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Governo, Salvini minaccia di mandare tutto all’aria su Immigrazione e Sicurezza

Governo, Salvini minaccia di mandare tutto all’aria su Immigrazione e Sicurezza

14 Maggio 2018 0 Di Marino Marquardt

Consultazioni al Quirinale per il nuovo governo, Luigi Di Maio e il Leader leghista chiedono altro tempo al Capo dello Stato Sergio Mattarella. E ritorna la tentazione di far saltare il banco.

“Presidente abbiamo scherzato, l’accordo ancora non c’è. Come non c’è intesa sul premier”

Mò basta!, verrebbe da dire. A Napoli direbbero “A pazziella mano ‘e criature” (il giocattolo nelle mani dei bambini ove per “giocattolo” si intende l’organo sessuale femminile…)

Fuor di metafora, tra silenzi di giornata, imbarazzi, cautele e riserbi sul Governo che verrà (se verrà), la domanda è d’obbligo: Perché domenica scorsa i Due hanno telefonato al Quirinale per informare che l’accordo sul programma era stato chiuso quando di fatto i giochi erano ancora aperti?

Vi sembra serio tutto ciò?

No, tutto ciò non è serio!

I nodi irrisolti riguardano Immigrazione, Sicurezza e Fornero

I Due sempre più furbetti e sempre meno leader

Sempre più furbetti e sempre meno Leader, Luigi Di Maio e Matteo Salvini rischiano faccia e credibilità cercando di celare il bisogno di prender tempo con girotondi attorno al Quirinale. Uno spettacolo di fronte al quale il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, potrebbe anche incavolarsi. E a giusta ragione, a questo punto.

Si prende tempo in una realtà in cui il tempo è non è molto.

Spettacolo sconcertante.

Sul programma dunque non era tutto fatto come menzogneramente annunciato domenica sera da Di Maio e Salvini. Come ancora è ufficialmente irrisolto il rebus-premier. Voci di dentro tuttavia assicurano che Di Maio e Salvini abbiano proposto lo stesso nome sulla premiership.

Frattanto viene da chiedersi a cosa sia servito il pendolarismo del week end sull’asse Roma-Milano-Roma, a cosa siano servite le nottate degli sherpa gialloverdi alle prese con deprimenti bunga bunga programmatci.

Il passo degli aspiranti al Governo, insomma, è lo stesso di quelli delle vecchie liturgie della Prima Repubblica. Corsi e ricorsi storici…

Dopo la consultazione 5s su piattaforma Russeau, spunta anche referendum leghista sull’ccordo

Uguale il copione recitato di fronte al Capo dello Stato da Di Maio e Salvini. E uguale la richiesta. Quella di una ennesima dilazione, di un ennesimo “prestito” di giorni a questo punto senza garanzie.  Già, senza garanzie… Senza garanzie perché all’annunciato vaglio del programma sulla piattaforma Russeau degli iscritti Cinquestelle si affianca il Referendum promosso da Salvini sulla stessa materia. Si voterà presso i gazebo, occorrerà almeno una settimana per organizzare il tutto. E occorrerà un altro week end…

Salvini conferma il sospetto avanzato da Italia Notizie 24

Senza dire che Salvini non esclude la possibilità di mandare tutto all’aria. Sospetto peraltro già avanzato nei giorni scorsi da Italia Notizie 24.

Puzza di bruciato, i conti non tornano…

Senza dire che, a forza di dilazioni, rischia di chiudersi la finestra elettorale di luglio…

L’impressione è che la reciproca diffidenza regni sovrana tra le parti.

Inutile dire, lo spettacolo è di immensa tristezza…

Uno scenario kafkiano in cui Di Maio e Salvini rischiano di finire al rogo; una rappresentazione di fronte alla quale – tra pop corn e champagne – godono soltanto i ringalluzziti renzusconiani.

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