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Fuerteventura, l’isola che non ti aspetti

Fuerteventura, l’isola che non ti aspetti

13 Marzo 2017 0 Di Francesca Pierpaoli

L’isola più vicina al Marocco delle Canarie è famosa per le sue spiagge, ma riserva tante sorprese.

Un vecchio proverbio recita che “a Fuerteventura si arriva piangendo e si riparte piangendo”: si arriva qui con animo magari un po’ triste e poi non la si vuole più lasciare. L’isola delle Canarie più vicina all’Africa, infatti, un tempo colonia penale, si è trasformata in una meta di vacanza molto popolare, pur conservando un aspetto selvaggio ed incontaminato. Non è difficile, qui, percorrere chilometri e chilometri circondati solo dal paesaggio lunare e rustico offerto dai numerosi vulcani, per poi arrivare su spiagge dorate infinite, bagnate da un mare cristallino. Partendo da nord, si incontra una delle località più suggestive, il Parco Naturale delle Dune, di Corralejo, che sembra un pezzetto di Sahara trasportato in mezzo all’oceano Atlantico. Le dune arrivano ad altezze incredibili, i bambini (e gli adulti) si divertono ad arrampicarsi e poi scivolare (o rotolare) giù, di fronte ad un mare mozzafiato.
La vasta area si affaccia sulle Grandes Playas, frequentate soprattutto dai surfisti e quindi molto ventose. Non lontano da Corralejo si trova un’altra deliziosa località, El Cotillo, un piccolo paesino che caratteristiche case bianche e una spiaggia che forma una serie di piscine naturali, molto suggestive.

Se si procede verso sud, superata la zona commerciale di Castillo-Caleta de Fuste e la capitale, Puerto del Rosario, si arriva in Costa Calma, regno incontrastato dei tedeschi, dove si trova l’immensa spiaggia di Sotavento, con sabbia finissima e acque dalle sfumature smeraldo. Scendendo ancora più a sud, la penisola di Jandia e Morro Jable rappresentano il paradiso per gli amanti del surf e degli sport estremi. Lungo la costa ovest, invece, le spiagge sabbiose cedono il posto ad un paesaggio roccioso, scandito da promontori a picco sul mare: da non perdere una visita a Las Cuevas de Ajuy, grotte naturali che si raggiungono dopo una passeggiata panoramica affacciata sull’oceano.

Fuerteventura, prodotti tipici e artigianato locale

 L’isola di Fuerteventura, però, non è solo mare e spiagge. Lo abbiamo scoperto insieme a Damiano Pregnolato, piemontese trapiantato da anni sull’isola, dove si è dedicato al turismo sostenibile e alla valorizzazione del territorio. La sua agenzia, Natoural Adventure, www.natouraladventure.com/, è specializzata in escursioni che guidano il visitatore alla scoperta delle produzioni locali tipiche, dall’aloe vera al sale, ma anche tour tematici originali, come il tour geologico, le notti per osservare le stelle, tour botanici o per turisti sportivi. “Quando mi sono trasferito qui”, racconta Damiano, “ho subito intuito le grandi potenzialità dell’isola, ancora poco sfruttate. Mi sono innamorato di questa terra, così rustica e selvaggia e ho pensato di mostrare ai visitatori i suoi aspetti nascosti”. Tra i tour più richiesti figura quello enogastronomico, in cui Damiano guida i turisti alla scoperta di formaggi, vini, liquori, olio, marmellate rigorosamente a km 0. Una delle visite più interessanti è all’azienda bio-agrituristica Verde Aurora, (www.verdeaurora.com),  gestita da Luis Mesa Méndez e da sua sorella Aurora: “dopo gli studi in architettura a Madrid”, spiega Luis a IN24, “ho deciso di tornare qui e proseguire l’attività di mio padre. Oltre alle coltivazioni di aloe vera (ne abbiamo 5000 piante), produciamo olio biologico e offriamo anche un servizio di ospitalità nel nostro B&B”.

Molto interessante è anche una visita al Museo de la Sal, il museo del sale, prodotto dalla spuma del mare e dal gusto unico. Chi, invece, desidera sapere tutto sulla produzione del formaggio di capra, una specialità locale, potrà scoprire la storia e la lavorazione di questo prodotto tipico sia visitando il Museo del Queso Majorero, di Antigua, che presso una delle tante fattorie disseminate sul territorio.

Oasis Park, il  “non zoo” che salva gli animali

Se si viaggia con la famiglia al seguito, o anche solo per trascorrere una giornata diversa, si può fare una interessante visita all’Oasis Park Fuerteventura. Si tratta di un vecchio zoo che ha cambiato totalmente la sua filosofia, trasformandosi in un centro di recupero e di ricerca. Tutti gli animali ospiti del parco, infatti, sono riscattati da circhi o da privati che li avevano importati clandestinamente, senza poter garantire il rispetto delle caratteristiche etologiche. I fenicotteri ospiti, ad esempio, provengono da una grande voliera dove erano rinchiusi nel giardino di un hotel. Le condizioni pessime li aveva resi bianchi e deboli, mentre qui, liberi di migrare nel caso lo volessero, hanno ripreso il loro colore rosa acceso e, nel 2015 per la prima volta, hanno nidificato. Il parco si estende su 80 mila ettari ed ospita circa 3000 animali, in spazi adeguati e realizzati per garantire il massimo benessere: recinti aperti, ampi spazi verdi, assenza di barriere visibili rendono la permanenza degli ospiti particolarmente rispettosa delle loro esigenze.

Il parco svolge anche opera di educazione con le scuole e lavora per la conservazione di alcune specie a rischio, come la Gazzella di Cuvier, che è stata reintrodotta in natura a Tunisi dopo il soggiorno all’Oasis Park. Gli operatori prestano anche grande attenzione all’aspetto psicologico degli animali, seguendo i casi più delicati, come quello di un cucciolo di giraffa abbandonato dalla madre. Tra le altre attività vi è anche quella di ricerca: in particolare si stanno studiando le proprietà del latte di dromedario, privo di lattosi, molto proteico e senza grassi, ideale per i diabetici. Da non perdere anche una visita al giardino botanico, il più grande della Canarie, dove sostano anche gli uccelli migratori.

Dove dormire

 Suite Atlantis Fuerteventura Resort

Immerso nel verde di un parco ricco di piante tropicali, dispone di numerose piscine e offre servizi adatti alla famiglia, ma anche spazi “Adults Only”, riservati ai soli adulti. Dispone di un ristorante principale e di altri due, uno spagnolo e uno orientale, mini club e transfer gratuito per la spiaggia.

Dove Mangiare

Il piccolo centro abitato di Villaverde offre tre ristoranti dove provare ricette tipiche del luogo. El Horno è specializzato nella carne di capra e sanguinaccio, Casa Marcos, invece, è famoso per l’uovo amarrado: non è un vero uovo, ma una tortilla con pancetta preparata a forma di uovo. Casa Mahon, infine, offre il filettone di Galizia, la mousse di gofio (farina integrale di cereali) e il pesce pappagallo in mousse.

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