sulla stessa line governo e Pd chiedono di ascoltare il Presidente.
“Al fine di salvaguardare il valore dell’iniziativa assunta dalla Flotilla, valore che si è espresso con ampia risonanza e significato, appare necessario preservare l’obiettivo di far pervenire gli aiuti raccolti alla popolazione in sofferenza. Mi permetto di rivolgere con particolare intensità un appello alle donne e agli uomini della Flotilla perché raccolgano la disponibilità offerta dal Patriarcato Latino di Gerusalemme – anch’esso impegnato con fermezza e coraggio nella vicinanza alla popolazione di Gaza – di svolgere il compito di consegnare in sicurezza quel che la solidarietà ha destinato a bambini, donne, uomini di Gaza”. Con questo appello il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella è entrato nel merito dell’iniziativa umanitaria per il popolo di Gaza. “Il valore della vita umana, che sembra aver perso ogni significato a Gaza, dove viene gravemente calpestato con disumane sofferenze per la popolazione, richiede di evitare di porre a rischio l’incolumità di ogni persona”, afferma Mattarella. La preoccupazione dopo gli avvertimenti dei droni delle scorse ore monta nel Paese e tra gli stessi equipaggi della missione. Le imbarcazioni da due giorni sono ferme al largo di Cipro e l’intervento del Presidente è arrivato in modo del tutto inatteso. Nessuno è in grado di dire se al Capo dello Stato sono arrivati segnalazioni di qualsiasi tipo, di reazioni militari all’avanzata di Flotilla verso Gaza. Possiamo supporre che gli apparati di sicurezza italiani siano in campo per i normali rapporti tra intelligence di Paesi non ostili. Il ministro della Difesa Guido Crosetto e tutto il governo continuano a definire Israele un Paese amico e l’amicizia include, evidentemente, anche informazioni riservate che nelle parole del Presidente Mattarella sono diventate appello “alle donne e agli uomini della Flotilla… ad evitare di porre a rischio l’incolumità di ogni persona”.
Consegnare gli aiuti al Patriarca di Gerusalemme è un modo conciliante con le gravi tensioni esistenti, ma non è stato accolto subito dagli equipaggi. Flotilla appare determinata ma il no a Mattarella è precario. La risposta della portavoce per l’Italia della Global Sumud Flotilla, Maria Elena Delia è stata -per ora- netta: “questa proposta non possiamo accettarla. È come dire: se vi volete salvare non possiamo chiedere a chi vi attaccherà di non farlo, malgrado sia un reato. Chiediamo a voi di scansarvi”. É arrivata a stretto giro dopo le parole del Presidente. Non è condivisa da tutti, se poco fa due parlamentari Pd a bordo di una delle barche hanno detto si a Mattarella. Interessante sapere se c’è un dibattito che attraversa il sentimento e la coscienza di tanti esponenti cattolici e del volontariato che sono a bordo delle navi. Il ruolo della Chiesa cattolica è centrale in questa vicenda e andrebbe meditato, soprattutto perché la Chiesa si è impegnata a far arrivare gli aiuti attraverso l’isola di Cipro dove ha sede il vicariato. Si è esposta essa stessa e Mattarella ha trovato una base solida e intelligente su cui costruire il proprio invito. Ci sono degli intransigenti in Flotilla ? Non hanno dato questa impressione fino a oggi e tutti abbiamo apprezzato l’iniziativa unitaria e forte. Il rischio era a monte: indifesi, umani, pacifisti, seri,
La questione degli aiuti è importantissima, rispondono da bordo. Siamo pronti a valutare le mediazioni ma non cambiamo rotta: “questo significherebbe ammettere che si lascia operare un governo illegale senza poter fare nulla”. Le cose potrebbero andare diversamente, invece, laddove fosse la Chiesa con modalità da individuare- con l’autorità di Papa Leone, dello stesso governo italiano, di un’ interforza- a garantire la consegna degli aiuti e con le imbarcazioni umanitarie al largo. Il successo della missione di Flotilla in uno scenario del genere non verrebbe affatto oscurato. Si caricherebbe di un realismo vero e il valore materiale e simbolico resterebbe intatto. Non meno importante sarebbe tenere al di qua di ogni possibile azzardo, persone e cose. L’invito di Mattarella non cesserà di avere ripercussioni nella politica. Il Pd ha già invitato Flotilla a non farlo cadere nel vuoto. ” Vogliamo evitare che la situazione precipiti. Non a caso c’è una nave della Marina Militare – ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani- non per fare operazioni militari ma per fare interventi solo di protezione civile, in caso ci siano dei problemi che possono riguardare i cittadini italiani”. L’Italia ha dato la disponibilità a dare servizi anche a cittadini non italiani a bordo delle imbarcazioni qualora dovesse servire. La proposta di mediazione per il governo è la migliore e sullo sfondo non è azzardato scorgere un pragmatismo bipartisan tra governo e opposizioni, fuori dai riti della politica-spettacolo. L’Italia darebbe una bella concreta lezione di civiltà e unità davanti al dramma di un popolo. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu all’assemblea delle Nazioni Unite ha respinto le accuse di genocidio ed ha associato allo sterminio di Gaza gli altri Paesi del mondo: “i nostri nemici sono i vostri nemici”, ha detto e noi finiremo il lavoro nella striscia di Gaza.La difenderanno da tutto e da tutti. No, Mattarella non ha parlato a caso.






