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Governo sull’orlo della crisi. I Dioscuri 5S mandano Salvini a quel paese…

Governo sull’orlo della crisi. I Dioscuri 5S mandano Salvini a quel paese…

03 Febbraio 2019 0 Di Marino Marquardt

Governo sull’orlo della crisi? Mah! Di certo le sempre più frequenti scaramucce verbali non inducono all’ottimismo. I Due Soci – Luigi Di Maio e Matteo Salvini – mal si sopportano e prima o poi  i nervi potrebbero saltare.

La Torino-Lione e la decisione dei Cinquestelle sull’autorizzazione a procedere contro Salvini fanno vacillare l’Esecutivo

Da venerdì, da quando Salvini nel cantiere dell’Alta Velocità Torino-Lione si disse possibilista sulla realizzazione dell’opera, è in piedi l’ultima lite.  Il Ministro dell’Interno –  con casco giallo e gilet arancione da cantierista indossato su un giubotto antivento della Polizia (ormai in materia di abbigliamento rasenta il ridicolo o il caso clinico) – disse infatti che con qualche modifica il Tav si sarebbe potuto fare.

Apriti cielo!

Tav, il messaggio dei Cinquestelle al Socio di Governo è forte e chiaro. Di Maio ribadisce  che fino a quando ci sarà lui la Torino-Lione non si farà; Alessandro Di Battista più sbrigativamente manda Salvini a quel paese, ad Arcore per la precisione, dall’Antico e Immarcescibile Sodale. “Se vuole la Tav – dice visibilmente irritato il giramondo Testimonial M5s – vada da Berlusconi”.

Sono le risposta piccate al gioco scorretto e sleale sull’Alta Velocità che sta conducendo il Ministro dell’Interno leghista.

Toni duri e sbrigativi. “A brigante brigante e mezzo”, insomma, alla maniera dell’indimenticabile Presidente della Repubblica Sandro Pertini.

I Cinquestelle – a giudicare dai recenti toni adottati – non sarebbero più disposti a subire la mancanza di tatto, l’arroganza, l’invadenza, i toni e la cattiva educazione del Leader leghista.

La durezza del Capo politico del M5s, nonché Ministro del Lavoro e vice premier, è probabilmente anche la conseguenza del malessere che monta nella base pentastellata. Senza dire del punto di crisi rappresentato dal caso Diciotti e dalla scelta che i Cinquestelle faranno in merito alla richiesta di autorizzazione del Tribunale dei Ministro di Catania contro il Ministro dell’Interno leghista accusato di sequestro di persona.

La base contro vergognosi compromessi

La base invoca il ritorno alle origini del Movimento e non appare più disposta ad accettare vergognosi compromessi.

Sull’altare della governabilità i Cinquestelle hanno messo a repentaglio la propria credibilità e rischiano di giocarsi definitivamente la faccia.

E’ tempo di rinsavire, urlano gli attivisti duri e puri. E questa volta non si può dare loro torto. Salvini è un pericolo e non un alleato per Di Maio e compagnia bella. Prima se ne convincerà e prima il Capo politico pentastellato metterà il Movimento in sicurezza. La genuflessione al collega pari grado e Ministro della Lega equivale al suicidio politico. Se lo metta bene in testa il Ragazzo di Pomigliano d’Arco!

03/02/2019  h.09.40

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