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Germania, la parola d’ordine della Merkel al G20: “Insieme”

Germania, la parola d’ordine della Merkel al G20: “Insieme”

05 Luglio 2017 0 Di Pietro Nigro

Il 7 e 8 luglio il G20 di Amburgo. La Merkel vuole rilanciare la cooperazione tra gli Stati. Ma sul clima non transige.

G20, vertice al via ad Amburgo

Collaborazione tra Stati: è questa la parola d’ordine che la cancelliera tedesca Angela Merkel ha lanciato nei giorni scorsi per il vertice del G20 che si terrà il 7 e 8 luglio ad Amburgo in Germania.

“Possiamo solo trovare le risposte giuste alle questioni critiche del nostro tempo se lavoriamo insieme”, ha detto nei giorni scorsi la Merkel al Bundestag tedesco. E si riferiva non solo all’Unione europea, ma anche al G20, che appunto inizia dopodomani.

E’ chiaro che la cancelliera ha in testa le tante questioni sul tappeto, e che riguardano direttamente il super vertice delle maggiori economie del mondo. Questioni su cui, evidentemente, la Merkel non vuole accettare alcuna impostazione all’insegna dell’isolamento e de protezionismo.

E’ per questo, allora, che quello che si terrà ad Amburgo il 7 e 8 luglio potrebbe essere il più importante. E che la Merkel, che quest’anno lo presiede e organizza, ci tiene a dare un segnale forte della sua determinazione. Quel che vuole la cancelliera è che tutti i Paesi partecipanti, le 19 economie maggiori del mondo, quelle emergenti, nonché l’Ue e una serie di altri stati e organismi sovranazionali, si assumano la loro parte di responsabilità.

Il G20 si concentrerà in particolare sul terrorismo, sui cambiamenti climatici e sul protezionismo economico.

Sul clima si prevede un secondo round dello scontro tra Angela Merkel e Donald Trump al G7 di Taormina. Il presidente Usa ha detto già allora che intende sfilare il suo Paese dagli Accordi di Parigi sulla riduzione delle emissioni, perché considerato eccessivo e troppo vincolante. Ma la Merkel non ne vuole sapere ed ha annunciato che farà di tutto per portare a compimento quell’Accordo, a cominciare proprio dagli obblighi in carico al suo Paese.

“Vogliamo padroneggiare questa sfida esistenziale e possiamo dominarla – ha detto la Merkel – e non aspettiamo che le ultime persone del mondo siano finalmente convinte dal peso schiacciante delle prove scientifiche del cambiamento climatico. L’accordo sul clima non è Reversibile e non è negoziabile “, sottolinea il Cancelliere.

 

G20, tante riunioni a porte chiuse

Il G20, che per il 2017 è presieduto dalla Germania, è il forum più importante per la cooperazione internazionale in materia finanziaria ed economica. I paesi del G20 rappresentano più dei quattro quinti del prodotto mondiale lordo e dei tre quarti del commercio mondiale e ospitano quasi i due terzi della popolazione mondiale.

Il vertice prevede la partecipazione di capi di Stato e di governo, che deliberano sui vari temi in discussione in sessioni che si svolgono in ambiente riservato. Solo al termine, le conclusioni vengono concordate e registrate in un comunicato congiunto dei leader.

AL G20 partecipano dunque i principali attori economici del mondo, i due paesi con le più grandi popolazioni, la più grande isola del mondo e le più importanti istituzioni internazionali.

I G20 in particolare sono il rappresentante dell’Unione europea e le 19 maggiori economie, che insieme rappresentano l’80 per cento del Pil mondiale e tre quarti del commercio globale. In primis la Cina, l’economia più grande al mondo, seguita dagli Stati Uniti, dall’India e dal Giappone. La Germania è al quinto posto, poi via via Argentina, Australia, Brasile, Canada, Francia, India, Indonesia, Italia, Messico, Russia, Arabia Saudita, Sudafrica, Corea del Sud, Turchia, e Regno Unito.

Al vertice partecipano, su invito, anche diverse organizzazioni internazionali: l’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo), il Fondo monetario internazionale (Fmi), il Financial Stability Board (Fsb), la Banca mondiale (Wb), l’Organizzazione mondiale del commercio (Omc), l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) e delle Nazioni Unite (Onu). La presidenza tedesca del G20 ha anche invitato l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

Inoltre, la Spagna partecipa ai vertici del G20 come ospite permanente, mentre la Presidenza tedesca ha invitato Norvegia, Paesi Bassi e Singapore, nonché l’Unione africana (Au), rappresentata dalla Guinea, dalla Cooperazione economica dell’Asia e Pacifico (Apec), rappresentata dal Vietnam, e dalla Nuova partneship per lo sviluppo dell’Africa (Nepad), rappresentata dal Senegal.

 

E quest’anno il G20 diventa social

E da quest’anno, il G20 diventa social. La presidenza tedesca, infatti, per la prima volta ha previsto una articolata area di lavoro con le risorse e servizi necessari per la comunicazione dei Social Media.

Per l’intera durata del vertice, insomma, sarà attivo uno Studio live stream, attrezzato per facilitare lo streaming professionale nei social media, come Facebook e YouTube. A disposizione degli streamer, apparecchiature, connessioni, posti a sedere, due telecamere e quattro microfoni a raggi infrarossi, un computer per lo streaming live e un tecnico di produzione.

 

Il G20, non solo finanza

In origine, dal 1999, a riunirsi regolarmente sono stati solo i ministri delle Finanze e i governatori delle banche centrali del G20. Poi, dal 2008 sono iniziati anche i vertici dei capi di stato e di governo, e la discussione ha iniziato ad includere altri temi connessi allo sviluppo economico, come appunto il clima, le politiche del lavoro, le tecnologie digitali. Nonché il terrorismo e la sicurezza.

Ed è proprio dal G20 che sono arrivati indirizzi che hanno inciso profondamente sulle legislazioni nazionali, ad esempio in materia di controlli sui mercati e sui prodotti finanziari, sulle attività delle banche, sulla concorrenza sleale dei Paesi con sistemi fiscali troppo generosi e sulla spregiudicatezza fiscale delle multinazionali e sulla diffusione capillare delle tecnologie digitali.

Il successo forse più significativo del G20 è stato proprio il clima. Le prime dichiarazioni degli Stati per arrivare ad una riduzione dell’innalzamento globale della temperatura è arrivato dal G7, ma è stato il successivo G20 a trovare l’intesa tra gli Stati che ha poi portato alla conferenza Onu di Parigi nl 2015 e alla firma del relativo Accordo sul clima.

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