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Fusione Monsanto Bayer, imminente l’ok dell’Unione europea

Fusione Monsanto Bayer, imminente l’ok dell’Unione europea

28 Febbraio 2018 0 Di Pietro Nigro

Potrebbe arrivare entro il primo semestre del 2018 l’ok dell’Unione Europea alla colossale fusione Monsanto Bayer.

Fusione Monsanto Bayer, presto l’ok dell’Unione europea

Potrebbe arrivare presto l’ok dell’Unione europea al matrimonio Monsanto Bayer, la colossale fusione di due delle più grandi aziende al mondo (stimata in oltre 52,5 miliardi di dollari) e che pone non pochi problemi di concentrazione e di monopolio nei settori della chimica, della farmaceutica e dell’agroalimentare.

Conferme arrivano direttamente da Bruxelles e sono state raccolte in queste ore da varie fonti giornalistiche.

A quanto appreso ad esempio dalla Reuters, l’antitrust europea sarebbe disposta ad approvare la fusione, ma ponendo ben precisi paletti in particolare per quanto riguarda la produzione di farmaci e di prodotti chimici per l’agricoltura.

Proprio per ridurre le sovrapposizioni tra le attività in questi campi, la Bayer si è già mossa per cedere a Basf la produzione di semi ed erbicidi per 5,9 miliardi di euro (7,2 miliardi di dollari. Ma se questo non bastasse, per soddisfare le richieste dell’Ue, Bayer ha già fatto sapere che potrebbe mettere in vendita anche la produzione di semi di ortaggi.

L’ultima parola comunque spetta alla Commissione Europea, che potrebbe dare il suo ok entro i prossimi mesi, come ha detto alla Cnbc Margrethe Vestager, Commissaria europea alla Concorrenza.

“Abbiamo un termine legale che dobbiamo rispettare”, ha detto lunedì scorso la Vestager, che ha già rimandato due volte la sua decisione. Termine che scade il 5 aprile.

Per allora, dunque, la Commissione dovrebbe completare la complessa indagine avviata dopo che, nell’agosto scorso, Bayer ha reso pubblica la sua intenzione di acquisire Monsanto.

“Quando una decisione viene posticipata –  ha spiegato la commissaria alla Cnbc – è molto spesso perché la società ci dà più tempo per esaminare le soluzioni proposte per dissipare le nostre preoccupazioni, che sono molto serie ed importanti perché riguardano tutti, perché il cibo è di gran lunga la cosa più importante, così come per gli agricoltori di avere possibilità di scelta e prezzi accessibili, senza essere limitati ad un unico fornitore”.

Se Bayer acquistasse Monsanto, infatti, il risultato sarebbe la più grande azienda al mondo nella chimica per agricoltura, con concentrazioni e possibili monopoli inalmeno tre settori (pesticidi, sementi e varietà colturali), ragion per cui la Commissione ha deciso di vederci chiaro. Senza contare che l’intero settore dell’Agrochimica, con questa fusione, finirebbe per oltre il 60 per cento nelle mani di tre soli operatori globali.

 

Baumann (Bayer): Fusione entro fine anno

A sua volta, la stessa Bayer, che sperava di chiudere il matrimonio entro i primi mesi di quest’anno, fa sapere che la fusione con gli americani potrebbe richiedere più tempo del previsto, e anche ulteriori concessioni e vendite, proprio per la complessità dei dossier da discutere con l’Antitrust europea.

Werner Baumann, amministratore delegato di Bayer.

Werner Baumann, amministratore delegato di Bayer.

“Pensiamo a una possibile conclusione nel secondo trimestre del 2018 – ha fatto sapere l’amministratore delegato di Bayer, Werner Baumann alla presentazione dei dati di bilancio del gruppo – Ciò non influisce sulla nostra aspettativa di una positiva conclusione dell’esame dell’Autorità di regolazione né sulla nostra convinzione che questo sia il passo giusto”.

La fusione tra i tedeschi di Bayer e gli americni di Monsanto è stata già approvata da oltre 30 Paesi di varie parti del mondo, tra cui il Brasile che rappresenta uno dei più importanti mercati mondiali per i prodotti destinati all’agricoltura. Mancano invece, l’ok dei regolatori europei e quello degli Stati Uniti.

Per questo Baumann non ha escluso che si possa procedere ad ulteriori cessioni di rami di azienda o imprese controllate. Ad esempio, potrebbe essere messo in vendita il settore dei “vegetable seeds”, i semi per orticoltura che fanno capo a Nunhems e che vede Bayer attiva in oltre 40 Paesi del mondo.

Intanto, Bayer ha chiuso il 2017 con un incremento di utile (+61,9 per cento, a 73 miliardi di euro), e un fatturato che sale dell’1,5 per cento a 35,01 miliardi, Ebitda che si attesta a 9,2 miliardi e ebit che cresce del 2,9 per cento a 5,9 miliardi.

E il 2017 si è rivelato, per il colosso tedesco, un ennesimo anno record per la farmaceutica, con un incremento dei ricavi del 4,3 per cento, mentre l’indebitamento è calato del 69,5 per cento a 3,59 miliardi di euro.

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